Un matematico si libera dalla trappola marxista

Un matematico si libera dalla trappola marxista Autocritica del francese Desanti Un matematico si libera dalla trappola marxista COME avviene che un militante di un partito politico, in assoluta buona fede, sia. indotto a condannare e successivamente riabilitare un capo o un compagno del suo stesso partito? Quali sono le trappole della credenza in cui incorre il militante medio quando deve aderire o no a una linea di interpretazione dei fatti forse più ideologica di altre, ma che gli viene presentata come espressione dell'ortodossia? La questione, che gode oggi di una nuova trasparenza dopo le riabilitazioni di Mosca, è esaminata dal logico matematico e filosofo marxista francese Jean-Toussaint Desanti in un libro dell'82, ora tradotto per le edizioni Spirali e che si intitola appunto Le trappole della credenza. Desanti è stato indotto ad affrontare la questione dal filosofo e amico Maurice Clavel, uno dei maestri della nouvelle philosophie, scomparso nel 79. Poco prima di morire, in una lettera ora riportata in apertura del volume, Clavel lamentava la scarsa coerenza dei marxisti francesi, e in particolare chiedeva come mai Desanti, pur facendo intransigente professione di materialismo, parlasse di idealità matematiche e di altri progetti poco consistenti. Le trappole della credenza si offre cosi a una doppia lettura. Da un lato, c'è l'aspetto esistenziale, di autogiustificazione e quasi autocritica: spiegando le proprie inclinazioni per il materialismo. Desanti finisce per scrivere una specie di storia del politico dagli Anni 50 ad oggi. Dall'altro, c'è l'aspetto propriamente teorico: e qui Desanti affronta la questione della credenza in uno stile molto francese, ma con una abilità argomentativa che non ha nulla da invidiare ai logici anglosassoni. Una convinzione politica o ideologica (è questa, in sintesi, una delle argomentazioni centrali) è esposta al ritmo delle contraddizioni storiche perché la sua stessa coerenza è «simbolo-carnale», è fatta di idee e di immagini, e vive delle une e delle altre (di speranze egualitarie e di «bandiere rosse», nel caso specifico) condividendone le storie parallele. A volte le immagini prendono il sopravvento (e spesso è quando l'unità dei fed'-li — il partito — appare minacciata), altre volte le idee si affacciano nella loro purezza. Franca D'Agostini Jean-Toussaint Desanti, «Le trappole della credenza. Spirali, 289 pagine, 30.000 lire.

Persone citate: Clavel, Desanti, Franca D'agostini Jean, Maurice Clavel, Toussaint

Luoghi citati: Mosca