Lendl, cinque set in salita

Lendl, cinque set in salita TENNIS Per il ceko, fuori forma e afflitto da allergia, vittoria bis a Roma Lendl, cinque set in salita Il giovine argentino Perez Roldan ha opposto una caparbia resistenza - Il pubblico romano ha ecceduto nel suo tifo contro Ivan dal nostro inviato RINO CACIOPPO ROMA — E' davvero il più forte di tutti. Ivan Lendl. il campione del mondo, cecoslovacco di nascita in attesa di diventare cittadino americano, vince per la seconda volta (nell'86 la prima) gli Internazionali d'Italia-Peugeot Open Cup ma gli occorrono 4 ore e 39' per domare un giovane torello, l'argentino Guillermo Perez Roldan, che si arrende solo al quinto set. Dopo aver espresso il suo miglior gioco nella prosecuzione in notturna della semifinale contro Kent Carlsson, Ivan Lendl ha riperso in finale tutti i suoi numeri migliori, vale a dire potenza ed alta percentuale di prime palle di servizio, violenza dei suoi diritti vincenti. Cosi la sua gara è stata sempre in salita, in affanno, mai con ia sicurezza che contraddistingue le sue prestazioni migliori. Ad aggravare il tutto, il comportamento di parte del pubblico romano, troppo ru¬ moroso, troppo scorretto nel suo comprensibile tifo per il giovane e più simpatico sfidante, n fatto che nonostante una situazione fisica non eccezionale, il tifo contrario, una bassissima percentuale di prime palle di servizio, un diritto troppe volte falloso, una mobilità non eccezionale, Ivan Lendl abbia vinto la dice lunga sul suo valore, sul suo temperamento. Certo non si tratta di una campione di simpatia, ma 11 tennista va valutato per quello che offre sul piano del gioco C'è attualmente nel campione del mondo una metamorfosi tecnico-tattica. Fino all'inizio di quest'anno era basato tutto sul rigore della preparazione, sulla sua intensità, sulla sofferenza spartana richiesta in allenamento e sul piano dietetico per poter poi esprimere il massimo sul campo di gioco. Ma a 28 anni compiuti si è ritrovato con un pugno di mosche in mano, lui abituato a lottare solo per il successo, sconfitto in semifinale in Australia, subito elimina- to a Filadelfia, E poi una lunga sosta. Colpa della •frattura del coscritto» al piede. Una lesione provocata dal sovraccarico di lavoro su di un osso sano, che non avviene In modo traumatico, ma che è pur sempre malattia dolorosa che prende il nome dalle reclute tedesche che nella guerra con la Francia del 1870 ne furono vittime in gran numero. Riposo forzato per tutta l'attività primaverile e ripresa solo sul campi in terra, ma con un cambiamento sostanziale sia nella preparazione, ridotta rispetto al passato, sia sull'interpretazione tattica del gioco con la ricerca di arrivare al punto attraverso schemi meno dispendiosi. Non più quindi lunghe maratone da fondocampo ma la ricerca di variazioni ai ritmi di gioco, di schemi più offensivi. Ma con l'esplodere della febbre da fieno tutto si è complicato per Lendl Guillermo Perez Roldan ha conquistato Roma con 11 suo coraggio, rivaleggiando contro il campione del mon¬ do con quelle che erano una volta le sue caratteristiche: battendolo nel fare a pallate sempre più forti gelandolo con la violenza del suoi diritti, ma sorprendentemente anche con rovesci vincenti. Padrone di tutte le armi più spettacolari del gioco come 1 lob liftati, le stop-volley, i drop-shot. accompagnate da un eccezionale gioco di gambe e da un grandissimo coraggio, n limite più vistoso del suo repertorio è rappresentato dal servizio (ieri meno potente del solito anche per uno stiramento addominale), ma come ha incrementato negli ultimi due anni il proprio bagaglio tecnico nello stesso modo papà Raul Perez Roldan, che gli fa da coach, potrà lavorare sulla sua battuta per portarla a rendimenti più elevati. Perez Roldan ha vinto il primo set fra la sorpresa generale, ha subito nel secondo e nel terzo il ritorno del campione, ma quando sembrava ormai vittima sacrificale ha saputo reagire con il caldo incoraggiamento del pubblico romano (solo Brigitte Nielsen, con il suo nuovo mastodontico fidanzato, tifava spudoratamente per Ivan Lendl) conquistando il diritto a giocare il quinto set. E fino in fondo ha cercato la vittoria prima di arrendersi al secondo matchpoint del decimo gioco, quando ha sparacchiato fuori un passante lungolinea di diritto. • Una buonissima partita — commentava papà Raul Perez Roldan — ha perso solo perché gli manca ancora l'esperiema per giocare al meglio i punti più importanti*. Ma ad un giocatore che disputava per la prima volta il quinto set di una partita, dopo aver dovuto lasciare brevemente 11 campo all'inizio del terzo set per dolori allo stomaco (stiramento più problemi di digestione), non si poteva chiedere di più. Singolare, finale: Lendl b. Perez Roldan 2-6, 6-4, 6-2, 46, 6-4. Doppio, finale: LozanoWitsken b. Jarrid-Smid 6-3, 6-3. I^ Ifc^CBflsson, eliminato in semifinale Ivan Lendl alza il trofeo degli Internazionali d'Italia, ma con un smorfia di dispetto

Luoghi citati: Australia, Filadelfia, Francia, Italia, Roma