E così la stella rossonera prese a brillare nel firmamento del calcio

E così la stella rossonera prese a brillare nel firmamento del calcio Come la società milanese ha vinto i suoi undici scudetti, dal primo conquistato nel lontano 1901 all'ultimo ottenuto ieri sul campo del Como E così la stella rossonera prese a brillare nel firmamento del calcio di CARLO COSCIA Dal primo all'ultimo, che è poi l'undicesimo, sono passati 87 anni. E dalla stella, conquistata con Rivera in campo e Liedholm in panchina, di anni ne sono passati nove, una vita quasi per una società che ha vissuto durante gli Anni Cinquanta e Sessanta momenti di intenso splendore in Italia e in Europa e nel mondo. Undici scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Coppe Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Coppe delle Coppe, persino una Mitropa Cup: questo il prestigioso bilancio del club rossonero nei suoi 89 anni di storia. Il Milan Cricket and Football Club, cosi si chiamava, vinse il suo primo scudetto nel 1901, due anni dopo la sua fondazione. Il S maggio, a Ponte Carrega, la squadra di Herbert Kilpin, che fu insieme fondatore, allenatore e giocatore del Milan, superò il Genoa per 1-0 al termine, raccontano gli annali, di una partita epica. In campo, fra 1 rossoneri, c'erano cinque italiani, meglio lombardi, cinque inglesi ed uno svizzero. L'anima ed il trascinatore era l'inglese Kilpin che fu il protagonista assoluto di questa prima fase di trionfi e giocò fino all'età di 43 anni prima di morire, nella sua Inghilterra, nel 1916. Il Milan fece il bis nel 1906, anno in cui, per la prima volta, dietro alle porte comparvero le reti. Finale a Torino con la Juventus, pareggio per 0-0 dopo i supplementari e ripetizione della partita a Milano: la Juventus rifiutò la trasferta e cosi 11 Milan vinse a tavolino per 2-0. Ci furono roventi polemiche, ovvio, ma l'anno appresso il Milan conquistò il suo terzo titolo con pieno merito davanti al Torino, fondato due anni prima, 6 punti contro 5, e all'Andrea Doria che nelle eliminatorie aveva superato il Genoa. Dopo tre scudetti in pochi anni, per il Milan iniziò a questo punto un lungo periodo di digiuno, un buco durato 44 anni. La squadra rimase tuttavia ai vertici, anche se altre stelle come la Pro Vercelli e 11 Casale, e poi il Genoa, l'Inter, la Juventus e il Torino, presero a brillare nel firmamento del calcio. Oltre 40 anni dovette attendere il Milan prima di ricucire lo scudetto sulla sua maglia, dopo aver collezionato una lunga serie di terzi (1937-38, 1940-41, 1948-49) e secondi posti (1947-48 e 1949-50). Si era ormai alle porte dei favolosi Anni Cinquanta. 4 titoli e tanta gloria per il diavolo rossonero. Nel 1950-51, presidente Umberto Trabattoni, allenatore Lajos Czeizler, il famoso GreNo-Li In campo, il Milan vinse il campionato (a 20 squadre), superando di un punto i cugini dell'Inter. G ,a era la formazione tipo: Buffon, Silvesi.., Bonomi, Annovazzl, Tognon. De Grandi, Burini, Gren, Nordhal, Liedholm e Renosto. Capocannoniere, con 34 gol, fu Gunnar Nordhal. Grande attacco e grandissima difesa, questo era il Milan che nella stagione 1954-55 vinse il quinto scudetto della sua storia. Il presidente era Andrea Rizzoli, l'allenatore Ettore Puricelli che aveva sostituito nel cor¬ so della stagione Bela Guttman. Torneo a 18 squadre, seconda l'Udinese poi retrocessa in B. formazione composta da Buffon. Silvestri, Zagatti; Bergamaschi. Maldini. Liedholm; Soerensen, Ricagni. Nordhal, Schiaffino e Frignarli. Nomi già più vicini ai nostri ricordi, stupenda la regia dell'uruguaiano Schiaffino, artefice anche degli scudetti del 1956-57 e 1958-59. Nella stagione 1956-57 arrivò sulla panchina del Milan Gipo Viani, un maestro. E cosi i rossoneri conquistarono il loro sesto scudetto superando la Fiorentina e la Lazio. La formazione tipo era la seguente: Buffon; Maldini, Beraldo; Fontana, Zannier, Liedholm; Mariani, Schiaffino, Bean, Bredesen, Cucchiaroni. Scampoli di gloria ebbero fra gli altri anche Soldan, Zagatti e Bergamaschi. Giocò 10 partite pure Osvaldo Bagnoli, ed esordi Gigi Radice disputando un solo incontro. L'attuale allenatore del Torino, due anni dopo, indossò la maglia del Milan in due oc¬ casioni. Il Milan vinse lo scudetto ancora davanti alla Fiorentina, l'allenatore era Cina Bonizzoni con Viani direttore tecnico. E questa era la formazione tipo: Buffon, Fontana, Zagatti; Occhetta, Maldini. Liedholm; Danova, Galli, Altafini, Schiaffino e Grillo. Il ciclo Rizzoli era nel pieno del suo splendore. L'era di successi in campionato si chiuse nella stagione 1961-62, Nereo Rocco in panchina insieme a Viani, Dino Sani e José Altafini in campo. E accanto a loro un ragazzino che diventò poi la bandiera del Milan: Gianni Rivera. I rossoneri vinsero l'ottavo scudetto davanti all'Inter e nella stessa stagione conquistarono anche la loro prima Coppa dei Campioni. La formazione era la seguente: Ghezzi, David, Salvadore; Trapattoni, Maldini, Radice; Danova, Sani, Altafini, Rivera e Barison. Altafini fu capo cannoniere con 22 gol. Sei anni trascorsero prima che il Milan, passato dalla presidenza di Andrea Rizzoli a quella di Franco Carraro, vincesse il suo no¬ no scudetto e, sulla scia, la sua seconda Coppa Campioni e la sua prima e unica Coppa Intercontinentale. Alle spalle dei rossoneri arrivò il Napoli, terza la Juventus, in panchina sedeva Nereo Rocco, il paron dei destini rossoneri. Prati, con 15 gol. fu il principe dei cannonieri in campionato. E questa era la squadra tipo: Cudicini; Anquilletti, Schnellinger; Rosato, Malatrasi, Trapattoni; Hamrin, Lodetti, SormanL Rivera, Prati. Tre edizioni della Coppa Italia vinse il Milan nel nove anni a seguire, ma la stella si fece attendere a lungo. Arrivò nel 1978-79, ultimo titolo prima di queUo appena conquistato. Presidente Felice Colombo, allenatore Nils Liedholm, passato dal trionfi del campo a quelli della panchina. Secondo il Perugia di Rossi e Bagni, questa la formazione: Albertosi; Collovati, Maldera; De Vecchi, Bet, Baresi; Antonella Bigon. Novellino, Buriani e Chiodi. C'era anche Gianni Rivera, ovviamente. E c'era già Franco Baresi, come oggi, nove anni dopo.