Un Diavolo bonario e simpatico

Un Diavolo bonario e simpatico Un Diavolo bonario e simpatico Perchè, come seconda squadra, i rossoneri non sembrano avere rivali - Una saggia politica di reclutamento di tifosi durante i due anni della serie B - E adesso, cosa inventerà Berlusconi? di GIAN PAOLO ORMEZZANO Come secondo sport di tanti atleti, la pallavolo compete con il tennis; come seconda squadra, il Milan non sembra avere rivali. Chiaro che non possono essere milanisti neppure di seconda battuta, almeno al momento attuale, gli interisti, i napoletani, gli juventini, i romanisti, tutti freschi di scudetti o comunque dediti ai sogni massimi: ma a parte per ragioni fisiologiche gli Interisti, anche costoro, se proprio dovessero scegliersi un tifo-bis, probabilmente direbbero Milan. Come dicono ad esempio i tifosi granata, con il pretesto che il Milan reca come il Torino il nome della città. Come mai il Milan? Adesso c'è l'effetto Berlusconi, ma non spiega tutto. Perché Berlusconi ha raccolto amori, oltre ad averne creati. E parte di questi amori sono di serie B. I due anni che il Milan ha trascorso fra i cadetti sono serviti alla vendemmia straordinaria di tifosi in posti abitualmente non battuti da squadra di grosso nome. L'uso delle due .disgrazie», nel 1980-81 e 1982-83. è stato assai intelligente, da parte dei milanisti praticanti: fondazione di club dovunque, simpatie vergini, e adesso il Milan può gìooare due turni di Coppa Uefa a Lecce e riempire lo stadio, ed avere un tifo come a San Siro. Ogni spiegazione è parziale, si capisce, tutto sta a raccoglierle e incollarle una all'altra. Pure il nome Milan è importante: è simpatico, facile, e permette di familiarizzare con la città, chiamata in maniera insieme dialettale e universale. Milan va bene ai palermitani come ai francesi. I colori, anche: rosso e nero, l'accostamento cromatico ad un inferno bonario, con l'immagine del diavolo che. si sa. è sempre più bello di come lo si dipinge. Il Milan è poi stato, nel dopoguerra, la squadra che meglio si è .perpetuata, con alcuni suoi giocatori importanti: Liedholm è cominciato con gli Anni Cinquanta. Rivera con gli Anni Sessanta, i due non si sono spenti mai. come personaggi. E appartiene all'arte di Berlusconi avere liquidato diciamo ai soli fini funzionali societari Liedholm e Rivera, senza essersi privato anche della loro immagine milanista. E le disgrazie del Milan sorprendentemente hanno fatto da collante. I presidentini e presidentacci che hanno slombato la società sono stati, per la gente, tipi che hanno fatto del male al Milan, non tipi tutto sommato appartenti al Milan. dal Milan sprigionati (e in effetti sono quasi tutti arrivati da fuori, forse con malizia, sicuramente senza milizia). Il Milan come seconda squadra di moltissimi italiani non entra comunque in concorrenza con la Juventus: nel senso che la Juventus è la prima squadra di moltissimi italiani. In Romagna come in certa Brianza come nelle Puglie come in Toscana c'è autentico strazio quando la Juventusa gioca contro la squadra locale. Il Milan non propone o impone al tifoso di squarciarsi cosL n Milan è nemico chiaro dei granata quando gioca contro il Torino. Ma non è un nemico storico, anzi. Berlusconi lavorerà ancora su questa specie d'amore, in un certo senso nuova, difficile, delicata. Berlusconi ha quasi sempre parlato ai milanesi più che ai milanisti, quando ha lanciato appelli per popolare San Siro. Adesso chissà cosa organizzerà nei cuori e nei corpi delle moltitudini sue, che fuori Milano, fuori Lombardia, sono in grosso aumento. L'idea della seconda squadra fissa degli italiani potrebbe anche piacergli: fare del Milan una specie di Italia 2 deilo show calcistico.

Persone citate: Berlusconi, Liedholm, Rivera

Luoghi citati: Italia, Lecce, Lombardia, Milano, Romagna, Toscana