Sacchi erede di Rocco e Liedholm

Sacchi erede di Rocco e Liedholm Sacchi erede di Rocco e Liedholm Questi i tre allenatori che hanno arricchito di scudetti la società rossonera - La popolana schiettezza del «paron», la cinica astuzia del «barone», la razionale spregiudicatezza del nuovo tecnico d> ANGELO CAROLI Tre uomini, tre cicli, tre storie. Nereo Rocco, Nils Liedholm ed Arrigo Sacchi appartengono ad epoche diverse ed hanno contribuito a rendere più grande il Milan e a farlo più ricco di scudetti. Nereo era un prodotto genuino di Trieste, estroverso fino al paradosso. Scopri la tristezza soltanto nei giorni bui di Firenze, quando intuì che il calcio, ormai, apparteneva ai divi e che una città si dissanguava nell'eterna lotta fra ^guelfi e ghibellini-, A Milano aveva conquistato il titolo italiano nel '61/62 e nel '67/68 con Radice, Ghezzi, Salvadore, Trapattoni. Altafini, Maldini, Rivera, Hamrin, Schnellinger eccetera. Il 'paron», era questo il soprannome attribuitogli dall'esercito di amici che aveva in tutta Italia, era il simbolo della schiettezza. La sua era una filosofia popolana che catturava con risultati immediati. Un giorno Helenio Herrera, prima di compiere una delle sue magie nerazzurre, nel salutare Nereo, che a quei tempi allenava il Padova, gli disse: «Vinca il migliore'. Rocco lo guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo e rispose sorridendo: a Speremo de no». Con una battuta, Rocco sdrammatizzava ogni situazione e rappresentava la sintesi della praticità, poiché per lui importante era sfruttare al massimo gli uomini che aveva a disposizione. Capiva i giocatori come fos¬ se un padre. Con Liedholm si scopre l'altra faccia della medaglia. L'astuzia di Nils è volpina, silenziosa, prudente, perfino civettuola. Gli piacciono molto gli elogi. Con lo svedese in panchina. Rivera, Capello, Albertosi, Franco Baresi, Novellino e Collovati fanno dono al Milan della stella dei dieci scudetti. E' il '78/79. Liedholm predica regolarità, inietta nei giocatori fiducia e serenità e mette a disposizione dei giovani la sapienza del suo talento di ex duttile esemplare di centrocampista. Amante di vini, di quadri e di buone letture, Liedholm è sempre stato un furbo mescolatore di carte, alleandosi anche alla strategia meno spettacolare quando uomini e necessità lo richiedevano e preoccupandosi che la sua squadra corresse ma non al punto di esaurire le risorse del pensiero. Nils è inoltre un maestro nell'evitare le domande dei giornalisti ri¬ correndo a concetti che, per solito, rappresentano soltanto di rado il riflesso delle sue idee. Con Sacchi si arriva alla nuova generazione, ai tecnici d'assalto che rompono gli schemi tradizionali apportando una ventata di spregiudicatezza in un mondo legato all'utilitaristico conservatorismo. Sacchi ha il coraggio di mettere in pratica le idee. Tutti sanno che non si può prescindere dal movimento senza palla. Correndo si costruisce infatti lo schema, si opera il pressing, si raddoppiano le marcature, si realizza la sovrapposizione eccetera. Concetti antichi come il mondo? SI, ma Sacchi ha il coraggio di realizzarli con la corsa costante e pressante. Ed oggi il campionato rende onore ad un ragionere di Fusignano. ad un tecnico di provincia che conosce due lingue, che ama il lavoro con l'applicazione del missionario che ha messo da appena nove mesi il naso dentro una metropoli. Nereo Rocco. Nils liedholm e Arrigo Sacchi, tre allenatori che fanno parte della storia del Milan

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