Scuola: fine anno regolare con una prassi d'emergenza di Emilio Pucci

Scuola: fine anno regolare con una prassi d'emergenza Galloni minimizza le agitazioni dei Cobas Scuola: fine anno regolare con una prassi d'emergenza Oggi nuovo incontro • I Cobas proclamano due giorni di sciopero ROMA — Per la scuola è sempre braccio di ferro tra Galloni e i Cobas. U ministro della Pubblica Istruzione garantisce che l'anno scolastico si chiuderà regolarmente. Ma 1 professori ribelli, dopo l'imponente marcia di protesta di sabato che ha portato a Roma circa 60 mila insegnanti, hanno lanciato un preciso avvertimento a governo e a sindacati confederali: confermano il blocco degli esami e degli scrutini e annunciano due giorni di sciopero, da attuarsi fra il 16 e il 26 maggio. I presidi intanto incroceranno le braccia il primo giugno. Una situazione sempre più incandescente che tiene sulle spine studenti e famiglie. Galloni, però, sembra abbastanza sicuro e, parlando ieri ad Erìce, ha fatto sapere che -c'è un programma che consentirà la chiusura regolare dell'anno scolastico. La vertenza non impedirà che le lezioni si concludano con prassi di emergenza-. Di più il ministro non ha voluto dire, riservandosi di far conoscere questo piano anti-Cobas al momento opportuno. Un nuovo ricorso alla precettazione? Galloni lo esclude e si dice fiducioso sull'esito degli incontri che avrà oggi con il sindacato autonomo dello Snals e domani con i confederali. Sono confronti importanti, che potrebbero dare una svolta alla vertenza. -Il governo — precisa Galloni — ha una sua linea che già ha avuto modo di esprimere e che deriva da una serie di convergenze politiche e finanziarie elaborate quando i tempi tecnici hanno consentito di farlo, cioè non prima che si elaborasse il bilancio-. Ora ci sarà il chiarimento. I Cobas hanno subito raccolto la sfida di Galloni e ieri l'assemblea nazionale dei comitati di base dei professori, tenutasi all'Università La Sapienza di Roma, ha votato all'unan'mità il blocco degli scrutini e degli esami e due giorni di sciopero in due settimane, dal 16 al 26 maggio, da attuarsi nelle «giornate pesanti», quelle in cui si concentrano il maggior numero di ore di lezione. Per le scuole elementari si faranno tre giorni di sciopero la settimana, da metà mese fino alla chiusura dell'anno scolastico. All'assemblea dei Cobas ha prevalso la linea più dura. Il messaggio al governo è chiaro: -Senza i Comitati di base non si chiude la vertenza-. L'esclusione dei Cobas dal tavolo delle trattative avrà conseguenze pesantissime. «50710 solo pretesti — ha affermato il portavoce dei Cobas, Antonio Minaldi, nel corso di una conferenza stampa tenutasi al termine dell'assemblea — i cavilli normativi, ai quali i ministri Galloni e Pomicino si appellano per escluderci dal tavolo delle trattative. A proposito del codice di autoregolamentazione, noi siamo disposti ad assumere regole per il rispetto dell'utenza, ma non intendiamo cedere di fronte al governo che, secondo noi, non difende la scuola pubblica e non tutela l'utenza-. Parole di fuoco anche contro i sindacati confederali: -I loro iscritti — ha detto sempre Minaldi — attuano il blocco vegli scrutini, dunque sono più vicini alle nostre posizioni-. L'assemblea ha confermato il blocco della consegna delle schede per le elementari. Il 20 maggio si terrà una giornata di mobilitazione nazionale a sostegno del personale precario. Una nuova assemblea dei Cobas è prevista per il 29 maggio. La rivolta intanto si estende anche ai presidi, che reclamano una loro rappresentanza al tavolo del negoziato con i governo. I capi di istituto hanno in pratica ritirato la delega a tutti i sindacati e chiedono di trattare in prima persona. Cosi i presidi hanno deciso di scioperare il 1° giugno, nel giorno degli esami di qualifica negli istituti professionali. Emilio Pucci Il ministro Galloni

Persone citate: Antonio Minaldi, Galloni, Minaldi

Luoghi citati: Erìce, Roma