Dove sono i giovani e i forti?

Dove sono i giovani e i forti? II potere in Urss Dove sono i giovani e i forti? La Pravda ha pubblicato alcuni giorni fa in forma di articolo un'ampia lettera di un suo lettore, V. Selivanov, iscritto al pcus dal 1972 e viccresponsabilc di una direzione del ministero dell'Industria, che è una spietata e severa denuncia dell'attuale stato di decadenza morale e politica del partito nella Russia sovietica che secondo la dottrina marxista-lcninistica, accolta nella Costituzione, e il motore dello Stato. Selivanov e un convinto fautore della perestrojka di Gorbaciov e si pone il problema del partito proprio sotto l'aspetto della sua non idoneità a pilotare la ristrutturazione voluta da Gorbaeiov come l'unica alternativa esistente all'attuale insostenibile situazione. Egli dice che bastarono 300 mila autentici e coraggiosi bolscevichi a fare la Rivoluzione C Ottobre e che ce ne vorrebb ro almeno altrettanti, da scegliere nel corpo elefantiaco di 19 milioni di tesserati del pcus, per portare avanti la ristrutturazione. La difficoltà e proprio quella della scelta di questi 300 mila egiovani e forti» in una massa di iscritti al partito così ingente materialmente e cosi moralmente deperita. Selivanov non ha peli sulla lingua e non esita a denunciare che nel corpo del partito proliferano i carrieristi, gli arrampicatori e i corrotti e che questa proliferazione cominciò a manifestarsi sin da quando il partito divenne strumento dello Stato socialista e passò quindi dalla fase dell'azione rivoluzionaria alla fase dell'esercizio del potere. Nel periodo di Stalin si affermò nel partito la doppia morale, una per tutti e l'altra per i dirigenti del partito e i propri collaboratori. Essendosi ritenuto di serbare invariato lo strumento del partilo, si sono acuiti e moltiplicati da allora i fenomeni degeneratisi della corsa alla carriera e della conquista di privilegi e di sfere di immunità con la conseguenza di accettare compromessi con interessi pri\ati prevaricatori e di subire infiltrazioni persino di organizzazioni criminali corie quelle noie in Italia con il nome di mafia e di ca norra. Selivanov aggiunge che le elezioni sono state pianificate dall'alto, che c'è stata una prolungata assenza di ricambio e che non si è sentito il bisogno da parte dei dirigenti di render conto dei loro comportameni agli elettori. Poiché la carriera dipende dai capi si è consolidato un sistema di comando basato sulla fedeltà agli stessi capi e che perciò non è più una vergogna lavorare poco e male e ricevere soldi senza lavorare. Si è passati dalla doppia alla triplice morale, di quella che si predica nelle pubbliche riunioni, di quella che resta chiusa nel pensiero di ciascuno c di quella che si attua in pratica. E' stato detto che la letteraarticolo di Selivanov è stata un'operazione concertata di sfondamento dell'attuale linea conservatrice assunta dal partito nei riguardi della riforma di Gorbaeiov in vista della prossima Conferenza nazionale del partilo. Ma non si può non no- Salvatore Valitutti (Continua a pagina 2)

Persone citate: Gorbaciov, Salvatore Valitutti, Stalin

Luoghi citati: Italia, Russia, Urss