L'infermiera nell'inferno dell'Aids di Claudio Giacchino
L'infermiera nell'inferno dell'Aids In pretura il caso della donna infettata alle Molinette dal terribile virus L'infermiera nell'inferno dell'Aids Accadde nel marzo '87 - Durante il trasferimento di un malato scoppiò la sonda che misura la pressione arteriosa: il sangue investì la giovane in faccia - Imputati primario e costruttore dell'apparecchiatura - La vittima in aula il 24 giugno Il drammatico caso di M. B., l'infermiera delle Molinette infettata un anno fa dal virus dell'Aids dopo un • incidente di lavoro* in corsia, è diventato processo. Il giudizio, il primo del genere ad essere celebrato in Italia, s'è iniziato davanti al pretore penale Raffaele Guariniello. Sul banco degli imputati: il prof. Mario Maritano, primario del reparto di rianimazione in cui lavorava M. B , e Graziano Azzolini. titolare della -Ampax- di Modena, azienda produttrice di apparecchiature per ospedali. Entrambi sono accusati di aver causato all'infermiera lesioni personali colpose aggravate. M. B. ha 30 anni, è sposata, non ha figli. Assistita dagli avvocati Mazzola e Merlone, s'è costituita parte civile contro 11 primario e l'industriale. Non è venuta in aula: si presenterà alla prossima udienza del 24 giugno, quando saranno ascoltati i testimoni. L'odissea dell'infermiera nel mondo dell'Aids è cominciata nel marzo '87: insieme a due colleghe. M. B. trasferiva dalla divisione di rianimazione delle Molinette al reparto di radiologia un paziente affetto da emofilia e sieropositivo. Durante il trasporto scoppiò la sonda che misura la pressione arteriosa del malato: schizzi di sangue investirono le tre infermiere che non avevano né la mascherina protettiva né i guanti (erano disponibili, ma il personale non li usava quasi mai). M. B. ebbe la sfortuna di essere colpita agli occhi e alla bocca. Dopo pochi giorni, i primi malesseri: debolezza, inappetenza, ghiandole in.grossate. Dalle analisi, il terribile responso: .Infezione acuta da Hlv III*. Il virus dell'Aids. La malattia è progredita con velocità purtroppo eccezionale, M. B. è l'ombra della donna che era: ha perso quasi venti chili, si muove e parla con fatica. Per l'accusa, il prof. Mario Maritano è nei guai perché non avrebbe informato adeguatamente il personale dei rischi cui andava incontro maneggiando le sonde di misurazione della pressione arteriosa. Il costruttore Graziano Azzolini, invece, per non aver istruito opportuna¬ mente la direzione delle Molinette sull'uso corretto della complessa strumentazione avendo inviato all'ospedale il manuale illustrativo soltanto dopo l'incidente a M. B. Difeso dall'avv. Trincherò. Azzolini s'è giustificato scaricando ogni responsabilità sul primario professor Maritano: -Non fornii il libro con le spiegazioni perché ciò che è successo era del tutto imprevedibile. L'accaduto è la conseguenza di un uso anomalo della sonda e sul quale non ero stato messo al corrente*. Assistito dagli avv. Giordanengo e Volante, il prof. Maritano, invece, ha dichiarato: -Sapevo che durante i trasferimenti dei malati veniva tolta alla sonda la valvola del "trasduttore". Questa, però, non era una procedura irregolare, come sostiene il produttore dell'apparecchiatura. Purtroppo, s'è trattato di un incidente del tutto imprevedibile, davanti al quale le infermiere hanno perso la testa*. Il pretore Guariniello ha domandato: -£' possibile che abbiano perso la testa perette erano state poco istiuìte sull'uso corretto del congegno?*. Il primario ha risposto: •Dinanzi a un evento imprevedibile le infermiere hanno avuto reazioni sbagliate*. Claudio Giacchino
Persone citate: Azzolini, Giordanengo, Guariniello, Mario Maritano, Merlone, Raffaele Guariniello, Volante
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