L'assessore provinciale Grotto lascia la delega dell'Economato

L'assessore provinciale Grotto lascia la delega dell'Economato Dopo aver ricevuto una comunicazione giudiziaria per l'inchiesta Usi L'assessore provinciale Grotto lascia la delega dell'Economato L'esponente psi: «E' un atto doveroso per evitare gratuite illazioni, ho già fornito i chiarimenti al giudice» L'assessore provinciale Ivan Grotto (psi) ha restituito ieri la delega dell'Economato al presidente Nicoletta Casiraghi, dopo aver ricevuto due settimane fa una comunicazione giudiziaria del giudice Acordon che conduce l'inchiesta sugli appalti sospetti all'Usi, all'ospedale di Rivoli e all'Amministrazione provinciale. •Nell'attuale momento in cui è in corso un'inchiesta giudiziaria che coinvolge persone della Ripartizione Economato — scrive Ivan Grotto — ritengo doveroso, anche per evitare gratuite illazioni, rimetterle la delega all'Economato, sino a che non emerga l'assoluta correttezza dell'azione da me svolta. Ho già fornito al giudice i necessari chiarimenti». La delega all'Economato passa pertanto al presidente Nicoletta Casiraghi, mentre Ivan Grotto mantiene gli assessorati al Patrimonio, Pianificazione e Montagna. Che l'assessore provinciale dovesse prima o poi essere sentito dal giudice Acordon era un fatto scontato, visto che ben tre dipendenti dell'ufficio Economato erano stati arrestati per comizio- ne, concussione e peculato. E il magistrato non poteva interrogarlo senza inviargli una comunicazione giudiziaria, come vuole la legge, proprio a tutela dell'indiziato. Ivan Grotto si è presentato dal giudice assistito dal suo legale, prof. Dal Piaz. Nulla è trapelato sull'andamento dell'interrogatorio, ma sembra che la posizione dell'amministratore sia stata chiarita. Ivan Grotto è socio in un'azienda di pulizie industriali ma non ha mai avuto appalti con enti pubblici, come tiene a precisare il suo legale. Stando a quanto ha finora appurato l'inchiesta, le ditte che lavoravano con l'Usi e l'ospedale di Rivoli pagavano tangenti del 10 per cento (in qualche caso fino al 15 per cento) per garantirsi gli appalti e la stessa cosa facevano con i funzionari e gli impiegati dell'Economato della Provincia. Sono finiti in carcere il responsabile Raffaele De Marzo, 46 anni, Bussoleno, via Volturno 37/A e due impiegati del suo ufficio, Franco Vaglio, 42 anni. Collegno via Verdi 52 e Patrizio Tron. La moglie del funzionario De Marzo, Laura Borgis, ha una compartecipazione nell'Unione Medica Miraflori, un laboratorio coinvolto nell'altra inchiesta sul rimborsi illeciti pagati dall'Usi ai centri medici privati. Molti degli imprenditori arrestati (una quarantina) hanno reso ampie confessioni e la stessa cosa hanno fatto molti funzionari. C'è stato anche qualche imprenditore che si è presentato spontaneamente al magistrato: «Le tangenti le abbiamo pagate anche noi, temevamo che potesse arrestarci e abbiamo preferito venire da lei prima che questo accadesse. All'ospedale e all'Usi di Rivoli il malato era un "optional": l'attenzione degli amministratori era rivolta solo ai grossi appalti». c. cer.

Luoghi citati: Bussoleno, Collegno, Rivoli