Ma all'estero lo considerano sicuro

Ma all'estero lo considerano sicuro Ma all'estero lo considerano sicuro Il Colibrì è stato scelto da una compagnia finlandese • Anche tedeschi, francesi, danesi e canadesi vogliono utilizzarlo in severe condizioni climatiche DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Ormai è diventato uno spauracchio, la gente negli aeroporti lo guarda come 11 mostro, i passeggeri che continuano a usarlo lo fanno probabilmente con un inconfessato disagio. L'immagine dell'.Atr 42», «Colibrì» secondo la denominazione datagli dall'Amalia che ne ha sei nella flotta della consociata Ati, rischia di essere travolta almeno in Italia dai contraccolpi dello schianto di Conca di Trezzo. Eppure questo velivolo, nato per accoppiare la semplicità costruttiva, la tecnologia avanzata e l'economicità di gestione, era apparso come un prodotto molto indovinato creato apposta per i collegamenti a breve raggio attualmente in forte espansione. In effetti, i risultati commerciali dimostrano che queste previsioni restano fondate: tra ordini fermi e opzioni i velivoli venduti sono già oltre duecentocinquanta. L'«Atr 42» è la sintesi delle capacità tecniche di due aziende, l'Aeritalla e la francese Aérospatiale, che hanno nel particolare campo degli aerei a turboelica una grossa esperienza. L'Aeritalla, infatti, costruisce da anni, nel suo stabilimento di Pomigliano d'Arco, presso Napoli, il bimotore «0-222», un trasporto militare progettato dall'ingegner Gabrielli al tempo in cui l'azienda faceva ancora parte del gruppo Fiat. L'Aérospatiale, da parte sua, ha costruito fino a qualche anno fa il «Transall», altro biturboelìca militare venduto in centinaia di esemplari. Anzi, nello stabilimento di Tolosa, dove viene montato, l'«Atr 42» ha preso proprio il posto del «Transall». L'Aeritalla è responsabile della fusoliera e del complesso di coda; l'Aérospatlale costruisce le ali, esegue il montaggio finale ed effettua i collaudi in volo. Da quanto sembra emergere dalle decisioni del magistrato, non è tanto a un difetto specifico che sembra farsi risalire la responsabilità dell'incidente quanto ad una serie di mancanze ripartite fra costruttori, compagnie, organi di controllo, servizi di assistenza al volo. H ghiaccio resta sempre il presunto lato debole del velivolo; anche se una delle maggiori utilizzatrici resta proprio una compagnia dell'estremo Nord, la «Finnair», finlandese; mentre almeno altre cinque compagnie — due tedesche, una francese, una danese e una canadese — hanno acquistato l'.Atr 42» proprio con la previsione di usarlo nelle severe condizioni meteo dell'estremo Nord. Anzi, la «Finnair- ha già prenotato la versione allungata di prossima costruzione: l'.Atr 72». Vittorio Ravizza

Persone citate: Gabrielli, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Italia, Napoli, Roma, Tolosa