E i primi conti dell'88 si tingono di rosa di Ugo Bertone

Una Fiat che rende di più Si chiude un '87 d'oro: fatturato di 38.500 miliardi, utile di 2373 Una Fiat che rende di più Dividendo di 270 lire alle ordinarie e privilegiate (220 l'anno scorso), 300 alle risparmio (250) - Azzerati i debiti ereditati da Alfa e Snia f I primi eenti dell'88 si tingono di rosa TORINO — L'annata super della Fiat, per i soci, si legge cosi: dividendo di 270 lire per le azioni ordinarie e privilegiate, contro le 220 dell'anno passato; dividendo di 300 lire, contro 250, per le risparmio. Rispetto alle attuali quotazioni di Borsa (e tenendo conto del credito d'imposta) la remunerazione media del capitale si aggira su valori percentuali in grado di far concorrenza ai rendimenti del mercato monetario. L'utile distribuito dalla capogruppo ammonta a 641 miliardi contro 1 502 dell'esercizio precedente, con un incremento largamente superiore al 20%. A livello consolidato i profitti toccano i 2373 miliardi contro 2162. Era questa la cifra più attesa dai risparmiatori e dal mercato azionario che negli ultimi giorni ha tentato di anticipare l'atteso consiglio di amministrazione della Fiat. Il risultato conferma le anticipazioni positive sui conti della società torinese nel 1987, anno delicato in cui il gruppo ha dovuto digerire l'ingresso di realtà nuove, tipo Alfa e Snia, e rafforzare le basi per l'espansione internazionale. Ma non è questo il solo indice sullo stato di salute del gruppo che si prepara, con spalle robuste, ad affrontare la sfida globale che sì va profilando in Europa nei prossimi anni, vuoi con i competitori del Continente che con i nuovi, temibili rivali giapponesi. In sintesi, l'87 è stato un anno d'oro per almeno quattro motivi. Innanzitutto, è stato portato a termine il delicato innesto nel gruppo di realtà come la Snia e, soprattutto. l'Alfa Romeo. Non erano in pochi a temere gli effetti perversi delle •province deboli» (come una volta le ha definite lo stesso avvocato Agnelli) sui conti Fiat. Invece, dopo soli dodici mesi, l'Alfa-Lancia registra un leggero utile e i conti complessivi della Fiat Auto denunciano utili in linea con l'anno precedente dopo ammortamenti e investimenti più elevati. Alla sfida di questi anni, inoltre, la Fiat si presenta con una situazione finanziaria invidiabile. A livello di gruppo la posizione al 31 dicembre scorso presentava un saldo positivo di 180 miliardi contro un indebitamento netto di 706 miliardi dell'anno precedente. Ma i debiti che la Fiat ha digerito nel corso dell'esercizio erano ben superiori. Per effetto delle acquisizioni la cifra ammontava, all'inizio dell'87. a 2700 miliardi. Infine, è proseguita la marcia verso l'internaziona¬ lizzazione del gruppo. Basti dire che sulle 760 società che entrano a far parte del consolidato Fiat (150 in più del precedente bilancio) ben 415 sono straniere. Da queste consociate dipendono sessanta stabilimenti presenti in cinquanta Paesi. Sotto il profilo del fatturato oltre 18 mila miliardi, sui 38.500 globali, riguardano l'estero. La Fiat è presente in 150 Paesi. Un simbolo di questa maggior attenzione al confronto internazionale è il fatto che quest'anno, per la prima volta, il consolidato Fiat è stato redatto, oltre che in lire, anche in Ecu (per la cronaca, il giro d'affari Fiat ammonta a 25.709 miliardi di Ecu). La validità dei risultati e delle scelte strategiche da cui dipendono stanno trovando nuova conferma nei primi conti dell'88. In corso Marconi predicano la prudenza di fronte ai numeri del primo trimestre e sottolineano come la domanda europea (+ 9% la richiesta per le auto, addirittura il 14% per i veicoli industriali) abbia dell'incredibile. Ma resta il fatto che nel primo trimestre il fatturato del gruppo ha toccato la cifra di 11 mila miliardi contro i 9 mila dell'analogo periodo dell'87 mentre la posizione finanziaria netta è salita a 250 miliardi dai già lusinghieri 180 di fine esercizio. Ma ecco le altre cifre più significative esaminate ieri dal consiglio della Fiat. GIRO D'AFFARI — A livello consolidato la cifra è stata di 38.500 miliardi con una crescita del 30% rispetto al 1986. Questo incremento è dovuto per un terzo ai maggiori volumi e per la parte restante all'effetto delle acquisizioni e dei nuovi inserimenti. UTILI — La capogruppo chiude l'esercizio con un utile netto di 805 miliardi contro i 612 dell'86. Alla formazione del risultato d'esercizio hanno concorso i dividendi percepiti dalle società partecipate per un totale di 677 miliardi. A questa cifra vanno aggiunti proventi dalla gestione finanziaria per 237 miliardi mentre i costi di gestione sono ammontati a 109 miliardi. A livello consolidato i conti registrano: un utile operativo di 3104 miliardi contro i 2457 del 1986 nonostante l'aumento del 33% degli ammortamenti e del 43% delle spese di ricerca e di sviluppo; l'utile netto consolidato di competenza del gruppo ammonta a 2373 miliardi contro i 2162 dell'anno precedente. I dati consolidati sono particolarmente significativi perché tengono con- to sia dell'inserimento delle nuove società, Alfa e Snia in particolare, che ha comportato la modifica dell'area di consolidamento, sia dei notevoli costi sostenuti da molti settori per la ristrutturazione e delle unità produttive. AUTOFINANZIAMENTO — n livello della somma del¬ l'utile netto più gli ammortamenti sale a 4674 miliardi con un aumento di oltre 700 miliardi di lire. Grazie a questo netto incremento il gruppo ha potuto coprire largamente con mezzi propri gli investimenti dell'esercizio. INVESTIMENTI — Hanno raggiunto la cifra di 3437 miliardi cui vanno aggiunte spese per ricerca e sviluppo, interamente portate a carico dell'esercizio, per 1361 miliardi. PATRIMONIO — A livello consolidato il patrimonio netto registra un notevole rafforzamento: 11.412 miliardi contro i poco più di 10 mila del bilancio '86. EXPORT — Anche nell'87 il gruppo Fiat ha portato un significativo beneficio alla bilancia commerciale italiana, n saldo attivo alla fine dell'anno tra le esportazioni e le importazioni si aggira intorno ai 6400 miliardi. DIPENDENTI — L'ingresso di nuove società nell'area del consolidamento ha favorito una netta espansione del gruppo anche sotto questo profilo. Alla fine del 1987 i dipendenti del gruppo superavano le 270 mila unità (per l'esattezza erano 270.578) contro le 230.293 di un anno prima. Ugo Bertone Torino. Il presidente della Fiat. Giovanni Agnelli

Persone citate: Agnelli, Borsa, Giovanni Agnelli

Luoghi citati: Europa, Torino