Sequestrato a Teramo olio Carapelli

Sequestrato a Teramo olio Carapelli Sequestrato a Teramo olio Carapelli Nelle confezioni di una partita in scadenza a novembre tracce di solvente in misura cento volte superiore rispetto alla tolleranza di legge • L'azienda: «Lo scorso anno queste disposizioni non esistevano» TERAMO — Tutte le confezioni di olio d'oliva extravergine con scadenza novembre 1988, messe in commercio dall'azienda Carapelli di Firenze, sono state sequestrate dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Pescara nei negozi di quattro comuni della provincia di Teramo (Bellante, Campii, Civitella del Tronto e Rocca Santa Maria). E' stato il pretore Walter Mazzitti a firmare il provvedimento di sequestro, perché le confezioni contenevano tetracloruro di acetilene, un solvente incolore per i grassi, assai nocivo. Le confezioni di olio Carapelli poste sotto sequestro, secondo il laboratorio di analisi della Usi di Teramo, conterrebbero il tetracloruro di acetilene in misura cento volte superiore rispetto alle prescrizioni di tolleranza che vigevano in Italia prima dell'aprile scorso quando il ministero della Sanità decise, uniformando- si alle norme comunitarie, di «bandire» qualunque additivo per gli olii di oliva extravergine. Per il momento — ha precisato il pretore Walter Mazzitti — le analisi sono state effettuate sugli olii d'oliva della ditta Carapelli, ma sono in corso anche per quelli di altre ditte, cosi come ha disposto il ministero della Sanità. Lo stesso ministero è intervenuto con decisione per evitare che venga posto in vendita olio d'oliva non puro, anche in seguito alla scoperta fatta dalle autorità austriache sul contenuto di tetracloruro di acetilene in olii importati dalla Spagna e dall'Italia. Da Firenze l'amministratore delegato della Carapelli, Costantino Barbagli, ha intanto precisato che le confezioni di olio fatte sequestrare dal pretore in Abruzzo — il cui provvedimento è stato notificato a tutte le preture d'Italia ed al ministero della Sanità — furono poste in commercio lo scorso anno, quando non erano state ancora emanate le disposizioni riguardanti la «assoluta genuinità dell'olio d'olivo extravergine». Per questo, 1' olio della partita in scadenza alla fine di novembre «porrebbe — secondo il dott. Barbagli — contenere tetracloruro di acetilene usato comunque dai produttori e non dalla Carapelli, che è soltanto azienda confezionatrice., anche perché al momento dell'acquisto non furono fatte analisi. n solvente — secondo lo stesso Barbagli — non sarebbe nocivo per la salute pubblica. (Ansa)