Le «sette sorelle» dell'informatica rispondono insieme alla sfida AT&T di Valeria Sacchi

Le «sette sorelle» dell'informatica rispondono insieme alla sfida AT&T Controffensiva al sistema Unix, monopolio della multinazionale Usa Le «sette sorelle» dell'informatica rispondono insieme alla sfida AT&T Studieranno un metodo che consenta di usare il loro software indipendentemente dalla marca di computer DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA — Sette tra 1 maggiori gruppi di informatica del mondo hanno ieri sepolto l'ascia di guerra, o per lo meno una parte di questa ascia. Si sono infatti alleati per cercare insieme un sistema operativo aperto che consenta ai clienti di utilizzare il loro software indipendentemente dalle macchine (hardware) che vogliono acquistare. Tre gli obbiettivi: la .portabilità» ossia la capacità di usare software applicativo su computer di produttori differenti; la «interoperabilità» che significa poter far lavorare insieme computer di marche diverse: la .scalabiluà» vale a dire la possibilità di usare il medesimo software operativo su diverse classi di computer, dai personal ai super. Uno solo il centro di ricerca: Osf (Open Software Foudation). un organismo che parte già con una dote di 90 milioni di dollari. La .storicità dell'evento», più volte ribadita dai parte¬ cipanti alla teleconferenza New York-Ginevra, sta anche nel nome dei primi sette membri di questa fondazione: Digital, Hewlett-Packard. Bull. Apollo, Siemens. Nixdorf e soprattutto Ibm, la granie giocatrice solitaria che ha sempre rifiutato fino ad oggi di confondersi con la massa. L'altra grande, la AT&T, invitata a partecipare, ha declinato l'invito, come è stato spiegato. Ma Kenneth Olsen. presidente di Digital, ha osservato un po' fuori dai denti: -L'unica delusione di oggi è che AT&T non sia qui, ma speriamo. Non siamo in concorrenza, facciamo qualcosa di più-. Nemmeno i giapponesi ci sono (-Il tempo è stato molto breve-), la Philips invece ha scritto chiedendo informazioni. Ma la fondazione è • aperta a tutti-, come ha spiegato John L. Doyle. presidente del consiglio di Osp. Per l'occasione, a New York, erano seduti al tavolo i sette presidenti dei sette membri fondatori, compreso John F. Ankers. capo supre¬ mo di Ibm. -L'industria dell'informatica in questi anni è cresciuta, gli utili anche. Ma ora noi dobbiamo reagire alle esigenze dei clienti basati su sistemi Unix, che vogliono usare il software applicativo su hardware diversi — ha detto con franchezza Ankers; —,• cosa dovevamo fare? La risposta è la fondazione indipendente, nella ricerca di un software aperto senza limiti di possibilità applicative-. Non a caso AT&T è stata '.a grande assente. La Foundation di oggi è una risposta alla sfida che lei ha lanciato nell'ottobre del 1937 quando, d'intesa con Sun. annunciava una versione unificata di Unix (allineata alle norme X Open) sul microprocessore Sparc della Sun. sancita dall'acquisto di una partecipazione del 20% in Sun da parte di AT&T. E difatti tutti i piccoli e grandi computer Olivetti hanno lo standard Unix. Una scelta, questa della AT&T, che spiazzava molti produttori, tra cui Digital e Hewlett-Packard. In gennaio specialisti e progettisti di un gruppo di società si incontravano a Palo Alto per discutere i rapporti con AT&T, dando cosi vita al cosiddetto «Hamilton Group». Partono telegrammi, arrivano risposte, c'è un incontro il 28 gennaio con AT&T, ma li lascia insoddisfatti. Di qui, ma non solo di qui, è partita la contromossa annunciata ieri dalle nuove .sette sorelle». Contromossa obbligata perché, nel frattempo, il governo americano, quello tedesco e i Paesi scandinavi (l'Inghilterre non ufficialmente ma «di fatto») per le loro commesse nel settore informatico hanno cominciato a porre come condizione lo standard Unix. Ora, in un giro d'affari di settore che si calcola ormai abbia raggiunto nel mondo i 200 miliardi di dollari all'anno, le commesse pubbliche pesano per non meno di un quinto e forse per un quarto. Come si vede la capitolazione era inevitabile. Ma i «sette» l'hanno trasformata in vittoria. Valeria Sacchi

Persone citate: Hewlett-packard, John L. Doyle, Kenneth Olsen, Open Software Foudation, Palo

Luoghi citati: Ginevra, New York