Industrie contro il ministro «Non ci sono farmaci inutili» di Bruno Ghibaudi

Industrie contro il ministro «Non ci sono farmaci inutili» Donat-Cattin contestato: vuole tagliare dal prontuario mille medicine Industrie contro il ministro «Non ci sono farmaci inutili» Il provvedimento dal 1° agosto - Farmacisti e produttori: non c'è tempo per una verifica seria ROMA — La decisione di eliminare già dal prossimo 1° agosto un migliaio di farmaci «inutili» dal prontuario farmaceutico sta suscitando polemiche di vario genere nel mondo della sanità e del sindacato. Ad annunciare questa eventualità, seppure subordinandola a una preventiva indicazione della Commissione unica per il Farmaco, è stato il ministro della Sanità Carlo DonatCattin, in apertura del 5° congresso nazionale della Federfarma (rappresenta le 15 mila farmacie italiane) a Sorrento. Il prontuario terapeutico è l'elenco dei farmaci forniti gratuitamente (con o senza ticket) dal Servizio Sanitario Nazionale ai propri assistiti. I farmaci fuori prontuario sono invece quelli che il cittadino può ugualmente acquistare nelle farmacie italiane, ma interamente a sue spese. La cancellazione dei mille farmaci servirebbe a contenere la spesa sanitaria, che nel 1987 ha sfiorato i 54.000 miliardi e quest'anno supererà i 55.000 (ben 12.000 in più di quelli spesi due anni fa). Di questi, nel 1988 i farmaci ne assorbiranno al mu.-3imp 11.670. Ma la -..rtita del ministro, che viene definita improponibile perché inattuabile anche sotto l'aspetto tecnico e operativo, ha provocato stupore, perplessità e repliche immediate. -Affermare che nel prontuario italiano, che comprende 7 mila farmaci, vi siano mille farmaci inutili mi sembra assurdo — ha detto Alberto Ambreck, presidente della Federfarma — Si può parlare di farmaci obsoleti, meno efficaci di quelli più moderni, ma non certo di farmaci inutili. Se nel prontuario ce ne fossero, la re¬ sponsabilità, anche sul fronte dell'aumento della spesa, ricadrebbe soltanto sul ministero della Sanità, che li ha autorizzati. Il prontuario italiano non è certo il più gonfio: in quello della Germania Federale, per esempio, vi sono più di 22 mila medicinali. Inoltre sono regolarmente ammessi anche i preparati che in Italia non sono più in commercio,. Claudio Cavazza, presidente della Farmindustria (l'associazione degli industriali farmaceutici) ha messo in dubbio la possibilità tecnica di arrivare a un simile traguardo nei termini annunciati dal ministro e la correttezza di un slmile provvedimento: -Prima di eliminare mille farmaci bisogna che la Commissione dimostri scientificamente che sono veramente privi di efficacia farmaceutica. E, trattandosi di una Commissione appena insediata e che finora si è riunita una sola volta, c'è da domandarsi come sia possibile prevedere che riesca a fare una verifica di questo genere in appena due mesi». Sfrondare il prontuario può portare a una riduzione della spesa sanitaria per i farmaci? -Quando si riduce il prontuario, come confermano le esperienze del passato, la spesa tende ad aumentare — ha aggiunto Ambreck — proprio perché la domanda si sposta su farmaci più nuovi e più costosi. E' un fenomeno indotto e quasi automatico. Una strada per intervenire sulla spesa potrebbe essere quella di intervenire sulle esenzioni. Noi farmacisti siamo favorevoli ad un ticket, a patto che sia "fisso" per ricetta o per confezione. Se fosse "proporzionale" al prezzo del prodotto penalizzerebbe gli assistiti colpiti dalle malattie più gravi e che devono perciò ricorrere ai farmaci più efficaci ma anche più costosi. Un ticket fisso riduce gli aggravi burocratici». Per Giacomo Leopardi, presidente dell'Ordine nazionale dei farmacisti, il farmaco continua ad essere il falso obbiettivo di una manovra che dovrebbe invece colpire altri nodi dì spesa. -Sarà sempre più la medicina, e non la chirurgia, a vincere le malattie non ancora sconfitte. Dovremo perciò abituarci a ricorrere sempre di più ai farmaci, che saranno più attivi ma ancìie più costosi. D'altra parte un farmaco appropriato ed efficace può risolvere una situazione patologica senza il ricovero, con grandi vantaggi per il Servizio Sanitario Nazionale». Soffermandosi su un problema più immediato, Ambreck ha ricordato che anche quest'anno nella legge finanziaria la spesa farmaceutica è stata ancora una volta sottostimata, creando le premesse di un nuovo autunno caldo per gli assistiti. • Contro una previsione di spesa di 9450 miliardi, le proiezioni del primo trimestre invitano a prevedere una spesa effettiva oscillante fra un minimo di 11206 e un massimo di 11.673 miliardi. Nella migliore delle ipotesi verranno perciò a mancare 1700 o 1800 miliardi». Bruno Ghibaudi

Persone citate: Alberto Ambreck, Ambreck, Claudio Cavazza, Donat-cattin, Giacomo Leopardi, Sanità Carlo

Luoghi citati: Germania Federale, Italia, Roma, Sorrento