Le Generali rilanciano per Midi di Valeria Sacchi

Le Generali rilanciano per Midi Passate le elezioni francesi la compagnia annuncia di voler andare oltre il 30% Le Generali rilanciano per Midi Insieme con Mediobanca e Lazard dispongono già di oltre il 20 per cento - Ora appaiono in grado di bloccare la fusione con la Axa MILANO — Generali, Lazard, Midi e Mediobanca: il triangolo è ora un quadrilatero, il controllo della compagnia francese appare quasi certo. Ieri un comunicato di Generali ha confermato che Mediobanca possiede una partecipazione pari al 4.29% e che Lazard ha un altro 2,01% che, sommato al 14,48% della compagnia triestina porta il totale al 20,78%. La Generali, inoltre, ha presentato ieri al Comitato degli istituti di credito bancari di Parigi la domanda di autorizzazione a superare i limiti del 10 e del 20 per cento di acquisizione del capitale della Compagnie du Midi, affermando di non voler superare una partecipazione «pari ad un terzo del capitale». E' stata la stessa compagnia triestina, d'accordo con la banca Lazard, a comunicare di aver inoltrato la richiesta. Ora, supponendo che Generali vada vicino al 30% (e se ha annunciato tale volontà non c'è motivo di credere che non lo faccia), con gli alleati già sicuri, Mediobanca e Lazard. la quota dei tre partner non supererebbe il 36%. Ma un'altra interessante quota in Midi la possiede Paribas: si tratta di un 5 per cento che il quotidiano economico parigino «Les Echos» dava per possibile alleato di Generali. Cosa del resto probabile, dal momento che sono noti gli stretti legami tra Banca Commerciale Italiana e Paribas. Si arriverebbe cosi ad un 41%, sicuramente in grado di rappresentare la posizione più forte in Midi, e in grado anche di mandare a monte la progettata fusione MidiAxa. E' stato scritto, infatti, che un 30% è sufficiente per formare una «minoranza di blocco» a qualunque progetto. Alla luoe di questi avvenimenti, non è dunque strano che il presidente di Midi, Bernard Pagezy, mercoledì abbia accettato di incontrare Alfonso Desiata e Eugenio Coppola, amministratori delegati di Generali. Pagezy. infatti, è anche azionista di Midi, dunque impegnato su un duplice fronte. Nel comunicato diramato ieri, le Generali accennano alla quota rilevata da Mediobanca, precisando che questo 4,29% è stato rilevato -di concerto con Generali, e al solo fine di garantire gli in- teressi degli azionisti di minoranza della Compagne du Midi» in vista dell'annunciata alleanza tra quest'utlima, capeggiata da Bernard Pagezy e il gruppo assicurativo Axa di Claude Bebear. Si afferma più avanti che anche Lazard appoggia Generali e possiede il 2,01%, rilevato attraverso le proprie controllate France Vie (1,006%) e France Iard (1,004%). Alla Borsa di Parigi, intanto, i rastrellamenti di Midi sono cessati. Già mercoledì scorso (giovedì la Borsa era chiusa per la festività dell'Ascensione) i prezzi erano scesi del 4.7%, a 1378 franchi. Significa che orami i giochi sono fatti? E' possibile. Lo si saprà forse nei prossimi giorni. Indicazioni potranno venire sia dall'andamento del titolo Midi in Borsa (c'è chi sostiene che in realtà Generali possa già disporre di una quota superiore a quella annunciata ufficialmente), che dagli incontri tra il presidente di Midi e i vertici della compagnia. Un altro aspetto interessante della vicenda è quello che riguarda le Generali. Infatti, è possibile che questa operazione sia più complessa di quanto appare oggi e che, alla fine, non si arrivi soltanto al controllo della Midi da parte di Generali e dei suoi alleati, ma anche ad un rafforzamento del gruppo francese Lazard nelle Generali, dove la banca francese, attraverso Euralux, è già il secondo azionista dopo Mediobanca con una partecipazione pari al 4,8%. Ambienti francesi sostengono che Antoine Bernheim. amministratore delegato di Lazard e presidente di Euralux, nonché consigliere di Mediobanca, è destinato a giocare un ruolo maggiore negli interessi francesi di Generali. Valeria Sacchi Chi conta di più in Europa (giro d'affari in miliardi di lire)

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