«Utili i falsi di Dachau»

«Utili i test di Dachau» Medico Usa vuole pubblicare il dossier sull'ipotermia «Utili i test di Dachau» DALLA REDAZIONE WASHINGTON — Uno scienziato americano, il dottor Robert Pozos dell'Università del Minnesota, ha annunciato che pubblicherà un rapporto dei medici del lager di Dachau su esperimenti segreti d'ipotermia: due-trecento prigionieri tenuti per ore o giorni a temperature glaciali e in parte lasciati morire assiderati. Pozos, uno specialista del settore, ha condotto importanti ricerche sull'ipotermia, e sostiene che 1 risultati cui è giunto vanno raffrontati con i «test» eseguiti dai medici nazisti «se si vogliono salvare vite umane o evitare amputazioni nei casi di congelamento». L'annuncio ha scatenato le proteste delle comunità ebraiche, delle associazioni dei diritti civili. Daniel Callahan, il direttore dell' Hastings Center, un istituto che si occupa di etica medica, ha dichiarato che .gli esperimenti dell'Olocausto non devono essere legittimati neppure in modo indiretto». Il direttore dell'autorevole New England Journal of Medicine, Arnold Reiman, ha aggiunto che proibirebbe la pubblicazione dei do. j menti nazisti: .1 loro dati si riferiscono a torture, non credo neppure che abbiano validità scientifica». Pozos, che ha 45 anni e da 12 studia l'ipotermia — cioè le reazioni dell'organismo quando la temperatura interna scende sotto i livelli normali — ha sottolineato che la reazione al gelo varia da individuo a individuo. • Le uniche ricerche valide sono quelle sui volontari» ha proseguito. «Per orribile che sia, i medici nazisti si sono spinti oltre i limiti consentiti dall'etica, e hanno acquisito conoscenze superiori alle nostre». Tali conoscenze potrebbero essere indispensabili a salvare la vita a persone rimaste assiderate. Gli esperimenti del campo di Dachau furono ordinati in seguito alla morte di alcuni piloti tedeschi paracadutatisi nelle fredde acque del Mare del Nord dopo che i loro apparecchi erano stati colpiti da quelli inglesi. A più riprese, nel corso di alcuni mesi 2-300 prigionieri vennero immersi in vasche di acqua gelata, o esposti a temperature bassissime. I medici studiarono le loro reazioni a vari tipi di soccorso, con alcolici, indumenti caldi e asciutti, iniezioni. Scrissero quindi un rapporto intitolato «Trattamento del trauma da gelo». Fu lo stesso Himmler, come ricorda William Shirer nella sua «Storia del Terzo Reich» a Incoraggiare gli esperimenti, suggerendo ai medici — piuttosto scettici — che tra i metodi di rianimazione doveva essere sperimentato quello del «contatto» con un corpo femminile. I sanitari non riscontrarono particolari benefici in quella soluzione, che dava — scrissero — risultati 'analoghi a quelli d'una doccia calda». Si ignora quanti dei prigionieri morirono e quanti si salvarono. Il documento, ha riferito Pozos, non lo dice. Ma sembra che i medici nazisti siano riusciti a rianimare alcune vittime la cui temperatura del corpo era scesa a livelli incredibilmente bassi. Pozos sostiene che — con una prefazione appropriata {•La dedicherei ai martiti di Dachau») — il rapporto assolverebbe non solo a un preciso impegno scientifico ma anche a uno civile, ribadirebbe cioè la condanna dell'Olocausto. Non è la prima volta che la proposta di pubblicare materiale nazista dei campi di concentramento causa aspri scontri negli Stati Uniti. All'inizio dell'anno, l'Ente federale per la protezione dell'ambiente (Epa), decise di includere in un suo opuscolo i dati sui veleni usati nelle camere a gas. Vi furono proteste tra i suoi stessi dipendenti e il progetto venne abbandonato, n Wiesenthal Center di Los Angeles, che dà la caccia ai criminali di guerra, ritiene però il caso di Pozos diverso da quello dell'Epa e si riserva di appoggiare lo scienziato.

Persone citate: Arnold Reiman, Daniel Callahan, Himmler, Robert Pozos, Wiesenthal Center, William Shirer

Luoghi citati: Dachau, Los Angeles, Stati Uniti, Usa, Washington