NascE l'asse Kohl-De Mita

Nasce l'asse Kohl-De Mita Dopo il vertice a Roma si rafforza la collaborazione italo-tedesca Nasce l'asse Kohl-De Mita Istituito un Segretariato permanente, possibile una cooperazione operativa tra i due eserciti - Il Cancelliere: non è un'alternativa alla nostra intesa con Parigi - Divergenze sulla Banca Europea ROMA — n Cancelliere Helmut Kohl ha fatto festa ieri a Villa Pamphili incontrando il suo «vecchio amico* nell'Internazionale de De Mita con il quale dialoga, attraverso gli interpreti, dandogli confidenzialmente del tu. E in questo clima il periodico vertice italo-tedesco ha potuto raggiungere obiettivi più positivi del previsto, con una aggiunta alla «dichiarazione comune» finale che registra due importanti novità. Primo: per meglio coordinare la collaborazione bilaterale In tutti i campi è stato creato ex novo un mini-segretariato permamente composto dai direttori della cooperazione italotedesca. Secondo: la collaborazione tra le Forze armate dei due Paesi si accentuerà, «esaminando anche le possibilità di una cooperandone operativa-. Nella verdeggiante cornice della villa, ieri non è stato certo codificato un nuovo «asse» fra Roma e Bonn, sulla falsariga o in concorrenza con quello franco-tedesco. La cooperazione operativa che sarà studiata dagli Stati maggiori non è certo allo stesso livello del «Consiglio comune di difesa» istituito fra Parigi e Bonn. E parimenti il contatto permanente fra i due direttori dei ministeri degli Esteri non vale il segretariato francotedesco già in attività. E manca infine, nel quadro dei nostri rapporti bilaterali, un legame importante come è il «Consiglio economico comune» adottato fra Bonn e Parigi. Ma pur fissati chiaramente questi limiti, si devono registrare anche indubbi e importanti passi avanti. Nella conferenza stampa finale, De Mita ha potuto infatti mettere agli atti con soddisfazione che «« rapporti italo-tedeschi escono assai rinforzati e :/ documento fiI naie dà una maggiore visibilità all'intensità delle nostre relazioni*. Accanto a lui, il Cancelliere Federale ha annuito con forza e ha aggiunto: .E' molto importante che la politica dei nostri governi sia coordinata adesso anche nei dettagli, questo documento istituzionalizza lo stretto rapporto fra i nostri due Paesi'. Questa comune soddisfazione è stata però temperata dalla prudenza, per non mettere in allarme il governo di Parigi. E cosi De Mita ha tenuto a specificare che .l'intensificazione dei rapporti bilaterali è una via utile per arrivare all'integrazione dell'Europa. Il documento è una forma di oc celerazione, non alternativa, per evitare equivoche interpretazione. E Kohl ha sottolineato che, seppure la dichiarazione comune «modifica qualitativamente le nostre relazioni, non credo che il nostro obiettivo si ponga nelle stesse dimensioni dell'intesa con Parigi». Il documento di Villa Pamphili, oltre al «salto di qualità» impresso ai rapporti con Bonn in vista del mercato unico europeo del '92, registra anche m'Importante evoluzione sui problemi della difesa europea. Finora il governo italiano, e specificatamente il ministro degli Esteri Andreotti, aveva guardato con diffidenza alla iniziativa franco-tedesca, che si situa all'esterno della sfera dell'Ueo paventando anche il rischio che il rafforzamento di un'autonomia 'europea nel campo della difesa potesse involontariamente favorire le tendenze Isolazionistiche negli Stati Uniti e provocare il temuto decoupling fra gli Usa e l'Europa. Ma ieri questi timori non sono più affiorati. Dalla dichiarazione del nuovo presidente del Consiglio è emerso piuttosto che .questa collaborazione è un processo per avviare la costruzione di un polo militare in Europa. Siamo convinti che su questo problema la Comunità deve procedere con qualche accelerazione». Accanto a lui, Andreotti non ha battuto ciglio, mentre ascoltava anche le assicurazioni di Kohl sull'atteggiamento americano: 'Ogni volta che vado negli Stati Uniti — ha sostenuto 11 Cancelliere — mi sento dire che noi europei dobbiamo fare di più per la difesa: • Attorno a questi due poli principali ha ruotato tutto il vertice. Mentre De Mita e Kohl registravano .grandi convergenze' anche sui rapporti Est-Ovest e sui problemi della sicurezza e del disarmo, Andreotti e Genscher si scambiavano informazioni non incoraggianti sul Medio Oriente (ma in nessuna riunione si è parlato del piano-Craxi) e più promettenti sulla Namibia. In un'altra sala dialogavano Zanone e Woerner sul rafforzamento del «pilastro europeo» dell'Alleanza atlantica (e a margine si è appreso che la firma del memorandum sul nuovo caccia europeo Efa avverrà lunedi a Bonn). Infine, Amato ha incontrato il suo collega Stoltenberg ed è forse proprio nel settore economico-finanziario che la musica ha registrato qualche stonatura se nella conferenza stampa De Mita, pur denunciando i rischi di un'Europa a due velocità, ha dovuto ammettere che si è riscontrata .qualche difficoltà' sul progetto di Banca centrale europea e che .la conservazione degli attuali margini di oscillazione della lira nello Sme è legata al tempi di risanamento della finanza pubblica». E quanto alla richiesta italiana di dilazionare 1 tempi della completa liberalizzazione dei capitali, Kohl laconicamente ha concluso .stiamo ancora negoziando'. A riprova, comunque, della buona intesa globale raggiunta nell'incontro romano, la dichiarazione finale mette agli atti anche un deciso rilancio della cooperazione nel settore della ricerca e della salvaguardia dell'ambiente, due temi che saranno affrontati nei prossimi vertici di Toronto e di Hannover. Mentre i suoi ministri rientravano a Bonn, il Cancelliere Khol è stato ricevuto nel pomeriggio al Quirinale da Cossiga e si è concesso ancora qualche ora di relax nella capitale in forma privata. Paolo Pati-uno