Signorello si è dimesso di Giuseppe Zaccaria

Signorello si è dimesso Roma da ieri senza sindaco dopo ruggita del psi dalla giunta Signorello si è dimesso La de punta alla sua riconferma e al pentapartito ■ Divisi i socialisti: c'è chi chiede la testa del primo cittadino e chi guarda a una maggioranza di sinistra - Timori di elezioni anticipate ROMA — «A Nico', cosi affondiamo' : ad un mese esatto dal grido d'allarme lanciato da un suo compagno di partito attraverso un quotidiano romano, ieri Nicola Signorello si è dimesso, lasciando la poltrona di sindaco de della Capitale. La sua Oiunta è in crisi per la terza volta in poco più di due anni: questa volta sono i socialisti a ritenere indispensabile «un"ini?iarii>o di profondo chiarimento'. La maggioranza è Immobile, accusano; l'ex sindaco ribatte che «pur tra verifiche e situazioni di crisi si è compiuto un positivo lavoro». Per il pentapartito che ha governato Roma dal luglio dell'85 si apre adesso una lunga trattativa di cui è difficile intravedere gli sbocchi. La crisi, com'era ampiamente previsto, è stata uffi¬ cializzata ieri pomeriggio nella riunione di giunta. Gianfranco Re David, vicesindaco socialista, ha comunicato alle 17,15 l'uscita dalla maggioranza della sua delegazione. Una dichiarazione di poche righe, per ribadire che i socialisti considerano questa crisi «un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini'. Nella Giunta capitolina, ha proseguito Re David, permangono 'Condizioni politiche che non consentono la necessaria operatività'. Signorello si è limitato ad augurarsi che il chiarimento «si svolga nei tempi più brevi possibili, affinché non sia ritardata la gestione dei problemi della città». ISimpasse più delicata in cui il Campidoglio sia finito da dieci anni a questa parte rischia insomma di trascinarsi all'insegna del¬ l', indecisionismo», proprio come era accaduto nel governo della città. La crisi si annuncia infatti particolarmente tormentata: alla polemica dc-psi si intrecciano schieramenti interni ai partiti che premono per soluzioni diverse, spesso in aperto contrasto con le segreterie. E' il caso di Paris Dell'Unto, leader dei socialisti romani e creatura di Nino Formica, che nelle scorse settimane si era schierato apertamente per un'ipotesi di Giunta di sinistra. I numeri, in teoria, la renderebbero possibile (sia pure a patto che al quaranta consiglieri socialisti, comunisti, demoproletari e Verdi si aggiunga il voto di Paola Pampana, liberale «dissidente»), ma il disegno per ora si scontra con la netta opposizione di Bettino Craxi. Oltre che politicamente inopportuna — soprattutto dopo l'accordo che a Milano ha fatto nascere una Giunta di sinistra — al Campidoglio questa soluzione resterebbe comunque legata a equilibri fragilissimi. Più realistica dunque appare, almeno al momento, la prospettiva di un nuovo pentapartito, la cui nascita dovrà però passare per lunghi travagli. Una parte della de romana si batte per un «Signorello ter», che oltre ai contrasti fra partiti riesca a superare anche quella dose di impopolarità che In questi anni il sindaco ha dimostrato di possedere. Nel psi, i craxi ani di più stretta osservanza, prima propensi a candidarsi alla guida della città, negli ultimi giorni sembrano aver mutato posizioni. SI ad un nuovo sinda- co democristiano, purché diverso. Sullo sfondo di queste schermaglie, 1 grandi appuntamenti di «Roma Capitale», le grandi scelte con cui misurarsi per la progettazione dello «Sdo», quel sistema direzionale cui la città assegna decisiva importanza per il suo futuro. Le previsioni più pessimistiche parlano di trattative destinate a trascinarsi per qualche mese, certo oltre le prossime elezioni amministrative ed il congresso de. Qualcuno già ventila l'ipotesi di elezioni anticipate. Tornato a governare Roma, dopo due Giunte di sinistra, il 31 luglio dell'85, il pentapartito di Nicola Signorello aveva dovuto misurarsi già con due crisi: la prima, nella primavera dell'86, voluta da liberali e socialdemocratici, era sfociata In un rimpasto. Esattamente un anno dopo, nell'aprile dell'87. era stato 11 partito repubblicano a ritirare i suoi due assessori: anche allora Signorello si era dimesso, per formare una nuova maggioranza dopo tre settimane. I grandi problemi di una città soffocata, nel frattempo non hanno fatto che accentuarsi, anche a causa di uno sconcertante succedersi di orientamenti contrastanti da parte dei principali assessorati. A Nicola Signorello e toccato anche di finire sotto inchiesta per falso in atto pubblico: su iniziativa di Paola Pampana, il sindaco ed alcuni funzionari sono stati denunciati per non aver verbalizzato il dissenso di alcuni consiglieri su una delibera riguardante la nettezza urbana. Un'omissione di poco conto divenuta occasione per una denuncia alla magistratura. Anche episodi come questo aiutano a capire In quale clima la Giunta pentapartiti di Roma avesse maturato il suo immobilismo. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Milano, Roma