La Malfa sull'opzione zero «L'accordo è da rivedere»

La Malfa sull'opzione zero «L'accordo è da rivedere» Psi e repubblicani vanno divisi al vertice della maggioranza La Malfa sull'opzione zero «L'accordo è da rivedere» Il leader pri: il possesso di giornali non può escludere del tutto quello di tv - Intini: inaccettabile DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — I nemici più acerrimi dell'.opzione zero» in materia di giornali e tv, i repubblicani, tornano all'attacco. Il segretario del pri La Malfa ha Inviato una lettera al presidente del Consiglio De Mita proponendo una soluzione alternativa, che permetta di essere contemporaneamente proprietari di quotidiani e televisioni. Ma dai socialisti, prima ancora del vertice della maggioranza previsto per domani, nel quale si dovrebbe risolvere definitivamente la querelle, e già venuto un secco «no.. La Malfa ha inviato la sua proposta, oltre che a De Mita, anche ai segretari dei partiti della maggioranza e al ministro delle Poste e Telecomunicazioni Oscar Mamml. «La formula che noi adotteremmo — scrive 11 segretario del pri — è la seguente: se un gruppo editoriale controlla fino al 5 per cento della circolazione dei quotidiani, esso può spingersi fino a possedere il massimo di reti televisive previsto dalla nuova legge (tre. ndr). E, viceversa, all'operatore che dovesse controllare il massimo della stampa previsto dalla legge sull'editoria (il venti per cento, ndr), sarebbe consentita, una presenza televisiva limitata ad una sola rete. Se un gruppo editoriale controllasse tra il 5 e il 10 per cento della stampa, ad esso sarebbe consentito il controllo fino a due reti televisive nazionali. E viceversa'. L'idea dei repubblicani parte dal presupposto che l'opzione zero, decisa nelle trattative per la formazione del governo, «è stata criticata da molte parti-, e che sarebbe opportuno 'Consentire uno limitata interferenza, a forma e nei limiti di una presenza incrociata', tra televisioni e giornali. Dal psi è già arrivato il primo rifiuto di una simile ipotesi Ugo Intini. portavoce di Craxi, so¬ stiene che « quella di La Malfa è una vecchia idea, già prospettata durante gli incontri preliminari alla formazione del governo De Mita. Non si capisce perché una proposta giudicata inaccettabile appena un mese fa dovrebbe essere valida adesso: Ma perché nel psi c'è tanta avversione per gli «incroci» fra Tv e quotidiani? •Perché riteniamo che l'interazione fra una posizione egemonica in un settore e la presenza in un altro determini un controllo eccessivo sull'informazione: taglia corto Intini. Nella loro battaglia contro r.opzione zero», finora i repubblicani hanno avuto al fianco 1 liberali. I quali anche ieri sono tornati sull'argomento facendo scrivere al loro settimanale, L'Opinione, che «oggi è ben difficile separare, nel mondo dell'in¬ formazione, carta stampata, radio e televisione: Ma pure 11 pli, anche se dalla sponda opposta a quella dove sono schierati i socialisti, critica la proposta repubblicana. 'Tecnicamente — dice il capogruppo liberale alla Camera Battistuzzi — è di difficile realizzazione. E poi, visto che chi ha tre reti potrebbe comunque fare un solo telegiornale, allo stesso modo di chi ha una sola rete, non ci sarebbe più differenza dal punto di vista del controllo sull'informazione fra chi possiede una rete e chi ne possiede tre: Strada sbarrata dunque per la proposta La Malfa? All'interno della maggioranza sembrerebbe proprio di si considerando che nei giorni scorsi anche i responsabili democristiani hanno ribadito la loro fedeltà, all'.opzione zero». I socialdemocratici aspettano 11 vertice di domani. «In linea di principio — spiega Gian Piero Orsello — ogni idea può essere buona, ma il problema è di trovarsi tutti d'accordo sulle percentuali. Altrimenti è difficile muoversi dalla soluzione originaria'. Decisivo sarà comunque il vertice di domani, che verrà preceduto oggi da incontri tra gli esponenti dei cinque partiti. Dall'opposizione il pei torna intanto a far sentire la propria voce. «L'inserimento dell' "opzione zero' in un progetto di sistema — sostiene 11 responsabile del dipartimento comunicazioni di massa Vincenzo Vita — , farebbe arretrare ulteriormente la situazione italiana, scollegandola dalla stessa evoluzione che il sistema sta avendo in Europa'.

Luoghi citati: Roma