Il Papa con gli operai di Marco Tosatti

Il Papa con gli operai Sull'aereo per Montevideo parla degli scioperi in Polonia Il Papa con gli operai DAL NOSTRO INVIATO MONTEVIDEO — Il Papa si è schierato a fianco degli operai polacchi con una presa di posizione esplicita e gravida di significati: ha chiesto più democrazia e modifiche radicali nell'assetto politico del Paese. Nello stesso tempo ha espresso riserve sulla reale portata del- • le riforme di Gorbaciov: «Ho fiducia nell'intenzione delle , riforme — ha,risposto alla domanda di un giornalista sull'aereo che lo conduceva a Montevideo — perché si vede die le riforme sono più. dichiarate die realizzate. Naturalmente sono anche realizzate. Ma per realizzare una riforma e specialmente una democratizzazione in un sistema che per definizione è totalitario e dittatoriale allora non è facile*, ha proseguito nel suo italiano personale. — Ha fiducia in Gorbaciov come persona? .Non ho nessuna ragione per nona>'er'a*. ha replicato. Modificando l'atteggiamento di attesa prudente tenuto nella prima settimana di crisi, Giovanni Paolo II ha rotto il silenzio sui fatti di Polonia, ed ha espresso con grande franchezza U suo pensiero, senza remore diplomatiche: lo sciopero degli operai di Nowa Huta e Danzica è giustificato, non basta la forza a risolvere i problemi, ed è necessario un cambiamento sostanziale, non solo economico ma anche politico, perché il problema base della società polacca è la mancanza di democrazia. Giovanni Paolo II ha trattato a lungo il caso Polonia durante la trasvolata verso l'Uruguay, prima tappa del suo nono viaggio in America Latina. — Che cosa pensa dell'intervento della polizia nelle fabbriche? è stata la domanda, molto diretta, rivolta al Pontefice. 'Certamente lo sciopero è giustificato per difendere la giustizia in campo sociale e anche nel campo socio-politico*, ha risposto il Papa, citando la Dottrina Sociale della Chiesa e le sue Encicliche, in particolare la Laborem Exercens: 'Questi sono i principi per giudicare la situazione*. La società polacca soffre di una grave crisi economi ca, ha ricordato, ed è perciò in un momento 'molto diffi Cile. Ma tutti sono convinti che per cambiare questa si tuazione ci vuole un cambiamento non soltanto economico superfidale. Ci vuole un cambiamento fondamen tale e anche politico. Per modificare la situazione economica ci vogliono delle riforme, ma non solo economiche, ci vogliono delle riforme fondamentali, anche politiche. Bisogna dare alla società tutta la sua piena soggetti vita*. Il dialogo si svolgeva in polacco e in italiano. Con una franchezza senza preceden ti, da quando ha ripreso a di vampare il fuoco della crisi polacca, Giovanni Paolo II ha indicato ieri i parametri del cambiamento: «Ci vuole una società democratica dove tutti possono partecipare, dove tutti possono prendere delle responsabilità. La loro iniziativa (dei cittadini, n.d.r.) anche economica sia salvflguardata-, ha aggiunto. ... * v Esplicito l'appoggio alla linea seguita da Glemp e dall'episcopato, che secondo il Pontefice sta cercando di applicare i principi indicati da Papa Wojtyla nel suo terzo viaggio in patria, l'anno scorso: *I vescovi, anche recentemente, hanno ripetuto die i problemi non devono essere risolti con la forza, si deve entrare in dialogo anche con questi gruppi, che sono una rappresentanza dell'opinione pubblica. Insomma — ha sottolineato ancora — il problema di fondo è la mancanza di democrazia, è il problema centrale, nodale*. Tanto più in quanto la società polacca — ha aggiunto il Papa — ha una tradizione di libertà e democrazia. *E allora si chiede che questo problema sia trattato con il rispetto dovuto a questo popolo*. La Polonia ha spesso vissuto in situazioni difficili, ha ammesso Giovanni Paolo II, ma 'ha sempre cercato di lottare per un suo diritto fondamentale come nazione: e cioè il diritto all'autodeterminazione*. La questione non si arresta ai confini del Paese. Il Papa ha lasciato capire che la solidarietà, del mondo libero può avere un ruolo de-' terminante: *Il problema è polacco, ma nello stesso tempo, come problema morale, è anche internazionale*. Ancora una volta — come lo scorso anno a primavera — il Papa vola verso l'America Latina, a incontrare democrazie e dittature, mentre il suo Paese vive una crisi. E' ancora dell'opinione — gli è stato chiesto, ricordando una sua dichiarazione rilasciata sull'aereo che lo portava in Cile — che le dittature di destra siano migliori di quelle di sinistra? *Non ho detto questo — ha risposto — non ho detto migliori, ho detto che ci sono diverse dittature. Alcune sono piuttosto transitorie, non appartengono al sistema. Marco Tosatti

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Glemp, Gorbaciov, Papa Wojtyla