Scherza coi Santi

Scherza coi Santi Scherza coi Santi TRISTANO BOLELLI A fare dell'Italia un grande teatro ci si mettono anche i santi e non solo quelli a pieno titolo ma in discussione. A Napoli San Gennaro non ha voluto fare il mitacolo il sabato che precedeva la partita Napoli-Milan e ha fitto bene perché, se il miracolo' fosse avvenuto, non- si sa quanti insulti avrebbe preso dopo il risultato negativo per la squadra napoletani Quella di strapazzare San Cknnaro è, come si sa, un'abitudine locale anche perché tutti gli vogliono bene. Basti dire che quando ci furono dubbi in alto loco su di lui, risolti, diciamo così, con un certo declassamento, una mano ignota scrisse a spruzzo sui muri della basilica a lui dedicata qualcosa che suonava come: «San Gennaro non prendertela»; solo che il verbo era cosi forte ed espressivo nel dialetto napoletano che, sentendomi io tanto inferiore a Zavattini, non oso riportarlo nell'originale. San Gennaro, però, tre giorni dopo, il miracolo l'ha fatto e fa piacere constatare la rigorosa scelta dei tempi che depone molto a suo favore. Altro fatto da raccontare è che, dopo un recente Consiglio dei ministii è stato annunciato che, per i prossimi campionati mondiali di calcio, si sistemeranno gli stadi e rutto il resto per dare agli stranieri l'immagine di un'Italia che funziona. Questo è stato detto in televisione e risulta da dichiarazioni ufficiali. A parte l'attendibilità della promessa, è lecito chiedersi: e se il campionato mondiale non ci fosse stato? Ad ogni modo, molti italiani si accontenterebbero se, oltre agli stadi, funzionasse la nettezza urbana che ci costringe a vivere nel pattume e il servizio postale, se è vero che una raccomandata da Firenze a Pisa ha impiegato otto mesi ad arrivare e tutto viene recapitato con ritardi di settimane e settimane senza lasciare al cittadino la prova che quanto egli lamenta è vero perché non si mette (almeno dove abito io) il timbro d'arrivo per non autoaccusarsi. Il teatro continua. A Pontedera c'è una controversia sulla toponomastica cittadina perché, intitolate da tempo strade a De Gaspcri, Togliatti e Nenni, si è posto il problema per Gronchi, risolto abolendo il nome di via San Faustino, patrono, si noti, della cittadini Di quale San Faustino si trattasse non so; forse quello che morì martire a Brescia (la sua festa è il 2 febbraio); ma c'è un altro martire a Roma (17 febbraio), un altro martire a Pefug'3 (5 giugno), un altro ancora in Africa (15 dicembre): una profluvic di martiri per far posto a Gronchi. Ma per la logica della lottizzazione, pare che, oltre alla via intitolata a Togliatti, si voglia una strada da dedicare a Berlinguer. Sembra che ci siano opposizioni da parte di un partito non grandissimo ma molto potente. Però, se ci sarà una via Berlinguer, quale altro santo sarà manda to a farsi benedire? Tutto questo avviene nonostante la presenza di una legge che vieta la dedica di strade e piazze a persone la cui morte risalga a meno di dieci anni prima. Ma se non si violassero le leggi, che teatro sarebbe l'Italia, che di leggi e controleggi ne sforna ogni giorno, tanto che non ci si taccapczzano più neppure i giuristi?

Persone citate: Berlinguer, Gronchi, Nenni, Togliatti, Zavattini