Regione, battaglia sulle cifre

Regione, battaglia sulle cifre Regione, battaglia sulle cifre Coda alla discussione sul bilancio - Il pei chiede spostamenti di spesa, la maggioranza difende le scelte fatte - Lo scontro più duro sugli investimenti per l'innovazione e lo sviluppo (15 miliardi) Il dopo bilancio della Regione ha avuto una «coda» abbastanza vivace ieri con il Consiglio chiamato a ratificare alcuni aggiustamenti di capitoli di spesa. A dare battaglia, i comunisti che chiedono e, net limiti del possibile, ottengono, spostamenti in alcuni casi poco più che simbolici a premio del ritiro di centinaia di emendamenti con i quali la scorsa settimana minacciavano di bloccare il documento della giunta. Gli accordi, rispettati, soddisfano un po' tutti anche se ieri il pei ha votato contro le variazioni (29 si e 17 no, missini compresi). Bontempi capogruppo comunista giudica positiva la strategia messa in campo (mal era accaduto prima): 'La minaccia di ostruzionismo ha costretto la giunta a rivedere buona parte dell'impostazione ed a qualificare meglio le spese libere.. Brizio capogruppo democristiano rivendica alla giunta il merito di non aver ceduto a sollecitazioni che avrebbero vanificato l'impegno di riequilibrare il bilancio: 'Gli aggiustamenti oscillano all'interno della soglia prevista e molte cose chieste dall'opposizione le aveva già fatte proprie la giunta.. L'assessore Nereo Croso ribadisce la validità delia impostazione del documento che attraverso una serie di tagli e di trasferimenti su due o tre capitoli importanti dà sufficienti spazi di manovra a un governo che fa i conti con neppure 200 miliardi. Tutto il gran parlare, in toni spesso polemici, alla fine si riduce a una gestione di aggiustamento che si aggira su una decina di miliardi. Parte «girati» dal patrimonio o dai'fondi globali, dal progetto del catasto rifiuti a capitoli che riguardano la formazione professionale, l'ambiente, il lavoro (1200 milioni), il Parco del Po (500 milioni), le cooperative integrate di solidarietà sociale (500 milioni). Non si toccano invece i 15 miliardi per .il finanziamento di interventi per l'innovazione e lo sviluppo, difesi dall'assessore Vetrino (che li gestirà) e dai socialisti che vantano a loro merito la proposta accolta dalla giunta. E su questo fondo, che qualifica l'orientamento del governo regionale, il pei ha dato battaglia per sminuirne gli effetti, proponendo di sottrarre una quota da destinare ad altre iniziative, in assenza di progetti specifici. Perché tanta determinazione? Intanto perché hanno benissimo intuito che quei 15 miliardi impiegati bene mettono in circolo risorse per almeno una sessantina di miliardi: quindi se la cosa va in porto questa giunta, pur dispo¬ nendo di risorse limitate, gioca una grossa carta vincente puntando su un settore strategico. In secondo luogo, la polemica ha avuto come obiettivo il psi che la scorsa settimana, per voce del segretario regionale Beppe Garesio, aveva accusato il gruppo comunista di non essere .sufficientemente maturo per governare, e ciò alla vigilia di un incontro politico tra le segreterie dei due partiti. Insomma, il pei ha fatto pesare il suo ruolo di opposizione e ha inviato un segnale significativo al psi anche se alla fine non l'ha spuntata nel merito perché le numerose e incalzanti proposte tendenti a disossare il pacchetto dei 15 miliardi sono state respinte, una dopo l'altra, da un pentapartito monolitico nella votazione. La coalizione a 5 sembra, almeno in Regione, compatta anche se qualche sintomo di malessere non manca. Per esempio Marchini (pli) ha sul fondo per l'innovazione sollecitato la giunta a specificare al più presto come intende agire «se non si vuole dare corpo alle perplessità sollevate dai comunisti.. E il repubblicano Ferrara sembra intenzionato a sostenere la sua proposta di riconvertire parte del patrimonio immobiliare della Regione. Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Beppe Garesio, Brizio, Marchini, Nereo Croso, Pier Paolo Benedetto, Vetrino