In autostrada con l'eroina

In autostrada con l'eroina Presi al casello di Settimo due corrieri con mezzo chilo di droga In autostrada con l'eroina Da tempo la Guardia di Finanza sospettava un traffico tra Milano e il Piemonte - Lo stupefacente, probabilmente di provenienza turca, era nascosto in una scatola di patatine Chipster La strada dell'eroina diretta a Torino passa per Milano. E' una costante della storia della malavita, che ha visto il capoluogo piemontese sempre strettamente legato a quello lombardo. L'ultima prova viene da una brillante operazione del «Goa», il Gruppo operativo antidroga della Guardia di Finanza, che ha bloccato due corrieri al casello autostradale di Settimo recuperando mezzo chilogrammo di eroina purissima. Tagliata in rapporto 1 a 10 avrebbe potuto coprire per un giorno il fabbisogno della città, portando nelle tasche degli spacciatori al dettaglio oltre 100 milioni. La Guardia di Finanza è arrivata a identificare e ad arrestare i due corrieri dopo mesi di indagini. Le Fiamme gialle avevano individuato una zona di Torino nella quale transitavano spesso auto targate Milano (una decina, sempre le stesse) con a bordo personaggi sospetti. Alcuni controlli non avevano portato a risultati, e si è quindi deciso di aspettare i corrieri sull'autostrada: appena una «Alfa 75 TD» bianca è stata intercettata, è scattata la trappola. I militari hanno bloccato Giuseppe Aquila. 26 anni, residente a Cologno Monzeese, e Giovanni Perna, 21 anni, residente a Medigliara (Milano). I due, con grande sicurezza, si sono mostrati stupiti: 'Stiamo andando a trova¬ re un amico. Cercate qualcosa? Fate pure: in auto non abbiamo nulla da nascondere-. E, sulle prime, i finanzieri si sono trovati in difficoltà: sull'Alfa non c'era nulla di sospetto. Poi l'attenzione di un ufficiale è stata attirata da una scatola di patatine Chipster: perfettamente confezionata, appariva però un po' troppo pesante. Tolto il cellophane ed aperta la scatola, è saltata fuori l'eroi- na. compressa in un sacchetto di plastica. Aquila e Perna. a quel punto, si sono chiusi in un silenzio totale. I finanzieri non si sono, comunque, fermati, e tramite analisi e comparazioni sono riusciti a stabilire la provenienza dell'eroina. Si tratta di stupefacente turco, ad ennesima conferma che il grande traffico (scoperto nei mesi scorsi dal giudice istruttore Vaudano) dall'Armenia all'Italia è ancora in pieno svolgimento. Le grandi famiglie turche, nonostante siano state individuate, hanno solo cambiato strategia: dopo avere sfruttato per anni autotreni e pullman turistici che viaggiavano con i doppifondi pieni di droga, sono tornate — per l'intensificarsi dei controlli alle frontiere — ai pescherecci d'altura, che raggiungono il mare intorno alla Calabria. Qui la droga viene trasportata a terra da pescatori e avviata verso il nord dalla 'ndrangheta.

Persone citate: Cologno Monzeese, Giovanni Perna, Giuseppe Aquila, Perna, Vaudano