«Non colpiremo chi già paga le tasse» di Stefano Lepri

«Non colpiremo chi già paga le tasse» De Mita tranquillizza i.sindacati cj^e temono l'arrivo di una «stangata» «Non colpiremo chi già paga le tasse» Ma CgiI, Cisl e UH insistono perché vengano alleggeriti Irpef (già nell'89) e contributi a carico degli imprenditori - I provvedimenti economici fra un paio di settimane - Sembra escluso un rialzo dell'Iva ROMA — Tra il nuovo governo e i sindacati parte un dialogo, il clima è buono. Delle nuove tasse che incombono non si è parlato in dettaglio. Ma Ciriaco De Mita una mezza promessa l'ha fatta. Cgil, Cisl e Uil gli hanno chiesto di non colpire chi già paga, di non torchiare ancora una volta i lavoratori dipendenti. Il presidente del Consiglio ha risposto, racconta il numero due della Cgil Ottaviano Del Turco, -che non tiene in serbo fregature. Ossia, non si è espresso proprio cosi, non mettiamo delle parolacce in bocca a un cattolico. Però il senso è questo*. Ci sarà ancora tempo per discuterne, con i sindacati che riproporranno le loro richieste di un netto ribasso dell'Irpef: il governo, pur confermando che varerà i provvedimenti economici prima delle elezioni amministrative del 29-30 maggio, sostiene di aver bisogno ancora di un paio di settimane almeno. Sembra escluso, in questa prima fase, il rialzo dell'Iva. -La data che ci hanno indicato è il 25 maggio, e se davvero decidesse inasprimenti fiscali quattro giorni prima di una scadenza elettorale — ironizza Del Turco — sarebbe il governo più coraggioso del dopoguerra*. Al di là dei paradossi, il leader della Cisl Fianco Marini ritiene di trovarsi di fronte a «un governo autorevole, che vuole fare effettivamente le cose*. Giorgio Benvenuto, capo della Uil, loda De Mita -per aver mostrato attenzione e cortesia. C'è una disponibilità a tener conto delle nostre proposte. Se sono rose fioriranno*. Anche per Antonio Pizzinato, segretario generale della Cgil, -il governo ha dimostrato una volontà di confrontarsi. Lo giudicheremo dagli atti concreti». Un paragone dà sollievo un po' a tutti: -Dopo il gelo che c'era con il governo Goria...*. -Incontro costruttivo», commenta brevemente il vicepresidente del Consiglio Gianni De Michelis, presente all'incontro insieme al ministro del Lavoro Rino Formica. Ma -a carte coperte» replicano i sindacalisti. Ovvero, con i termini di un rituale sperimentato, si può definirlo un -incontro interlocutorio», dedicato soprattutto a -fissare un calendario». Per la questione più urgente, la crisi della siderurgia, ci sarà un incontro a brevissimo termine, la settimana prossima, con i ministri competenti: e a Pizzinato pare un buon segno. Equità fiscale, Mezzogiorno, occupazione giovanile, sono gli argomenti-chiave che i sindacati hanno proposto ieri pomeriggio, forti del successo insperato di alcune scadenze di lotta dopo una lunga stagione morta. Ieri l'altro -ottantamila persone in piazza a Cagliari, e gliel'abbiamo dovuto dire noi al presidente del Consiglio, perché i giornali non ne avevano parlato molto», racconta Del Turco. E Giorgio Benvenuto era giusto di ritorno da Pescara, dove nella mattinata lo sciopero regionale dell'Abruzzo ha raccolto grande adesione. C'è molta attesa per la manifestazione nazionale sul Mezzogiorno domani a Roma. Sulla questione fiscale rimane una grande distanza tra il governo, interessato soprattutto a nuove entrate per ridurre il deficit di bilancio, e i sindacati che chiedono di alleggerire il carico che grava sulla produzione (sia come tasse a carico dei lavoratori dipendenti, sia come contributi a carico degli imprenditori). Tutt'al più. Cgil Cisl e Uil hanno qualche speranza di allontanare dai lavoratori dipendenti il peso maggiore dei provvedimenti di riequilibrio che il governo prenderà. La richiesta principale è di avviare il dialogo su un al¬ leggerimento dell'Irpef; realisticamente, per il 1989. Anche se Del Turco conferma il programma massimo, «più ambizioso dei 1500 miliardi concordati tra il governo Goria e il partito liberale. Noi vogliamo eliminare il drenaggio fiscale, che è una vera rapina sul salario. Ogni volta die il costo della vita aumenta almeno del 21c, le aliquote Irpef devono essere corrette». Un altro dei successivi incontri sarà dedicato al problema dell'occupazione. Ma per l'aumento dell'indennità di disoccupazione il ministro Formica ha promesso di muoversi in tempi brevissimo. C'è una sentenza della Corte Costituzionale dopo la quale ogni pretore può rivalutare, se vuole, quell'indennità ferma ancora alla ridicola somma di 800 lire al giorno: il governo approverà un disegno di legge per regolare la materia. Stefano Lepri

Luoghi citati: Abruzzo, Pescara, Roma