Onde tossiche nell'Atlantico

Onde tossiche nell'Atlantico Si moltiplicano in Usa gli avvelenamenti per le maree di alghe rosse Onde tossiche nell'Atlantico NEW YORK — Verso la fine dello scorso agosto, al largo delle coste della Florida, microscopiche alghe incominciarono a riprodursi rapidamente e in pochi giorni esplosero in una enorme fioritura tossica. Due mesi più tardi, lo stesso organismo, il Ptychodiscus brevis, invadeva gli estuari lungo le coste della Carolina del Nord. Le acque diventarono gialle e 41 persone furono colpite da malattie respiratorie, gastrointestinali o neurologiche. E' probabile che la fioritura rossa della Carolina si sia spostata a nord seguendo la corrente del Golfo e girando intorno ad altri stati del sud. Secondo alcuni ricercatori, si tratta dell'ultima manifestazione di quella epidemia di alghe tossiche e non tossiche definita sbrigativamente «marea rossa», anche se le acque diventano marroni, gialle, verdi secondo il tipo di organismi che le infetta. Molti scienziati sono con¬ vinti che l'impressione di epidemia sia dovuta soprattutto a una migliore qualità dei controlli. Intanto però accelerano gli studi sulle cause del fenomeno, che sembra dovuto soprattutto a cambiamenti climatici, cicli naturali di crescita e inquinamento, in particolare accumulo di sostanze fertilizzanti. Altre maree tossiche sono state segnalate al largo di New York, a Rhode Island, in Tasmania, a Taiwan, in Guatemala, in Corea, a Hong Kong e in Venezuela. Gli scienziati che studiano il fitoplancton, le piante microscopiche che moltiplicandosi molto ràpidamente miliardi di volte sono all'origine di queste esplosioni, pensano che il loro aumento e la loro forza dipendano almeno in parte da tre fattori: cambiamenti meteorologici a lungo termine, acque nere e fertilizzanti. Importante è anche il fatto che tutti gli oceani sono molto più con¬ trollati di un tempo e dunque si ha notizia di fioriture anomale che un tempo nessuno poteva notare. L'esplosione di alghe tossiche si è sempre verificata in tutti i periodi storici e ha certamente origini naturali. E' molto recente l'idea che possa essere favorita dall'inquinamento: in molti casi si è verificata anche in acque pulite. Secondo uno studio pubblicato proprio quest'anno, aumenti prolungati e costanti dei livelli di azoto e fosforo sono seguiti da un aumento di alghe e poi dall'esplosione delle maree rosse. Questa ipotesi non trova però tutti d'accordo: non ci sarebbero prove sufficienti di questa connessione. Molte alghe non sono tossiche né per i pesci né per gli uomini eppure possono causare danni enormi. Infatti, quando proliferano, bloccano il passaggio della luce nell'acqua impedendo cosi lo sviluppo di altri piccoli orga¬ nismi all'inizio della catena aumentare marina. Quando le alghe muoiono e precipitano sul fondo, si mettono a consumare parte dell'ossigeno riservato alle altre forme di vita marina, che cosi muoiono soffocate. Lo scorso anno un gruppo di ricercatori americani è riuscito per la prima volta a far crescrre in laboratorio l'organismo cellulare da cui dipendono le maree marroni e ha incominciato a formulare ipotesi sulla loro origine. Il moltiplicarsi del fenomeno negli ultimi due anni sarebbe dovuto alle insolite condizioni di siccità piuttosto che all'inquinamento. La scarsità d'acqua, aumentando la sa'. Inità delle baie e diminuendo . acqua in circolo, avrebbe causato in qualche modo un aumento delle sostanze nutritive di cui si ciba il microorganismo. Nessuno però si con certezza quali siano queste sostanze nutritive. e. st.

Luoghi citati: Corea, Florida, Guatemala, Hong Kong, New York, Rhode Island, Taiwan, Usa, Venezuela