Cade il mito di Stalin condottiero

Cade il mito di Stalin condottiero Sulle Izvestia violenta requisitoria dello scrittore Aitmatov contro l'ex dittatore Cade il mito di Stalin condottiero «L'Urss non dimentichi l'aiuto di inglesi e americani durante la guerra» - Lo stalinismo portò «alla distruzione dell'agricoltura, alla terribile fame, alla prigionia dei soldati sovietici, alle deportazioni» - «Poi Pot usò questi modelli» NOSTRO SERVIZIO MOSCA — La storia sovietica degli Anni Trenta e Cinquanta, il ruolo dì Stalin nella lotta contro i «KulakU in Urss, la sua responsabilità personale per il terrore del 1937, i disastri causati dallo stalinismo nelle campagne: in un lungo articolo sulle Izvestia, Clnghiz Aitmatov. uno dei più famosi scrittori sovietici, ha steso ieri una durissima requisitoria. -La colpa di Stalin (...) di fronte al partito e al popolo è enorme e non è perdonabile-. Stalin è morto, scrive Aitmatov, ma solo ora, -35 anni dopo la morte, allontanando la sindrome idolatra-, comincia a venire fuori -l'intera verità- sull'ex dittatore. Non è il caso di scagliarsi contro gli -apologeti dello stalinismo-: -Con loro bisogna dimostrare pazienza, così come si è pazienti con le passioni religiose». Nella durissima requisitoria al «padre di tutti i popoli. — uno dei titoli di Stalin — Aitmatov si è concentrato soprattutto sui gravi errori della collettivizzazione che portarono alla «disfrusrione dell'agricoltura, alla terribile fame del '32. quando i contadini, cacciati dalle loro terre, cercavano di vendere al primo che capitava bambini e ragazze in cambio di un pezzo di pane-. -Ricordiamo le deportazioni staliniane dei ceceni, dei calmucchi e dei tatari della Crimea che portarono allo sterminio di interi popoli — scrive Aitmatov —. Credo che i khmer rossi di Poi Pot nel terribile genocidio contro il popolo della Campuchea abbiano utilizzato questo modello-. Dopo aver paragonato lo stalinismo agli -esperimentiche in Cina costarono -milioni di vite umane-, lo scrittore afferma che le campagne non si sono ancora liberate dal tipo di economia imposto da Stalin, che aveva -l'idea fissa di avere uno Slato ricco con una popolazione povera-, idea che -fino alla perestrojka Ita regnato nelle teste dei leader, Nikita Krusciov compreso-. Lo scrittore non parla delle «purghe» del '37. ma sceglie come esempio della -ferocia disumana di Stalin-, la tragedia dei soldati dell'Armata Rossa, dei prigionieri di guerra, dei gulag. Secondo lo scrittore, non è vero che se non ci fosse stato Stalin la guerra sarebbe stata persa, come molti credono. -Non si deve dimenticare — scrive Aitmatov — l'aiuto che fornirono all'Unione Sovietica americani e inglesi negli anni di guerra: solo di aerei da combattimento gli aviatori americani ne portarono 14.795-, scrive Aitmatov, sottolineando che a questo aiuto dovrebbe essere attribuito «un segno di riconoscenza- nella storia patria. v. s.

Luoghi citati: Cina, Crimea, Mosca, Unione Sovietica, Urss