Martini sfonda in Francia

Martini sfonda in Francia Primo importante successo delle scalate italiane all'estero Martini sfonda in Francia Praticamente sicura l'acquisizione della Bénédictine - Battuta la Remy Martin con un'offerta da ol! tre un miliardo di franchi - Via libera della Consob francese - Da domani il rastrellamento in Borsa TORINO — La Martini e Rossi ha praticamente vinto la battaglia per la conquista della francese Bénédictine, sconfiggendo la Remy Martin, che ieri si è ritirata dalla corsa e non ha rilanciato la sua offerta. E' stata una corsa durata quattro mesi: iniziata a gennaio con un'offerta «ostile» della Remy Martin che si dichiarava disposta a pagare 6200 franchi per azione, è finita praticamente ieri con il successo del gruppo italiano che il 25 aprile aveva portato a 7700 franchi il prezzo per azione che era disposta a pagare. Non solo, ma sempre ieri la Società per le Borse francesi (la Consob d'Oltralpe) ha approvato l'ultima offerta Martini e Rossi, dando il via libera all'opa che potrà partire da domani, con la riammissione alle contrattazioni delle azioni Bénédictine. Si prevede che il rastrellamento delle azioni tramite l'opa richiederà pochissimo tempo: il prezzo globale che verrà pagato (ben oltre un miliardo di franchi per il cento per cento della società) è senza dubbio elevato, pari a 135 volte gli utili ottenuti dalla Bénédictine nell'87. Il tempo a disposizione è comunque stato ampliato: l'opa, che inizialmente era previsto potesse durare fino all'll maggio, potrà invece continuare fino al 20. Se. come tutto lascia prevedere, la Martini e Rossi riuscirà nel suo intento, sarà la prima delle opa lanciate all'estero da società italiane negli ultimi mesi ad andare felicemente in porto. Altri importanti gruppi che avevano tentato l'avventura non avevano avuto altrettanto successo: Pirelli, contrastata dalla giapponese Bridgestone. aveva abbandonato la scalata all'americana Firestone. mentre De Benedetti è stato fermato dalla francese Suez (ma non è detta l'ultima parola) ad un passo dal successo con la Sgb. «£' un ottimo affare per i nostri azionisti* ha dichiarato il presidente della Bénédictine, Alain Le Grand, che ha sempre sostenuto la validità del passaggio alla Martini e Rossi. Da parte sua il gruppo italiano (che nella scalata si è mosso tramite la capogruppo che ha sede in Svizzera, la General Beverages) è interessato alla Bénédictine per i suoi prodotti di prestigio: l'omonimo liquore ed una bevanda alla menta che detiene una buona quota di mercato. Nell'87 la Bénédictine ha avuto un giro d'affari di circa 120 miliardi di lire. La Martini e Rossi Ivlas, la controllata italiana, ha fatturato 273 miliardi con un utile di 23.2. Il fatturato francese della Martini è stato invece di 440 miliardi di lire. A livello consolidato il gruppo, che opera in 25 Paesi. nell'87 ha fatturato circa 1,1 miliardi di dollari. In seguito all'allargamento dell'offerta che si avrà con l'acquisto della Bénédictine. la Martini potrebbe decidere un ulteriore passo con acquisizioni negli champagne con una marca di prestigio, un settore che attualmente risulta scoperto, p.gio.

Persone citate: De Benedetti, Firestone, Remy Martin, Rossi, Rossi Ivlas

Luoghi citati: Francia, Svizzera, Torino