Il Csm si spacca sul procuratore di Roma

il Csm si spacca sul procuratore di Roma Al termine di una lunga discussione è stata rinviata a domani la desi*:nazione del successore di Marco Boschi il Csm si spacca sul procuratore di Roma I candidati si sono ridotti a tre • Il più probabile vincitore è il consigliere istruttore Ernesto Cadi Ilo - Suo diretto rivale è Ugo Giudiceandrea, che regge la Procura di Bologna - Il terzo aspirante è Giuseppe Di Gennaro, direttore dell'organismo internazionale di lotta alla droga ROMA — «Fumata nera» della commissione incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistraturu sulla candidatura del nuovo procuratore della Repubblica di Roma. I sette componenti la commissione, dopo un'ennesima riunione che li ha tenuti impegnati ieri dal primo pomeri;,>;io sino a 'arda sera, non _-ono riusciti a mettersi d'accordo sul nome del sostituto dell'attuale procuratore Marco Boschi che lascia l'incarico su sua richiesta per andai', ad occupare la poltrona di presidente della sesta sezione penale della corte di Cassazione. La commissione tornerà n ntinirsi domani. Come era prevedibile, e come era già accaduto pòchi mesi fa per In -tnsinu.zl'.ne del procurato. • r«pn Palermo, anche q. volta ali interno del Consiglio si sono verificate spaccature in ogni direzione. Fra togati e laici, e. all'interno della componente togata, Ira le diverse correnti cui si ispirano i giudici nell'ambito dell'Associazioni' nazionale magistrati. D'altro canto la posta in palio è altissima: si tratta di assegnare una delle poltrone più ambite all'interno del mondo giudiziario. E a quella poltrona, stando almeno alle ultime voci fil¬ trate da palazzo dei Marescialli, sono ancora aggrappate le possibilità di nomina di tre noti magistrati: l'attuale consigliere istruttore presso il Tribunale di Roma. Ernesto Cudillo. il procuratore della Repubblica di Bologna. Ugo Giudiceandrea. il direttore dell'Unfdag (organismo internazionale per la lotta alla droga). Giuseppe Di Gennaro, rapito negli Anni Settanta dai Nap (Nu¬ clei armati proletari). In questa terna di nomi, selezionata via via in una schiera di quattordici candidati, la commissione prima e il plenum del Consiglio poi. dovrebbero scegliere il successore di Marco Boschi. Ma i contrasti fra i sette componenti la commissione — Giuseppe Cariti (della corrente di Magistratura indipendente). Nino Abate (Unità per la Costituzione). Franco Morozzo delia Rocpì (MI). Umberto Marconi (Umcost). Eletta Pacìottì .Magistratura democràtica) e dei due «laici» Massimo Brutti (pri) eci Erminio Pennacchini (do — non appaiono ancora superabili I comunisti, per esempi, avrebbero voluto sulla poltrona di procuratore cape Franco PaoliceUi. 64 anni romano, presidente se: ne presso la corte d'appello di rioma. Non avendo perù | PaoliceUi l'anzianità sulfiI dente, rispetto agli altri I candidati, per avere possibiI lita concrete, il pei potrebbe ! appoggiare Ugo Giudiceandrea. 66 anni, calabrese, che 1 ha già ricoperto lo stesso in■ '..tnco oltre che a Bologna anche a Bolzano. Su Ernesto Cudillo. stessa età e stesso concorso in maj uistralura di Giudiceandrea. dal 1981 consigliere istrutto- re a Roma in sostituzione di Achille Gallucci «promosso., procuratore capo, puntano invece i giudici di Magistratura indipendente, la corrente più conservatrice in seno all'Anni, con la benevolenza non espressa dei democristiani. Cudillo. anche se non ha mai svolto [unzioni di pubblico ministero come Giudiceandrea. avrebbe le qualità per l'aito profilo degli incarichi svolti in precedenza, per seguire la stessi, strada percorsa dal suo predecessore. Achille Gailucci. E appare, infatti, il candidalo più accreditato. I magistrati di Unita per la Costituzione, la più numerosa all'interno dell'Anni, appoggiano invece Giuseppe Di Gennaro: ma non ne fanno una bandiera. Più giovane di Cudillo e Giudiceandrea. Di Gennaro. 63 anni, napoletano, ha accumulato molti menti per gli incarichi speciali ricoperti negli ultimi anni, ma diletta di alcune caratteristiche che sono a base degli avanzamenti in magistratura: l'anzianità, appunto, e la permanenza nei ruoli organici. De Gennaro per più di ventanni ne è rimasto fuori, avendo lavorato prima presso il ministero di Grazia e Giustizia e poi nell'organismo dell'Onu per la lotta al trai lieo di droga. Ruggero C'onteduca

Luoghi citati: Bologna, Bolzano, Morozzo, Palermo, Roma