Due avverbi chiave per la promozione Il trucco salta, adesso indaga il giudice
Due avverbi chiave per la promozione Il trucco salta, adesso indaga il giudice A Venezia 110 sotto inchiesta dopo il concorso per maestre Due avverbi chiave per la promozione Il trucco salta, adesso indaga il giudice Due candidate respinte contro le attese denunciano la commissione d'esame DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — Sul concorso per l'assunzione delle maestre, adesso, deciderà il giudice. Infatti due aspiranti maestrine, alle quali la prova è andata male, gli hanno inviato un esposto per spiegargli che il concorso era truccato. Che candidati e commissari, insomma, erano d'accordo, e bastava inserire due parole-chiave negli elaborati per considerare già in tasca la promozione. E cosi la vicenda delle presunte irregolarità relative al concorso per maestre di asilo nido e scuole materne indetto dal Comune è adesso oggetto di un'inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica Ivano Nelson Salvarani. Il giudice ha già firmato 110 tra mandati di comparizione e comunicazioni giudiziarie. Destinatari dei mandati di comparizione sarebbero 79 maestre ed alcuni sindacalisti. Le comunicazioni giudiziarie, invece, sarebbero state recapitate ai 19 componenti le due commissioni esaminatrici del concorso e ai tre assessori competenti. I provvedimenti riguardano le ipotesi di reato di concorso in interesse privato e falso. Per rendere riconoscibili gli elaborati dei candidati che «dovevano» vincere il concorso, sarebbe stato adottato il sistema di inserire nella prima facciata dell'elaborato due parole chiave, gli avverbi •eventualmente* e •prevalentemente*. Ma qualcosa non deve aver funzionato e alcune maestre, pur avendo usato i due avverbi stabiliti, non sono state ammesse alla prova orale. Due di queste hanno inviato un esposto alla magistratura veneziana, segnalando l'Irregolarità. E' probabile, dunque, che l'accordo riguardasse soltanto una parte della commissione: è questo, in particolare, che si propone di accertare ora il giudice. Il «raggiro» sarebbe stato adottato per consentire a 79 maestre precarie, che già da anni lavo¬ ravano per il Comune, di ottenere l'attestato di superamento del concorso previsto dalla legge e quindi la regolarizzazione della loro posizione. L'esposto delle due maestre ha indicato, secondo quanto si è appreso, tra i principali responsabili dell'accordo i rappresentanti sindacali presenti nella commissione. Per questo le prove scritte (gli orali sono in corso proprio in questi giorni) sono state esaminate dai carabi¬ nieri del nucleo di polizia giudiziaria, i quali trovarono, appunto. 79 compiti «marchiati» dagli avverbi. Della commissione esaminatrice fanno parte l'ex assessore al Personale del Comune, il socialista Silvano Ceciarelli, attualmente assessore all'Edilizia privata; gli ex assessori alla Pubblica istruzione e alla Sicurezza sociale. Mario Stefani e Anna Maria Giannuzzi Miraglia, entrambi democristiani; i consiglieri comunali comunisti Francesco Artale e Stefano Simioni; il capo ripartizione del personale, Antonio Clabot, che è anche direttore del casinò municipale; il capo ripartizione della Pubblica istruzione, Vincenzo Lante; due dirigenti della segreteria generale. Virgilio Bruccoli e Antonio Scafidi; 4 esperti in materia di insegnamento. Enrica Calebich, Maurizio De Angelis, Luigi Busetto e Maria Teresa Secondi, tutti dipendenti dell'amministrazione comunale; sei sindacalisti. Anna Malagutti, Michela Spagnol, Renzo Razzano e Piero Daminato della Cgil (gli ultimi due avrebbero partecipato solo marginalmente alla correzione delle prove scritte), Roberto Fineo della Uil e Carla Urlando della Cisl. La vicenda rischia di assumere proporzioni notevoli e di diventare il «nuovo scandalo» veneziano dopo tante vicende legate a tangenti ed episodi di corruzione. Gli in teri' ?atori dovrebbero cominciare °ntro la fine del meso. IJ fatto che le maestre pre carie che hanno partecipato al concorso e i rappresentanti sindacali siano stati raggiunti da un ordine di comparizione, mentre gli altri membri delle due commissioni abbiano ricevuto una semplice comunicazione giudiziaria dimostra infine una differenza sostanziale. Il magistrato, in questo mo do. avrebbe inteso far capire che nei confronti dei primi esistono pesanti indizi. Poli tici, dirigenti comunali ed esperti delle due commissioni, invece, con le comunicazioni giudiziarie sarebbero stati semplicemente avveri ti dell'avvio dell'incide: che si sta svolgendo e q' ' messi nelle condizioni • minarsi anticipatamente 6li avvocati per veder garantito il diritto alla difesa. Nel frattempo, come si è detto, il concorso prosegue: anche in questi giorni le due commissioni stanno procedendo agli esami orali ma su tutto pesa la minaccia dell'annullamento, j,
Luoghi citati: Venezia
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