Il riso coltivato col satellite di Gianfranco Quaglia

Il riso coltivato col satellite Nel Novarese gli esperimenti hanno dato buoni risultati Il riso coltivato col satellite Si riceveranno tutte le informazioni riguardanti la coltura: oltre al bisogno d'acqua, il pericolo di attacchi parassitari, l'insorgenza di eventi atmosferici particolari - Ancora elevato il costo dal nostro inviato NOVARA — Sarà il satellite a «comandare» in risaia e a guarire gli «stress» idrici di cui soffrono le campagne. Non è un'ipotesi avveniristica. L'Associazione irrigua Est Sesia (il comprensorio di 200 mila ettari fra il Po, il Ticino e la Sesia) ha già realizzato esperimenti e messo a punto lo studio. Dice il direttore, Sergio Baratti: «La rapidità con cui i satelliti potranno fornirci informazioni continue consente di superare alcuni problemi legati alla coltivazione del riso e ad altre colture. Ad esempio: la possibilità di rilevare tempestivamente l'insorgere di eventuali stati di carenza idrica risulterebbe di grande aiuto per chi deve organizzare i turni di irrigazione-. All'Associazione Est Sesia, che ha sede a Novara ed estende la giurisdizione anche sul Vercellese e sul Pavese, si parla con qualche cautela di questo progetto che potrebbe rivoluzionare un sistema irriguo tradizionale e secolare. Ma in realtà molto è già stato realizzato. L'ente piemontese e la «Grande Bonifica Ferrarese» hanno completato un esperimento con l'Institute for Land and Water Management Research di Wegeningen (Olanda) per un bilancio delle risorse idriche padane e delle loro utilizzazioni in agricoltura, attraverso le immagini trasmesse dal satellite Landsat. E' stata compilata una «carta d'identità» delle colture con le localizzazioni e i cicli vegetativi. Per il comprensorio Est Sesia i ricercatori hanno svolto un lavoro incrociato, selezionando un campione di 17 aziende, attraverso rilevazioni e colloqui con gli agricoltori: informazioni relative alla coltura, insorgenze di attacchi parassitari, numero delle irrigazioni e turni, eventi atmosferici particolari. Dice Baratti: «Abbiamo avuto conferma che ogni stadio vegetativo di una coltivazione è registra¬ to dal satellite perché i raggi solari che colpiscono le colture vengono riflessi con caratteristiche differenti. Con questo sistema si è ottenuto il calendario medio di crescita delle colture*. Il progetto «Est SesiaGrande Bonifica Ferrarese» ha già consentito all'Istituto di Wageningen di mettere a punto una «carta delle necessità», in altre parole di far risaltare nelle immagini, differenziate con una particolare colorazione, le zone dove le coltivazioni si trovano in una particolare carenza idrica. Ecco perché il satellite sta per entrare nella gestione del complesso sistema irriguo delle risaie. Dice Baratti: «E' indispensabile per il controllo continuo, giorno dopo giorno, della sommersione; per ottenere carte dettagliate e una tempestiva indicazione delle colture in stato di stress idrico e per le quali si rende urgente l'irrigazione. Nel periodo marzo-maggio, quando si svolgono le ope¬ razioni di sommersione e semina delle risaie, le immagini dettagliate che evidenziano le superfici già ricoperte e quelle che ancora non lo sono consentirebbero una più efficace programmazione'. Il riso sarà quindi coltivato con il satellite, che si affiancherà all'agricoltore nel controllo delle acque. Il principale ostacolo da superare è di natura economica: il costo per ogni immagine inviata ed elaborata dal computer è elevato, circa 5 milioni. In particolare per l'Est Sesia questa spesa è triplicata perché, per la particolare collocazione del comprensorio irriguo rispetto al campo visivo del satellite usato nell'esperimento, occorre utilizzare tre fotogrammi per ottenere una fotografia che copra l'intero territorio. -Ma — conclude Baratti — tutti coloro che hanno compiti nella gestione del territorio non devono perdere queste opportunità-. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Land, Sergio Baratti

Luoghi citati: Novara, Olanda