Anche in Italia il «wine cooler» (ma non si potrà chiamare vino)

Anche in Italia il «wine cooler» (ma non si potrà chiamare vino) Anche in Italia il «wine cooler» (ma non si potrà chiamare vino) ROMA — Bevande di fantasia a base di vino: ora anche in Italia non sono più «fuorilegge» e potranno essere prodotte e consumate secondo le norme contenute nell'atteso decreto di attuazione che i ministri dell'Agricoltura e della Sanità hanno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Non potranno però chiamarsi «vino». I «wine coolers all'italiana» saranno per tre quarti composti di vino da tavola o mosto di uva e per il 25 per cento da succhi di frutta non zuccherati. Rispetto ai «coolers americani» non è prevista l'aggiunta di acqua. Altro elemento importante: il tenore alcolico. Il decreto prevede una gradazione tra i 3 e i 5 gradi e l'aggiunta di anidride carbonica per i tipi frizzanti oltre a sostanze aromatizzanti naturali, g. mir.

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