A Cefalù la dc riparte da zero di Francesco La Licata

A Cefalù la dc riparte da zero Dopo le polemiche sui rapporti con la mafia nessuno dei 14 consiglieri uscenti sarà in lista A Cefalù la dc riparte da zero Il «rinnovamento» deciso da Matta re Ila - La denuncia del vescovo provocò un'inchiesta giudiziaria sul Comune - Due arresti e 23 passaporti ritirati, su 30 membri del Consiglio CEFALU' — L'intero gruppo consiliare democristiano di Cefalù è stato azzerato. Nessuno dei 14 consiglieri comunali dello scudo crociato sarà ripresentato in lista alle prossime elezioni amministrative del 29 maggio. E' questa la conseguenza più macroscopica dell'inchiesta sul groviglio mafiaaffari-politica-massoneria condotta dalla procura di Termini Imerese, dopo la clamorosa denuncia fatta dall'ex vescovo mons. Emanuele Catarinicchia. La decisione del -repulistiè stata presa, non senza polemiche e lacerazioni, dal ministro Sergio Mattarella che è anche commissario provinciale della democrazia cristiana. Ma si dice che l'ordine sia arrivato ancora più dall'alto, dallo stesso Ciriaco De Mita: il segretario del partito ha ripetuto a Cefalù l'identica operazione che nel 1985 portò alla poltrona di sindaco di Palermo il prof. Leoluca Orlando. A Cefalù il rinnovamento sarà totale, almeno per quanto riguarda la rappresentanza consiliare. Il blitz è stato compiuto da Mattarella per mano del suo fedelissimo Mommo Giuliana, deputato regionale, inviato a Cefalù per-mettere ordine nel partito-. L'immagine della cittadina normanna, da sempre raffigurata come un paradiso da cartolina, è adesso stravolta dai sospetti. Mentre i partiti corrono ai ripari, cercando di prevenire, di scommettere sul nome del prossimo inquisito, i carabinieri continuano il via vai dagli uffici del Comune alla ricerca di pezze d'appoggio al già voluminoso dossier sulle «contiguità» fra potere politico, amministratori, imprenditori sospetti e boss mafiosi. Tutto all'ombra dei misteri della loggia massonica che, per dirla con mons. Catarinicchia, l'ex vescovo trasferito da poco a Mazara del Vallo, -condiziona pesantemente la vita politica, sociale e civile della città-. L'inchiesta, passata alle cronache come J blitz delle Madonie. ha già portato in carcere l'assessore Giusi Farinella. eletto in una lista civica che rappresenta gli operatori turistici cefaludesi. e un consigliere repubblicano. Giuseppe Giangardella. uomo dell'ex ministro Aristide Gunnella. Ma non è tutto: basti pensare che ventitré dei trenta consiglieri hanno avuto ritirato il passaporto. E l'indagine è tutt'altro che conclusa. Anche per questo la de ha deciso di -rinnovare per intero quella maggioranza-. L'on. Giuliana offre una versione dei fatti rassicurante ma poco credibile per quel che riguarda l'andamento del -dibattito interno al partito-. -Tutto è avvenuto in modo sereno e. ribadisco, senza che sia stata fatta alcuna criminalizzazione-. Ma sono in tanti a raccontare di riunioni infuocate, di resistenze alle disposizioni del partito, tanto che «non sarà facile fare la nuova lista». Il termine di presentazione scade il 4 maggio a mezzogiorno ma ancora tutto è in alto mare, non solo in casa democristiana. Le resistenze maggiori sembra siano venute dall'ex sindaco. Saverio Porterà. leader a Cefalù da 25 anni, in piedi da quattro legislature e quattro volte sindaco. -La de di Cefalù — dice Giuliana — aveva interrotto il rapporto con il corpo sociale della città e con la gente. C'era un atteggiamento critico nei confronti non solo della democrazia cristiana ma più in generale con la classe politica. L'operazione die abbiamo fatto è di recu¬ pero di quel rapporto-. Anche i comunisti, che nell'ultima coalizione erano in giunta, non navigano in buone acque. La decisione di -cedere alle lusinghe della de- ha già provocato un'emorragia nel partito, anche se nessuno del pei è stato coinvolto nell'inchiesta: se ne sono andati un segretario di sezione, due ex segretari della Camera del lavoro e un ex membro del direttivo. Motivo per cui anche la prossima lista dei comunisti sarà rinnovata ampiamente. -Lo sarà al 90 per cento — dice Giovanni Cristina, ex vicesindaco — ma non perché vi sia un problema di pulizia all'interno del partito. Abbiamo solo deciso di aprire la lista a molti indipendenti. Saranno almeno dieci-. Insomma, per Cristina il pei ha poco da rimproverarsi ma tra la base sono in molti a non pensarla cosi. Francesco La Licata

Luoghi citati: Mazara Del Vallo, Palermo, Termini Imerese