Da Boston a Torino non stop di Antonella Amapane

Da Boston a Torino non stop Lo sportswear americano prodotto e distribuito dalla Fabro, Da Boston a Torino non stop IL marchio Converse Ali Star è da anni sinonimo di abbigliamento per lo sport: tute, maglie, scarpe. Adesso l'azienda americana ha scoperto i ricchi pascoli del casual, e si prepara a invadere il mercato con una nuova linea di jeans, giubbotti, accessori vari per vestire il tempo libero. In Italia l'artefice di questa «rivoluzione» sarà Aldo Ciavatta, il «tycoon» di Rimini che, in pochi anni, da venditore di costumi da bagno sulle spiagge romagnole è diventato il «re del jeans» italiano, con marchi come Ball, Katherine Hamnet, Closed. L'azienda di Ciavatta, la Cfm International, produrrà la nuova linea soortswear della Converse, disegnata dallo stilista Andrew Me Kenzie. Però le fortune italiane della Converse sono cominciate a Torino: è qui che ha sede la Fabra (via Sansovino 243/60), di Giancarlo e Osvaldo Ravioli), antica azienda di articoli sportivi che da anni produce su licenza e di¬ stribuisce tutto l'abbigliamento tecnico-sportivo firmato Converse, oltre a importare nel nostro Paese le scarpe da tempo libero, jogging, basket e tennis dell'azienda americana. E da quest'anno la Fabra produrrà nei suoi stabilimenti il classico modello Startech da pallacanestro, una calzatura in pelle con tomaia alla caviglia, usata dai campioni della Nba. Il fatto che la Converse si sia accordata con il riminese Ciavatta per il lancio della sua linea «casual» non sembra preoccupare i responsabili della Fabra. «Anzi, siamo 'itati noi a mettere in contatto la Cfm con gli americani — spiega Cristina Ravjoio. figlia di Giancarlo Raviolo e responsabile dell'immagine Fabra per la linea Converse —. Il motivo L semplice: del casual è giusto che si occupi chi ha già esperienza in quel settore. La nostra è un'azienda nata sotto Li segno dello sport, e intendiamo seguire questa strada. Mio nonno fondò la Fabra nel '27. Allora produceva bocce che continuiamo a fabbricare ancora oggi, anche se ormai è un'attività marginale rispetto ad altre: appena il 5-6 per cento del fatturato. Però le nostre bocce sono richieste e vendute in tutto il mondo». L'accordo Fabra-Converse riguarda appunto la produzione di abbigliamento sportivo, e la distribuzione delle scarpe. E proprio le scarpe sono il punto di forza dell'azienda torinese. Ed eccole, le novità che vedremo quest'estate ai piedi degli atleti e anche di chi sceglie un'eleganza molto «sportiva»: accanto all'intramontabile Chuck Tailor (che da poco si è arricchita con fantasie zebrate e leopardate) c'è la Fastbreak da pallacanestro, adottata dai Boston Celtics e dai Los Angeles Lakers, ma è facile prevedere che il best-seller dell'88 saranno le Neehi con il garhbaletto rovesciabile, una scarpa che negli Stati Uniti è già una moda. Senza contare il modello Classic che si rifa alle scarpe da basket degli Anni Venti. Cento dipendenti, ottomila metri quadrati di stabilimenti, uffici e magazzini, un fatturato di 21 miliardi nell'86, la Fabra non ha però puntato tutte le sue carte sul marchio Converse: infatti è la rappresentante italiana di altri colossi dello sport come la Snauwaert (racchette da tennis), la Tretorn (pallir' da tennis), la Mikasa (palloni da ca.'. o, basket e pallavolo) e la Stiga (racchette e accessori per ii tennis da '•avolo). Inoltre da quest'anno la linea d'abbigliamento sportiva, distribuita come gli altri articoli in 4000 punti vendita italiani, è disegnata, come la collezione casual Cfm Ali Star, da Andrew Me Kenzie. Antonella Amapane

Luoghi citati: Boston, Italia, Los Angeles Lakers, Rimini, Stati Uniti, Torino