La musica classica per curare lo stress

La musica classica per curare lo stress La musica classica per curare lo stress NON se la prendano i fan di Madonna o di Michael Jackson: se hanno problemi d'ansia devono ascoltare Bach e Beethoven. Una sinfonia può fare miracoli? Considerando il suono come una terapia, si. Eppure, si potrebbe replicare, di musica •viviamo» tutti giorni: si tratta però di un ascolto superficiale e frettoloso. Parola di psicosonica, la scienza che studia gli effetti psicologici della stimolazione sonora sull'organismo. Ben diverso, invece, è servirsi di un suono «di qua' HMt»"dopo; aver .raggiunto ' uno .'stato di rilassamento profondo. Allora la musica, affiancata al training autogeno, al biofeedback o ad altre tecniche dolci, diventa particolarmente efficace per curare depressione, ansia, stress, nervosismi. Musicoterapia, insomma. Anche il semplice ascolto di un brano arriva a modificare il ritmo del polso e la respirazione. Scelta la via di guarigione musicale, è meglio affidarsi a un istituto di psicosomatica e a un professionista del suono come cura, un musicoterapeuta appunto, per la scelta sia dei brani che fanno al caso nostro, sia della tecnica di rilassamento che li dovrà accompagnare. Una volta allenati, anche a casa si potrà sfruttare in ogni momento il pronto soccorso musicale. Ma perché rinunciare al rock, preferendogli Bach? «Perché in genere la musica classica è "neutra", slegata dai sentimenti dei giorni nostri. Sono perfette per ritrovare l'armonia con se stessi», sostiene la dottoressa Chiara Revelli dell'Istituto di Medicina Psicosomatica di Torino. Naturalmente non c'è nulla di peggio che cercare di rilassarsi con le dolci no- te di Whitney Houston se l'ascoltavamo insieme all'innamorato con cui ci siamo appena lasciati. Ecco perché all'Inizio di una musicoterapia è importante appoggiarsi alla competenza di uno psicologo e del musicoterapeuta: la «scaletta» deve tener conto, delle plreferenze .n^sical} "èjèl soggettò, delle sue reazioni a suoni e rumori, della sua cultura generale, della sua emotività e del tipo di disturbo di cui soffre. Cade cosi ogni criterio generale: una musica allegra, scelta per risollevare un paziente triste, può rivelarsi irritante e richiamare spiacevoli ricordi. Per contro una musica lenta, in teoria ideale per calmare, può scatenare l'irrequietezza. In genere all'inizio della terapia viene chiesto al paziente di classificare una serie di musiche secondo gli stati d'animo che evocano: tristezza, spontaneità gioiosa, affetto-sollievo, forza, serenità, apertura. A questo punto viene redatto'il programma personalizzato. La ' musicoterapia come strumento di cura serio e accreditato viene spesso affiancata a sedute di psicoterapia e utilizzata per risolvere handicap fisici e motori, tossicodipendenze e gravi disturbi come quello dell'autismo infantile. E' meglio evitare il fai-date: tuttavia si può tentare una cura d'emergenza casalinga contro le insoddisfazioni quotidiane. Il repertorio dei consigli è vasto. Per esempio l'ansioso può provare con il Valzer in la minore di Chopin, i tre Notturni di Debussy o lo Scherzo capriccioso per orchestra op. 66 di Dvorak. Molte opere di Ciaikovski hanno invece effetto disinibitorio, aiutano a esprimere emozioni. Soffrite di depressione? una mano può darvela il Bolero di Ravel, la Sinfonia n. 4 in la maggiore di Mendelssohn e II Carnevale degli animali - Il cigno di Saint,-Saens. E poi un tuffo nel presente: si può provare con Tina Tumer. Mozart (pare che sia adatto a ridurre le secrezioni acide dello stomaco), Corcili e Rossini sono ideali nelle crisi di sconforto, se invece si hanno i nervi a fior di pelle Debussy e Bach rilassano e ci rassicurano. Non hanno controindicazioni le musiche folcloristiche, il jazz (contro l'introversione), i ritmi ripetitivi orientali, mentre le musiche moderne aritmiche sosono sconsigliate a chi ha già perso il • ritmo» controllato della vita, nò ! E' bene non insistere a tutti i costi nel sentire un brano esattamente opposto al nostro stato d'animo sperando di assorbirlo. Spesso è irritante. Meglio scegliere linee melodiche vicine a come ci sentiamo, per passare gradatamente all'ascolto di quelle stimolanti o calmanti che fanno al caso nostro. Il sonno viene più facimente con il Sogno d'amore di Liszt e questo vale anche per i più piccini. Sembra infatti che al posto delle ninne-nanne che i genitori hanno ormai perso l'abitudine di cantare, i bambini si . lascino volentieri cullare da Mozarti o Vivaldi. Sono poi in vendita cassette per i primi mesi dove ricorrono sciacquìi e rumori del mare: il richiamo alla vita uterina tranquillizza il neonato. Negli Stati Uniti, dove la musicoterapia è diffusa con successo da una decina d'anni, si associa alle opere ascoltate la proiezione di colori. Blu per le composizioni rilassanti, rosso per i soggetti depressi, giallo per le musiche tonificanti, rosso e blu per un'atmosfera confortevole. Claudia Ferrerò Per saperne di più: Nuccia Porto, «Come curarsi con la musica', ed. De Vecchi.

Luoghi citati: Stati Uniti, Torino