Sette itinerari con la pagaia

Sette itinerari con la pagaia Sette itinerari con la pagaia Lungo il Po da Bonito a Guastalla E' un tratto di fiume lungo dieci chilometri, nel cuore della rigogliosa campagna emiliana. Lo possono affrontare tranquillamente anche 1 principianti. L'imbarco più agevole è situato a Boretto (statale 62, chilometro 23), cinquecento metri a monte del pontile della Pro Loco Nautica del Lido. La corrente è calma e maestosa, e permette anche di lasciarsi trasportare, in assoluto relax, senza pagaiare. il percorso si snoda tra folti pioppeti, sfiorando belle citta ed i luoghi in cui visse il pittore Llgabue. Anche lo sbarco non è un problema, visto che ogni centinaio di metri si possono trovare facili punti di approdo su entrambe le sponde. Di Gualtieri, l'antico Castrum Walterii, si parla già nel 1100. Del suo passato cinquecentesco rimangono la bella piazza Bentivoglio e il palazzo degli antichi signori della città al cui interno è allestita una mostra permanente di opere naif, curata dal gruppo di pittori •Amici di Ligabue». Anche Guastalla ha origini antiche: «Wartstall» fu fondata nel 603 da Agilulfo, come stazione militare longobarda. A Pomponesco, sulla sponda mantovana del Po, vale la pena di immergersi nell'oasi territoriale protetta dalla Lipu e dal Wwf. Sul Trebbia da Ponte Letizino a Marsagiia Il percorso, di dieci chilometri, si svolge nella splendida conca di Bobbio, tra 11 79° e l'86° chilometro della statale 45 che collega Genova a Piacenza. Il fiume Trebbia, dove nel 218 a.C. l'esercito romano subì da Annibale una delle più cocenti sconfitte della sua storia, scorre vivace e spumeggiante tra i boschi maestosi dell'Appennino Piacentino, In una natura ricca di fiori, piànte è animali. La discesa, che si può effettuare in un'ora e mezzo circa, offre piccole rapide, ampie curve e divertenti meandri; alcuni passaggi, di 3° grado, devono essere affrontati solo da chi ha una buona tecnica canoistlea. Dopo la confluenza con l'Avete, più o meno a metà percorso, la vallata si schiude, e non resta che godersi l'allegra cavalcata fino a Marsagiia, sbarcando dopo l'abitato. A Bobbio, un borgo delizioso, si possono visitare l'affascinante abbazia di S. Colombano (VII secolo), il Duomo e il castello (XI secolo). A S. Stefano d'Aveto, in una valle ricchissima dal punto di vista naturalistico, ci sono 1 ruderi duecenteschi del castello degli antichi signori del borgo, i Mal aspina. Nette gole di flumendosa c flumineddu Selvaggi, Inesplorati e solo per esperti i 40 chilometri dell'alto Flumendosa, le gole più lunghe d'Italia. Principianti «navigati» ripiegano sul docile Flumineddu, affluente di sinistra, che offre lo stesso emozionante paesaggio ma acqua a sufficienza solo dopo piogge cospicue. Difficoltà maggiore, raggiungerne la valle isolatisslma: dal paesino di Ulassai alla chiesetta di S. Barbara e da qui. nell'intrico vegetale fin sotto le cascatene dove cercheremo imbarco. Seguono otto chilometri di ambiente aspro e stupendo in corrente tranquilla e poi un invaso artificiale, prima del quiale usciremo dall'acqua. Appresso ci attende il Lago Grande del Flumendosa, incassato per 20 chilometri fra alte montagne. Altrimenti si rientra nel Flumineddu alla confluenza con 11 Flumendosa, circa 25 chilometri più a valle, superato il paese di Ballao. Previa accorta ricognizione, dove è possibile, di tronchi e altri ostacoli avventizi, si può scendere in perfetta solitudine fino a Villaputzu, l'unico centro rivierasco, e poi agli stagni costieri, per circa trenta chilometri di corrente veloce. Un paradiso naturalistico di acquitrini, salina e «rias» si allunga per altri venti chilometri verso Sud. A sinistra un sottile tombolo e, dietro le dune, il mare. Campeggio libero e nessun punto d'appoggio vicino. Sul Fiora da Mandano al lago dì Vulci Nessun centro abitato fino al mare. Acqua potabile e viveri nella canoa, dal ponte sulla statale 74, fra Manciana e Pitigllano, scendiamo al piccolo trotto per cinque chilometri di acque limpide e mai minacciose fra alte pareti di tufo. Ai resti della diga di Scarceti, 400 metri canoa in spalla, poi di nuovo venti chilometri di correntina su ghiaieti mentre 11 panorama si distende fino al lago artificiale di Vulci. Prima del campeggio serale sul prato sarà rimasto un po' di tempo per il museo del castello e la necropoli di Vulcla. E' il cuore dell'Et runa: a poca distanza Tarquinia, Castro, Sorana, Ferentium, Ansedonia. Valle alla diga, il torrente è poco noto e presenta qualche difficoltà variabile con la portata. Per cui, ispezionato 11 tratto dall'alto del castello, chi non se la sente scenderà in solitudine 1 due chilometri che separano dallo smeraldo di una pozza naturale scavata nel basalto, tra sponde impermeabili per il verde. Attenti, teleobiettivo e silenzio: è uno degli ultimi rifugi accertati della lontra In Italia. Sui due salti precedenti e per circa otto metri, le canoe vanno calate qui giù con una corda, poi la corsa prosegue lenta in gola per un paio di chilometri, prima che il Fiora si allarghi definitivamente verso la foce per 15 chilometri. Altri trenta di mare, svoltando a destra, ne dista l'Argentario. Campeggi lungo tutta la costa. Canoa Club Istria d'Ombrone, '58040 Grosseto. Sul Fibreno dal lago a Camello Dove pigri e poeti si lasciano portare dalle brezze tra praterie di erbe galleggianti, che i contadini raccolgono nelle tipiche barche a fondo piatto, le .Naue». Sopra lo specchio, molte specie di volatili. Sotto, nell'acqua limpidissima e fredda che filtra da falde sotterranee, anguille, carpioni, trote e spinarelli rendono interessante l'immersione e la fotografia subacquea. Sulle rive boschi fitti e canneti, vecchi casali e coltivi, qualche costruzione che non riesce a rompere la suggestione dei luoghi. Resti di un antico sistema drenante, una rete di canali dove la vegetazione lascia a pena varco sufficiente per la canoa. Oltre la vecchia peschiera, mentre la corrente si fa più sensibile, il lago Fibre no diviene fiume; La corsa prosegue lenta ma sicura, anche senza battere di pagaia, per otto chilometri, fino al paese di Carnello, oppure dove il Fibreno termina nel Lui, qualche chilometro innanzi. Nel paesino di Posta, che sovrasta da una rupe la riva destra del lago, non esiste ricetto per la notte. SI andrà dunque a Sora o sulla costa. Canoa Club S. Giorgio al Lui, 03047 S. Giorgio al Liri, tel. 0776-90.300 o 904.445. Il Me tauro daUrbanta oFetmignano Del circa cento chilometri navigabili il tratto in questione, di sei chilometri, è adatto anche ai principianti, perché non presenta sbarramenti o rapide difficoltose. La valle, in compenso, è splendida, e risalendola da Fano il paesaggio è dolcissimo: «Le pendici prative», scrisse Pio vene, «sono lunghe, lente, disseminate a intervalli di grandi alberi; quasi preparate a ricevere le mandrie bianche e i pleniluni». L'imbarco si effettua a Urbania, sulla sponda destra, alla fine di un ripido sentiero che scende dal paese. Si sbarca a Fermi guano, sulla sponda sinistra, a monte del Ponte Antico e prima di una cascata artificiale di 15 metri. Nei dintorni si possono ammirare la spettacolare gola del Furio e Urbino, che è a pochi chilometri. Fermignano, Urbania (l'antico Castel Durante, che deve l'attuale nome a papa Urbano Vili), valgono naturalmente una visita, cosi come Acqualagna, famosa per il tartufo bianco, Sant'Andrea (nei pressi dell'omonima chiesa romanica c'è la grotta dove S. Ubaldo si ritirò nel 1125), Piobbico, dominato dal castello Brancaleoni. Sul Volturno, da Cottlal VoHumo a Taverna Ravìndola n percorso, di dodici chilometri, è bello e classico, adatto a canoisti principianti che devono impratichirsi, n Volturno scorre largo tra gli alberi, a pochi chilometri da Isernia. e in vista di quei monti del Matese (il Monte Miletto è 11 «Tifernus Mons», per Tito Livio) dove gli ultimi guerrieri sanniti si batterono invano contro i romani. Ci si imbarca a Ponte Sbiego di Colli al Volturno, percorrendo un viottolo che parte dalla spalletta del ponte sulla riva sinistra, e si sbarca immediatamente a valle del Ponte Venticinque Archi, sulla sponda destra, in località Ravìndola. I nuovi adepti dovranno solo fare attenzione al passaggio a imbuto (facilmente evitabile) poco dopo Ponte Sbiego, e a due sbarramenti in cemento armato, quasi nei pressi dell'arrivo. Come sempre (è una regola aurea per i canoisti) è opportuna una preventiva ricognizione. Carlo Grande Maurizio Menicucci