Brevettato il supertopo, bocciata l'ostrica
Brevettato il supertopo, bocciata l'ostrica La controversa casistica dei «diritti d'autore» su esseri viventi creati in laboratorio Brevettato il supertopo, bocciata l'ostrica UN brevetto di importanza storica è stato recentemente concesso al genetista Philip Leader e a un suo collega dell'università di Harvard: come i giornali di tutto il mondo hanno riferito, essi hanno inventato e brevettato una varietà di topo le cui femmine sono predisposte ad ammalarsi di tumore alla mammella. Il brevetto è storico in quanto si tratta del primo brevetto concesso per un animale. Esso non arriva però inatteso. Sono infatti numerose le richieste di brevetto presentate ultimamente negli Stati Uniti su organismi viventi modificati nel loro materiale ereditario con le tecniche dell'ingegneria genetica. Il primo caso storico si è avuto nel 1980, quando il genetista della General Electric Ananda Chakrabarty aveva inserito nel Dna di un batterlo di Pseudomo- te k> nas aeruglnosa dei segmenti di Dna estraneo capaci di determinare la degradazione di vari componenti petroliferi. Dòpo parecchie traversie, la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe che, pur trattandosi di materia vivente e non dei consueti oggetti inanimati che si è soliti brevettare, il batterio di Chakrabarty era da considerarsi come una creazione dell'uomo, poiché non esisteva in natura ma era stato appositamente «costruito», e quindi poteva essere brevettato. Il secondo caso storico, anche se in parte fallito, lo si è avuto l'anno scorso con il brevetto sull'ostrica gigante di Standisti K. Alien, un ricercatore dell'Università di Washington a Seattle. La sua invenzione è stata un'ostrica sterile del Pacifico (Crassostrea gigas), cugina dell'ostrica dell'A ■ tlantico (Crassostrea virginica) la cui vita avventuro¬ sa e misteriosa ci è stata raccontata da Isabella Lattes Coifmann su Tuttoscienee del 9 marzo scorso. L'ostrica gigante di Alien è un'ostrica poliploide, cioè un'ostrica che ha un numero di ' cromosomi multiplo del numero di base e che quindi è molto più grande dell'ostrica normale. Per ottenere questa variante gigante e presumibilmente succulenta di ostrica, Alien e collaboratori misero a punto .una metodologia consistente, fra l'altro, nel sottoporre le uova fecondate di ostrica ad una certa pressione idrostatica per un dato tempo, allo scopo di indurre la pollploidla. Una volta completata la sperimentazione, venne richiesta la protezione con brevetto sia sul metodo di induzione della pollploidla che sull'ostrica poliploide ottenuta. L'Ufficio Brevetti americano — cui competono le decisioni sulla conces¬ sione o sul rifiuto dei brevetti — prese subito una posizione negativa per quanto riguardava il brevetto sull'ostrica, affermando che gli animali sono esseri viventi che non possono essere brevettati. Per contro non vi furono obiezioni di principio sulla brevettabilità del metodo. Contro la decisione di rifiutare il brevetto sull'ostrica poliploide, Alien e collaboratori presentarono tuttavia ricorso, ed è in quella fase che la Commissione d'appello americana riconobbe che in via di principio anche gli animali possono essere brevettati, ma che, nel caso specifico, non poteva essere brevettata l'ostrica di Alien per i normali motivi in base ai quali molti brevetti vengono respinti, e cioè per la mancanza di sufficiente novità od originalità dell'invenzione. Era stato infatti trovato uno studio precedente di un altro ricercatore sull'induzione della poliploidia come fattore di crescita di ostriche Crassostrea virginica, per cui l'Ufficio Brevetti affermò che i risultati del lavoro di Alien erano anticipati dalla ricerca precedente e non erano originali. Nonostante Alien si sia sforzato di dimostrare che il comportamento della Crassostrea gigas sia sotto molti aspetti diverso da quello della Crassostrea virginica, e sostenga quindi l'originalità del proprio lavoro, la discussione tecnica sulla brevettabilità dell'ostrica poliploide non è ancora pervenuta ad una sentenza favorevole od Alien. E In questo clima che si innesta ora la decisione sul topo transgenico di Philip Leader. Sgombrato il campo dalle questioni di principio grazie ai casi precedenti di Chakrabarty e Alien, Leader ha potuto ottenere con relativa facilità il primo brevetto su un vero e proprio animale e non su un (relativamente) semplice microorganismo. Il brevetto di Leader, concesso in sfruttamento esclusivo alla DuPont, concerne una varietà di topo sul cui materiale ereditario è stato stabilmente Inserito un oncogene che determina nell'animale femmina una predisposizione costitutiva a sviluppare un tumore alla mammella. Il topo transgenico cosi ottenuto dovrebbe essere estremamente utile come modello animale per sperimentare nuovi farmaci e nuove terapie anticancro. Resta da dire che il movimento di opinione contro le ricerche che comportano manipolazioni genetiche è assai forte negli Stati Uniti, per cui non è improbabile che venga imposta una qualche moratoria sul rilascio di brevetti in questo settore. Enrico Zanoli
Luoghi citati: Seattle, Stati Uniti
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