Il guerrigliero di Darwin

Il guerrigliero di Darwin Il guerrigliero di Darwin LA visione darwiniana è l'unica in grado di risolvere il mistero della vita, di spiegare come dalla semplicità primordiale sia emersa una complessità organizzata: perentorio come sempre, Richard Dawkins, l'autore del celebre «Il gene egoista», svolge questa tesi in quasi 500 pagine, fitte e rapide, di bella lettura. Per questo suo nuovo saggio ha scelto un titolo alla Carroll, L'orclogiaio cieco (Rizzoli), e proprk come un'Alice rompe gli schemi, mescola le carte, fa domande impertinenti, inventa con il computer un affascinante zoo di possibili, immaginari animali, per fare i conti con amici e nemici di Darwin, primi fra tutti i ere azionisti. La vita, dice Dawkins, si è formata attraverso passaggi lenti, graduali, cumulativi, ognuno funzionale alla sopravvivenza. Non è nata d'un balzo, per caso, e non è stata guidata da qualche essere sovrannaturale. L'evoluzione assomiglia a un orologiaio, ma cieco, perché non pianifica e non ha fini. Psicologia «Conosciamo in modo più esauriente il ciclo vitale del moscerino della frutta, studiato da meno di cent'anni, che lo sviluppo psicologico umano». E' l'inizio provocatorio di un saggio di Jerome Kagan, La natura del bambino (Einaudi), molto discusso tra gli specialisti, di grande interesse, pur se impegnativo, per un semplice genitore. A suo giudizio, su tutto prevalgono le forze Ìnsite nella biologia del bambino e queste non crescono in modo continuo e graduale (come pensava Piaget), ma procedono per «mutamenti e discontinuità». Ne deriva una visione meno preordinata e deterministica; non vale la credenza che gli eventi dell'infanzia abbiano un'influenza «decisiva» sui compoitamenti dell'adolescente e che dal bambino si possa ampiamente prevedere il giovane adulto. Su un diverso fronte, Francoise Dolto affronta i problemi dell'età evolutiva intrecciando i propri studi di psicoanalisi e la propria esperienza di figlia e di madre, nel saggio «La cause des enfants», tradotto in italiano Le parole dei bambini e l'adulto sordo (Mondadori). «Si parla molto di lui, ma a lui non si parla» scrive l'autrice. Commenta nella prefazione Silvia Vegetti Pinzi: «L'amore che noi nutrì no per i bambini è intriso di narcisismo, rispecchia le nostre aspettative e rispetta meno l'unicità e l'autonomia del bambino». I bambini, sostiene la Dolto, psicanalista tra Lacan e Heidegger, sono «esseri di linguaggio», fin dall'infanzia predisposti alla comunicazione. Sta all'adulto imparare a capirlo, anche quando non si esprime a parole. Ogni bambino ì un progetto in fieri che esige ascolto e rispetto. Solo cosi è possibile affrontare quelle «rotture» della comunicazione che sono le nevrosi dell'infanzia e i casi di autismo. Un pragmatico ottimi.,-.o deborda dall'ultimo saggio di Glenn Doman, l'autore del fortunatissimo «Leggere a tre anni» (tradotto in 18 lingue per oltre un milione di copie). Ora, in Come moltiplicare l'intelligenza del vostro bambino (Armando) descrive l'attività del suol Istituti per il ragghi r nento del potenziale umano. Doman dice di aver fatto grandi scoperte. L'intelligenza si moltiplica se si offrono a un bambino dai 18 mesi in su le più diverse opportunità intellettuali. Gli intelligenti saranno buoni e felici. Gli ignoranti diventeranno cattivi e tristi. Chi vuole affidare 1 suoi figli a un pedagogo cosi, troverà nel libro le «istruzioni per l'uso». A suo rischio. Luciano Genia scaffale g&jÉ