Andrà in orbita un laboratorio-robot

Andrà in orbita un laboratorio-robot Il progetto italo-americano Topas per fare ricerche di microgravità anche senza lo Shuttle Andrà in orbita un laboratorio-robot DUE nuove iniziative potrebbero portare l'Italia nel ristretto club di Paesi in grado di offrire servizi spaziali per la messa in orbita di 'carichi scientifici. Il progetto italotedesco Topas (Transport Operation of Microgravity Payloads Assembleo, on Scout), cui partecipa l'Aeritalia, prevede l'impiego di razzi Scout per il lancio di capsule orbitali recuperabili dotate di strumenti per lo studio della microgravità. Una versione potenziata dello Scbjit è l'oggetto di un accordo di collaborazione che la società aerospaziale americana Ltv e la Snia Spd hanno firmato nei giorni scorsi. Il programma Topas, all'esame del ministero della Ricerca, vuole far fronte all'attuale mancanza di razzi vettori disponibili per compiere esperimenti sugli effetti della microgravità. Con l'interruzione dei voli Shuttle dopo la tragica esplosione del Challenger e gli inconvenienti registrati da altri lanciatori, i programmi spaziali, scientifici e commerciali, hanno subito una battuta d'arresto. La ripresa dell'attività degli Shuttle è, prevista entro l'anno, ma si è venuta a creare una lunga lista d'attesa e la sperimentazione in orbita dovrà procedere molto a rilento. Lo studio della fisica e delle reazioni chimiche in condizioni di gravità praticamente nulla è di grande interesse per l'industria. In assenza di peso si possono produrre materiali e sostanze che sulla terra è difficile o impossibile ottenere: leghe metalliche di nuovo tipo, farmaci, semiconduttori. Il programma Topas vuole consentire la ripresa di queste ricerche al più presto e a bassi costi, inviando in orbita strumenti automatici con l'impiego di mezzi già disponibili. Questi so¬ no il razzo Scout e la base di lancio italiana San Marco: due piattaforme oceaniche, al largo della costa del Kenya. La prima fase del progetto prevede l'impiego di un veicolo orbitale sul quale saranno posti gli strumenti scientifici. I dati raccolti dagli esperimenti verranno trasmessi a terra via radio. La fase successiva è basata sull'uso di una capsula recuperabile e riutilizzabile, costruita dalla General Electric. Lanciata dal poligono San Marco, la capsula, con un carico scientifico di 120 chilogrammi, raggiungerà un'orbita terrestre bassa. Terminati gli esperimenti previsti, rientrerà nell'atmosfera e scenderà a terra appesa a un paracadute. L'Aeritalia ha studiato anche un diverso tipo di capsula recuperabile, in grado di ospitare carichi sino a 400 chilogrammi. Questo veicolo spaziale, chiamato Carina (Capsula Rientro Non Abitabile), verrà lanciato da un razzo più potente: VImproved Scout che la Snia Bpd e la Ltv hanno deciso di costruire. Il nuovo vettore deriva dallo Scout (prodotto dalla Ltv per la Nasa e molto affidabile: 96 per cento dei lanci riusciti), con l'aggiunta di due propulsori a combustibile solido della Snia Bpd, che verranno accesi al momento della partenza, insieme al primo stadio. Oltre a questi motori a razzo, nati sulla base dell'esperienza accumulata dall'azienda italiana con la progettazione e costruzione dei booster per i lanciatori Ariane, la Snia Bpd fornirà, in sostituzione dell'attuale quarto stadio, il propulsore Mage, già impiegato come motore d'apogeo su numerosi satelliti. L7wiprot>ed Scout, lanciato dalla base San Marco, sarà in grado di mettere in un'orbita compresa tra i 280 e i 1100 chilometri carichi sino a 523 chilogrammi (contro i 257 dello Scout attuale). Oltre al lancio delle capsule recuperabili per gli esperimenti sulla microgravità, il nuovo razzo, che sarà pronto fra tre anni, potrà rispondere all'esigenza dell'Esa (l'agenzia spaziale europea) di un sistema di trasporto spaziale più piccolo dei vettori Ariane. Giancarlo Riolf o Carico utile in orbita per un periodo compreso tra 2 giorni e 3 settimane Recupero

Persone citate: Carico, Giancarlo Riolf

Luoghi citati: Italia, Kenya