La mantide uccide solo perché affamata

La mantide uccide solo perché affamata Una ricerca: il maschio non è vittima di appetiti sessuali La mantide uccide solo perché affamata TUTTI sanno che la femmina della mantide religiosa morde via.> la testa dèi suo sfortunato compagno per liberare il corpo del maschio dal freno inibitore del cervello, in modo che copuli con maggiore efficacia, dopo di che se lo mangia. Ahimè, tutto ciò non è più vero: uno studio dettagliato del corteggiamento e dell'accoppiamento della mantide religiosa cinese Tenodera aridi/olia sinensis, pubblicato recentemente su Animai Behaviour, dimostra che l'intera costruzione è sbagliata. Due ricercatori, E. Liiske e W. J. Davis, hanno allevato delle mantidi e ne hanno osservato gli accoppiamenti in condizioni diverse. Alcune erano state nutrite a volontà prima di essere messe a contatto, altre erano state lasciate a digiuno prima dell'accoppiamento per un periodo che oscillava fra i 5 e gli 11 giorni, un terzo gruppo non aveva mangiato per 3-5 giorni. In un totale di 69 accoppiamenti, soltanto una volta una femmina morse via la testa del maschio prima di copulare ed era una femmina che era stata lasciata moderatamente a digiuno prima dell'incontro. Di sette femmine che non mangiavano da parecchi giorni, sei attaccarono il maschio senza dare segni di comportamento sessuale. Qualche volta il maschio riuscì a scappare e continuò ':a copulare con successa. Le~ femmine che avevano moderatamente sofferto la fame, con l'unica eccezione appena menzionata, mangiarono il maschio prima che riuscisse a montarle o una volta finito il rito. Il cannibalismo non era assolutamente necessario per il successo dell'accoppiamento e si verificava in connessione con l'accoppiamento quando le femmine erano moderatamente affamate. Si potrebbe perciò pensare che in tali condizioni il maschio rappresenti un boccone di carne facilmente accessibile. Resta aperta la questione se il cannibalismo sessuale sia una parte importante del corteggiamento delle mantidi religiose allo stato selvatico. La femmina protende le zampe anteriori per catturare la preda e i due ricercatori hanno notato come essa abbia maggiore successo quando la distanza dalla preda è circa l'80 per cento della lunghezza delle zampe anteriori, dai tre ai quattro centimetri nella mantide cinese. Nelle fasi finali del corteggiamento il maschio, che si è avvicinato alla femmina molto lentamente, fa un balzo e si sistema sul suo dorso. Il maschio faceva il suo balzo da più di quattro centimetri nel 95 per cento dei' corteggiamenti che i due""ricercatori hannoT osservato. Sebbene possa essere al di qua della portata della femmina, la sua cautela suggerisce che il cannibalismo non è sconosciuto allo stato selvatico. Argomenti evolutivi escludono entrambe le strade. Da un lato, le mantidi maschio si accoppiano più di una volta, perciò quelli che vengono divorati avranno meno successo di quelli che non lo sono. La selezione naturale favorirà allora qualunque comportamento maschile che eviti il cannibalismo. D'altra parte, essere divorati potrebbe aumentare il successo riproduttivo dei maschi, specialmente se ciò avviene verso la fine della stagione riproduttiva, quando sarebbe in ogni caso improbabile per il maschio riprodursi ancora. In quell'epoca c'è anche meno cibo disponibile per la femmina la quale, divorando il maschio, migliora quasi certamente la sopravvivenza delle sue uova. In conclusione, le mantidi religiose mangiano solo qualche volta i loro maschi, ma non per migliorare la qualità dell'accoppiamento. La loro fame sembra non tanto sessuale quanto genuina. Jeremy Cherfas

Persone citate: Jeremy Cherfas, W. J. Davis