Prima della primula niente

Prima della primula, niente La specie sopravvive al freddo perché nasconde nel fusto sostanze di riserva Prima della primula, niente UNO dei primi fiorì che si incontrano alla fine dell'inverno è la Prìmula acaulis. L'etimologia del genere (deriva dal latino primus) ne indica la precoce comparsa, però il termine turco «Charchichec» (fiore delle nevi) sottolinea ancora di più questa tendenza a comparire quando gli altri fiori sono àncora dormienti e attendono una temperatura elevata per sbocciare. La Prìmula acaulis (chiamata anche vulgarts) sopravvive al freddo grazie al rizoma, fusto trasformato che contiene preziose sostanze di riserva per cui ogni anno la ritroviamo puntualmente dove l'avevamo già incontrata in passato. Porta foglie a rosetta, bollose, ovali, carnose, senza picciolo. Dal centro della rosetta si dipartono gli scapi lunghi 4-5 centimetri, ognuno dei quali termina con un flore con calice verde e una corolla di colore giallo pallido, formata da cinque petali (il numero dei petali é costante per tutti 1 generi della famiglia delle Primulacee; cinque petali ritroviamo, ad esempio, an- che nel ciclamino che appartiene alla stessa famiglia). n petalo ha una forma tipica: è cuoriforme, però è inciso a metà, con dna piccola fauce arancione sopra l'unghia. Olà Darwin aveva studiato la curiosa esistenza di fiori longistili, cioè con lo stilo che fuoriesce dalla corolla, e di altri brevistili, con gli stili che rimangono all'interno tra le antere. Questo fatto rende impossibile la fecondazione autogama e richiede l'intervento degli insetti che devono visitare il fiore perché attraverso l'impollinazione e la fecondazione, si formi la nuova pianta. Il seme è molto leggero: 10 mila semi pesano un grammo. Se non sono freschi, perdono la capacità di germinare rapidamente. Un'altra particolarità è quella di avere un ovario con una placenta praticamente assente per cui gli ovuli da cui si avranno i se- mi nono disposti in modo insolito. Sono note attualmente 400 specie di Primula. Verso la fine dell'800 ' botanici inglesi, rendendosi conto delle difficoltà di classificazione, promossero una conferenza presso la Royal Hortlcultural Society di Londra, per mettere ordine in questo complesso genere. e o n Da quella prima riunione usci una monografia con 145 specie. Nel 1913, in una nuova conferenza, il numero delle specie di Primula sali a quasi trecento. U centro di origine e di diffusione delle primule è l'Himalaya, in Asia; in Europa ne esistono 33 specie, in Italia 23. Esistono primule gialle e rosse; tra le gialle la verìs si riconosce perché dal centro della rosetta si diparte uno scapo che porta alla sommità una ombrelletta di fiori (quindi non un singolo fiore per scapo come nella acaulis, ma un gruppo). Inoltre il calice ha un aspetto rigonfio come un otre. Nella elatior, anch'essa con 1 fiori a ombrella, il calice è lungo e stretto con denti molto lunghi (il doppio della larghezza). Un'altra primula è la aurìcula, riconoscibile per le foglie lisce, non bollose, i fiori in ombrella come la verìs, ma con piccole brattee alla base dell'ombrella. Prospera tra rocce calcaree. Una rarità tra le gialle è la P. palinurì che si trova solo al Capo Palinuro. Le primule rosse sono in genere assai difficili da identificare; la farinosa si riconosce per la presenza di una polvere biancastra che ricopre la pagina inferiore delle foglie. La P. minima ha foglie piccolissime, lo scapo assai breve, i petali stretti e incisi. La marginata è violetta e la si ritrova in Val d'Ossola, la Allionni della Val Gesso forma un cuscino di foglie un po' appiccicaticce interamente ricoperte dai fiori. Tra tutte le primule, la più sfruttata a scopi terapeutici è quella che già Linneo aveva denominato o//icinalis in quanto aveva intravisto ottimi principi per curare le ferite. Raccoglierle è una rapina inutile: in casa durano pochissimo, i colori impallidiscono e i fiori perdono la loro bellezza. Chi acquista in questo periodo una primula acaulis nota che il fiore ha un diametro assai grande (anche 5 centimetri) e una gamma di colori assai vasta: rossa, blu, viola, arancione, bianca,e anche le foglie sono divenute verde intenso. Che cosa è avvenuto? Partendo dalla primula acaulis spontanea sono state effettuate delle ibridazioni con specie prevalentemente della Cina e dei Balcani, che hanno portato le sfumature blu, lilla, azzurro Elena Accati Prìmula gluascens (a sinistra) e primula riirsuta

Persone citate: Elena Accati, Linneo

Luoghi citati: Asia, Cina, Europa, Italia, Londra, Ossola