La Ferrari in agguato a Imola
La Ferrari in agguato a Imola Domenica il G. P. di San Marino, seconda prova del mondiale di Formula 1 La Ferrari in agguato a Imola La McLaren è sempre la grande favorita, ma il gioco dei consumi di benzina potrebbe offrire grosse possibilità alla scuderìa di Maranello di CRISTIANO CHIAVEGATO Dopo il tradizionale debutto brasiliano, la Formula 1 arriva in Europa. Armi e bagagli, tende e camion, il «circus» del mondiale è in marcia d'avvicinamento verso Imola, dove domenica si disputerà l'ottavo Gran Premio di Srn Marino. E' uno degli appuntamenti più attesi, per tanti motivi. Sul piano tecnico-sportivo, è necessaria subito una verifica dei risultati di Rio. Su quello spettacolare il circuito romagnolo, cuore della terra dei motori, rappresenta certamente il clou di questo inizio di stagione. L'azienda Italia in questo sport si presenta in crescita netta, numericamente preponderante. Dieci piloti (Patrese, Ghinzani, Capelli, Nannini, Larini, De Cesaris, Alboreto. Tarquini, Modena, Caffi, più Eddie Cheever, americano di Roma), cinque squadre (Ferrari, Osella, Minardi, Coloni e Scuderia Italia, considerando italo-svizzera l'Eurobrun di Modena e Larrauri) sono l'asse portante del campionato 1988, a dimostrare una partecipazione totale che supera quelle di tutti gli altri Paesi. Inghilterra compresa. Le speranze di vittoria, tuttavia, ancora una volta, almeno per quanto riguarda le vetture, sono legate alla sola Ferrari, mentre per i piloti possono rivestire il ruolo di outsider Patrese e Nannini, se i motori aspirati dovessero sorprendere i turbo. Il circuito di Imola infatti è fortemente penalizzante per i consumi di benzina In pratica però il duello per la vittoria dovrebbe essere limitato a tre nomi: McLaren, Lotus e Ferrari. Anzi i favori del pronostico sono dalla parte di Prost e Senna che nell'autodromo di Jacarepaguà hanno dominato sia in qualificazione (con il brasiliano) che in gara (con il francese). Nelle prove della scorsa settimana a Monza, la McLaren ha ottenuto i migliori tempi e so¬ prattutto ha fatto vedere di èssere superiore alla scuderia di Maranello in fatto di accelerazione e di velocità di punta, doti ampiamente ripagate sulla pista imolese. Anche se Prost ha messo le mani avanti dicendo: *Non siamo dei marziani, ci sono anche gli altri». La Ferrari per contro rimane un oggetto abbastanza misterioso. Pare che siano stati fatti dei progressi nella gestione elettronica del motore, ma Berger ed Alboreto non si sono detti ottimisti, hanno specificato di ritenere la McLaren sempre più forte e la Lotus in crescita per merito di Piquet che poco alla volta sta mettendo a punto la vettura progettata da Gerard Ducarouge. Le speranze di Maranello sono legate alla gara, più che alle prove cronometrate per la ricerca del miglior piazzamento nella griglia di partenza. Per tentare di contrastare la squadra inglese, la Ferrari dovrà puntare su una tattica speciale, su una gestione millimetrica dai box degli eventuali cambi di gomme e dei consumi di carburante, nodo principale della corsa, vista la limitazione imposta ai turbo di 150 litri di benzina. A Rio tutto era andato bene e nella conclusione della gara Berger era riuscito a recuperare qualcosa su Prost. Il francese aveva certamente guidato al risparmio negli ultimi giri, per non rischiare, ma resta il dubbio di sapere cosa sarebbe successo se il ritmo imposto dalla Ferrari nel finale fosse stato più alto. La Ferrari ha vinto due volte il San Marino: nel 1982 con Didier Pironi, nel 1983 con Tambay. Sono passati cinque anni dall'ultimo successo. Dire che tutta Imola attende di veder aumentare il bottino sarebbe come scoprire l'acqua calda. Ma Berger ed Alboreto sono in agguato: se le loro vetture saranno all'altezza della situazione non si lasceranno scappare l'occasione. Michele Alboreto nell'abitacolo della sua Ferrari Michele Alboreto nell'abitacolo della sua Ferrari
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