«I pullman per le scuole nelle mani degli abusivi» di Giovanni Bianconi

«I pullman per le scuole nelle mani degli abusivi» Dopo la tragedia di Volterra gli operatori turistici lanciano accuse «I pullman per le scuole nelle mani degli abusivi» I! ministero: «Quando abbiamo chiesto due autisti per le gite oltre i 300 km, tutti hanno protestato» ROMA — «Le gite scolastiche sono gestite e organizsate al settanta per cento da ditte abusive, piccole agenzie sema nessuna esperienza che con la scusa delle tariffe sotto costo offrono servizi scadenti, che poi si ripercuotono sulla pelle degli studenti», accusa Riccardo Panaccione, presidente del Comitato turismo scolastico della Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio. • A Roma, su 1500 pullman, solo 800 hanno la licenza e le carte in regola per circolare. Gli altri sono tutti abusivi, e in questo perìodo non bastano neanche quelli; dice Antonio Arcadi, titolare dell'agenzia «Gialtour», quella che ha organizzato il tragico viaggio dei ragazzi del liceo Plauto a Volterra. La sciagura di mercoledì, nella quale sono morti due studenti, ha riacceso antiche polemiche. Gli operatori turìstici sono tornati alla carica. Dice ancora Panaccione: •Solo il ministero della Pubblica Istruzione può risolvere questa situazione, imponendo alcune regole e la scelta di agenzie specializzate nel settore. Sono due anni che chie¬ do un incontro col ministro, senza ottenere risposta». Nel palazzo di viale Trastevere, dove ha sede il dicastero chiamato in causa, lamentele di questo tenore non trovano buona accoglienza. Anzi, si risponde per le rime. Appena un mese e mezzo fa il ministro ha emanato una circolare su «insite e viaggi di istruzione in Italia e all'estero- dove si raccomanda la scelta di «ditte dì autotrasporti che offrano ogni garanzia di serietà», si obbliga a richiedere polizze assicurative di almeno 100 milioni per studente e due autisti per i percorsi in pullman superiori a 300 chilometri. Dopo quegli ordini, assicurano i funzionari del ministero, è scattata la protesta di scuole, associazioni di autotrasportatori e agenzie di viaggio. *Fiavet compresa», dice un ispettore. «£' una norma troppo rìgida, i costi aumentano e cojì si rischia di non fare più gite», sostenevano gli interessati. Alle pressioni il ministero ha finito per cedere, emanando una successiva norma in base alla quale basta anche un solo autista per viaggi supe¬ riori a 300 chilometri, purché si facciano delle soste Intermedie. Ma poi accade che le soste non si fanno, e si verificano gli incidenti. Racconta ancora Panaccione: « Qualche giorno fa, a Monteporzio Catone, un pullman è uscito di strada perché l'autista guidava ininterrottamente da Reggio Calabria e s'è addormentato. Solo per caso non c'è scappato il morto». Il presidente del turismo scolastico difende la causa delle grandi agenzie specializzate. Chiede un intervento governativo per sbarazzare il campo dalle piccole ditte che «a prezzi stracciati non garantiscono né sicurezza né efficienza». La risposta ministeriale, dopo le avvisaglie avute con le proteste per l'ultima circolare, è scontata: »Non siamo riusciti a far passata una regola elementare come quella del doppio autista pr* i viaggi lunghi, figuriamo-i che cosa succederebbe se proponessimo di cambiare la legge». La legge sono i famosi decreti delegati del 1974, quelli del ministro Malfatti. Secondo quelle disposizioni, l'organizzazione delle gite scolastiche è di esclusiva competenza dèi singoli Consigli di istituto. E' la scuola che decide se, come e quando dare il via a queste iniziative. L'unico accorgimento richiesto è quello di rivolgersi agli «enti abilitati-, vale a dire ad agenzie con tutte le carte in regola. Ma non c'è nessun controllo, e spesso capita che, per risparmiare o per fare comunque i viaggi nel periodi «caldi» del turismo, quando le agenzie specializzate erigono il muro del «tutto esaurito», la scelta cade sulle cooperative o sugli «abusivi». •E' una vera e propria "tratta degli studenti" — tuona ancora Panaccione — e per farla finire, oltre a stabilire regole più rigide, bisognerebbe creare un albo delle agenzie specializzate, abilitate a fare questo lavoro». Dietro questa e altre dichiarazioni, qualcuno vede lo spettro della concorrenza. «Se facessimo una scelta del genere — dicono alla Pubblica Istruzione — saremmo accusati di fare gli interessi dei grandi operatori turìstici». Giovanni Bianconi

Persone citate: Antonio Arcadi, Panaccione, Riccardo Panaccione

Luoghi citati: Italia, Monteporzio Catone, Reggio Calabria, Roma, Volterra