Polonia, rotte le trattative

Polonia, rotte le trattative Si estendono gli scioperi, fermati altri leader di Solidarnosc Polonia, rotte le trattative All'acciaieria di Nowa Huta nuovo ultimatum della direzione: sospendete l'agitazione o non sarà garantita la sicurezza interna - Il governo lancia un appello e minaccia «severe misure di repressione» - Contemporaneamente il ministro del Lavoro promette che verranno decisi aumenti salariali VARSAVIA — La sfida a Jaruzelski lanciata dagli operai - polacchi sta assumendo con il passare delle ore dimensioni allarmanti, il fronte degli scioperanti si allarga, in tutto il Paese sale la tensione sociale, proseguono gli arresti del leader di Solidarnosc. Ai 15 mila lavoratori delle acciaierie cracoviane di Nowa Huta, fermi da martedì, si sono uniti ieri circa cinquemila dipendenti del complesso siderurgico di Stalowa Wola. Facevano parte del primo turno, hanno timbrato puntalmente alle sette i cartellini-orario, poi si sono seduti per terra dinanzi ai macchinari mentre una delegazione spontanea inoltrava alla direzione il pacchetto delle rivendicazioni: migliorìe salariali di 20 mila zloty (circa 60 mila lire) al mese e la riassunzione immediata di due meccanici licenziati nei giorni scorsi per aver organizzato una riunione sindacale. Per bloccare la spirale della contestazione il governo si è deciso in extremis a ri¬ proporre il vecchio teorema del bastone e della carota. In serata il portavoce Jerey Urban ha rivolto un drammatico appello al «senso di responsabilità della classe operaia da cui dipende il futuro del Paese altrimenti si dovranno adottare adeguate misure di repressione'. Un monito chiaro, inequivocabile, bilanciato dalla promessa fatta dal ministro del Lavoro Ireneusz Sekula. Il potere, ha detto, presenterà nei prossimi giorni in Parlamento un piano di misure economiche destinate ad agevolare la defiscalizzazione delle imprese al fine di incrementare i fondi necessari ad eventuali aumenti. E' l'elemento nuovo della giornata, dagli svilupppi imprevedibili di una situazione appesantita dallo stato di agitazione che, secondo fonti dell'opposizione, sarebbe già stato proclamato nella miniera di rame di Lubin, nel voivodato di Breslavia, e dai metalmeccanici di Bcchnia, nell'Alta Slesia. Anche in alcuni stabilimenti di Bielsko Biala, sede della Fiat Polski. vengono preannunciati scioperi di solidarietà, notizie di proclami di sostegno giungono dai minatori di Katowice, dai tessili di Lodz. Ma è a Nowa Huta che il braccio di ferro fra lo zoccolo degli intransigenti ed il potere di Varsavia continua., ormai da quattro giorni a misurare la febbre nazionale. I responsabili dell'Impianto, che impiega 36 mila persone, hanno rotto formalmente le trattative con il comitato di sciopero composto da nove attivisti di Solidarnosc, l'ex sindacato libero fuori legge dal 1981, accettando tuttavia di negoziare la vertenza con i rappresentanti deìi'Opzz, l'unione dei lavoratori riconosciuta dal governo. Ai primi la direzione ha lanciato l'ennesimo ultimatum, riprendere subito il lavoro altrimenti, dopo le 22, non verrà garantita la •sicurezza interna; il che potrebbe preludere all'azione di sgombero da parte della milizia. Ai secondi invece è stata prospettata la possibilità di una •messa intesa*. Ossia esaminare eventuali ritocchi alla busta paga, sebbene In misura inferiore al 50 per cento sollecitato dalla base, netto rifiuto di discutere aumenti per altre categorie (Insegnanti, personale ospedaliero, pensionati, 1 più colpiti dalla stangata sui prezzi varata tre mesi fa), nessun perdono al militanti che si riconoscono in Solidarnosc. Se accettano di sospendere lo sciopero, potranno Iniziare la trafila legale di protesta che contempla l'astensione dal lavoro come ultima risorsa. H tentativo è pero fallito, le maestranze si sono irrigidite con la conseguenza di troncare i colloqui con il vertice aziendale. La manovra mirava chiaramente ad isolare gli estremisti, sui quali pende la minaccia del licenziamento e tre anni di prigione per aver aderito ad uno .sciopero illegale, oltre a ribadire l'improponibilità di qualsiasi dialogo con quanti si ostinano ancora ad Innalzare la bandiera del pluralismo. •Quello che sta accadendo a Huta è la prova del fallimento della politica- di democratizzazione portata avanti da Jaruzelski, tutta chiacchiere e niente sostanza; ha dichiarato il professor Bronislaw Ocremek, principale consigliere di Lech Walesa. «Se ci sarà un intervento di polizia a Huta Lenina o altrove daremo una risposta adeguata». Giovedì sera era incappato in un blocco della polizia lungo la strada fra la capitale e Lublino, tre ore In stato di fermo quindi il rilascio mentre finivano agli arresti due compagni di viaggio, il portavoce di Solidarnosc Janusz Onyskiewicz e il capo operativo dell'area di Varsavia Zblgniew Bujak. Ieri la polizia ha operato altri cinque fermi nei confronti di esponenti di punta del dlsciolto sindacato fra i quali l'ideologo Jacek Kuron e Jerzy Dludniewski, membro della direzione clandestina nazionale. Piero de Garzarolli

Luoghi citati: Alta Slesia, Katowice, Lublino, Polonia, Varsavia