Va in ufficio con due pistole insegue e uccide un collega

Va in ufficio con due pistole insegue e uccide un collega Delitto per rivalità professionale a Milano nella sede della Bulova Va in ufficio con due pistole insegue e uccide un collega L'omicidio nella stanza del direttore - L'assassino è riuscito a fuggire MILANO — Un ex dipendente della sede milanese della «Bulova» (orologi svizzeri) ha ucciso ieri pomeriggio un impiegato della stessa ditta, dopo averlo rincorso per gli uffici impugnando due pistole. La vittima è Giuseppe Cremonesi, di 46 anni, impiegato all'ufficio magazzino e spedizioni della «Bulova» in piazza Diaz, nel centro di Milano. L'assassino è Edmondo Sella, di 35 anni, originario di Torre Annunziata (Napoli) ma residente a Brugherio. L'uomo è fuggito dopo il delitto, avvenuto sotto gli occhi di numerosi dipendenti terrorizzati. Cremonesi ha tentato di sfuggire all'aggressore, ma è stato inseguito lungo un corridoio fino in una stanzetta, nella quale è stato raggiunto e ucciso con numerosi colpi di pistola. GU uffici milanesi della ■Bulova- occupano una cinquantina di persone. L'assassino aveva lavorato in questi uffici tra febbraio e marzo, per poco più di un mese e mezzo, poi aveva dato le dimissioni. Tra i dipendenti viene definito «un pazzo*, che potrebbe aver agito per incomprensibili ragioni di invidia o rivalità. Il custode dello stabile ha visto Sella uscire di corsa. Indossava un giubbotto marrone. Nel corridoio degli uffici è stata trovata una delle due pistole usate dall'omicida, una calibro 7,65 con silenziatore e sulle scale il passaporto dell'uomo e alcuni biglietti con scritte farneticanti. Secondo una p;-ima ricostruzione dell'episodio fornita dalla polizia, in base alle testimonianze dei numerosi impiegati presenti, Sella è entrato intorno alle 15,15 nell'ufficio, al secondo piano di una elegante palazzina. Approfittando di un momento di distrazione dell'impiegata al centralino è riuscito a raggiungere il magazzino della ditta dove ha trovato la vittima e altri tre dipendenti. Si è diretto verso Cremonesi con in pugno la 7,65 con il silenziatore, ed ha sparato due colpi. Uno forse ha colpito l'impiegato, che comunque è riuscito a fuggire attraverso tre stanze dell'ufficio, sino ad arrivare in fondo a un corridoio. Sella lo ha inseguito e ha continuato a sparare, C'è stata una breve colluttazione tra i due: Sella ha perso la pistola (poi trovata dalia polizia) e Cremonesi ne ha approfittato per entrare nella stanza del direttore dell'ufficio, Carlo Costa, che in quel momento era con un cliente. Sono stati attimi di terrore: Cremonesi si è nascosto alle spalle del direttore, che intanto insieme con il cliente si era infilato sotto la scrivania, ma Sella non ha desistito. E' entrato nella stanza ed ha scaricato addosso a Cremonesi l'intero caricatore di una pistola a tamburo. . L'assassino è fuggito lasciandosi alle spalle impiegati sconvolti e in lacrime. Nessuno lo ha fermato, tutti sono stati colti di sorpresa dalla rapidità con la quale è stato compiuto l'omicidio. Cremonesi lavorava da 16 anni nell'ufficio milanese, come impiegato magazziniere-autista, abitava a Linarolo (Pavia) assieme alla moglie e al figlio ventenne. Sella fino ad un paio di mesi fa abitava con la sorella a Brugherio. A gennaio era stato assunto alla «Eco Swisse» concessionaria della «Bulova» per l'Italia come autista del presidente, Sigfrìd Unnhrn, ma era stato poi messo a lavorare come magazziniere: la mansione di autista era stata riaffidata a Cremonesi. Non è quindi esclusa l'ipotesi che il movente del delitto sia una «gelosia» professionale. Sella, comunque, dopo neanche due mesi si era dimesso. Nella scheda di assunzione aveva dichiarato di conoscere l'inglese, per aver lavorato due anni negli Stati Uniti, di essere stato un campione italiano di pugilato e di aver conseguito la cintura nera di karaté. r. cri.