Da Tokyo scuse a Deng

Da Tokyo scuse a Deng Dopo la polemica sulla guerra sino-giapponese Da Tokyo scuse a Deng DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — n ministro che aveva polemizzato con Deng Xiaoping ricorrendo a toni di stampo nazionalistico si è ieri parzialmente scusato dicendosi dispiaciuto per le reazioni, avvenute in Cina, alle sue dichiarazioni. Seisuke Okuno, che dirige l'Ente nazionale per i terreni, aveva affermato la settimana scorsa che il Giappone è entrato in guerra per difendersi, aggiungendo: *S' un fatto vergognoso che l'intero Paese venga gettato nella confusione da qualsiasi parola di Deng Xiaoping: Questi, nel giorni precedenti, aveva osservato che vi sono circoli di Tokyo che si oppongono al miglioramento dei rapporti tra 1 due Paesi. Dopo aver resistito a tutte le critiche e aver ribadito le sue affermazioni l'altro giorno, Okuno ha di¬ chiarato ieri in Parlamento: 'Io non avevo nessuna intenzione di offendere la Cina. Mi dispiace che le mie osservazioni abbiano causato critiche da parte dei giornali cinesi. Certamente, in futuro, starò più attento a quello che dirò*. Okuno ha poi aggiunto che i giapponesi sentono una forte affinità con i cinesi e che entrambe le parti debbono approfondire la loro reciproca comprensione «con aperte discussioni sulle differenze di pensiero senza adulazioni e sema aspre critiche*. Sono scuse soltanto parziali che non toccano la sostanza di quello che egli aveva detto e cioè che il Giappone — durante la guerra — aveva guidato la rivolta dei popoli asiatici contro i bianchi che avevano ridotto l'intero continente ad una loro colonia. Le reazioni al discorso di Okuno (nella sua carica ha rango di ministro) erano state immediate. Da Pechino, la Nuova Cina aveva ammonito che in mancanza di una corretta valutazione circa la natura aggressiva della guerra intentata dal Giappone, saranno impossibili buoni rapporti tra i due Paesi. Prima delle scuse di Okuno si erano avute dichiarazioni dello stesso primo ministro, Takeshita. Questi, uscendo dal silenzio fino a ieri osservato, ha detto di essere dispiaciuto per le dichiarazioni del suo ministro ma di non capire le reazioni avutesi in Cina. Il premier ha precisato che lo stesso governo giapponese di oggi è ben consapevole di quanto è stato fatto durante la Seconda guerra mondiale e che gli atti di Tokyo sono stati internazionalmente considerati aggressione. f. m.

Persone citate: Deng Xiaoping, Takeshita