Israele accusa la Siria di Guido Rampoldi

Israele accusa la Siria Uccisi altri 2 guerriglieri sul Golan: «Damasco è complice» Israele accusa la Siria Il commando arabo voleva prendere ostaggi • Rabin: «Assad garantisce la totale libertà d'azione a queste bande di terroristi» - Per l'esercito «esiste una connessione diretta con la rivolta nei territori» DAL NOSTRO INVIATO GERUSALEMME — Ancora una battaglia a ridosso del conline sempre più caldo che separa Siria e Israele. Ieri pomeriggio due palestinesi hanno attaccato con mitra e bombe a mano un camion che transitava in territorio Israeliano, diretto ad un kibbutz. L'autista, ferito lievemente, è riuscito a lanciarsi all'esterno prima che il camion uscisse di strada e si rovesciasse. Un minuto dopo, una pattuglia dell'esercito ha raggiunto la zona e ucciso i due guerriglieri dopo una furiosa sparatoria. La scena dell'assalto — alle pendici del Golan, quasi all'intersezione tra la frontiera israeliana, siriana e libanese — è all'inclrca la stessa dell'attacco portato il giorno prima da un commando che aveva colpito a morte due militari e poi p.b. stato annientato. Ma un portavoce dell'esercito nega che i due arabi uccisi ieri fossero superstiti di quel gruppo. Sui loro cadaveri, affermano le autorità militari, sono stati trovati documenti che rimanderebbero all'organizzazione palestinese capeggiata da Abul Abbas, il regista nel sequestro dell'-Achille Lauro», e carte dalle quali si ricaverebbe l'obbiettivo di quell'incursione in territorio israeliano: catturare ostaggi e poi negoziare la liberazione di detenuti arabi. Si tratta della quarta infiltrazione dal Libano avvenuta dall'inizio del mese, del quarto confronto armato in una guerra senza prigionieri che sta trascinando verso un punto di non ritorno le tensioni nell'area. Ieri il mini¬ stro della Difesa, Yltzhak Rabin, ha accusato la Siria di complicità. Secondo Rabin, 1 palestinesi che hanno ucciso i due soldati israeliani appartengono ad un'organizzazione, il Fronte democratico per la liberazione della Palestina, .legata alla Siria- (pro-siriano è considerato anche Abul Abbas). La Siria, aggiunge Rabin, muovendo un'accusa carica di conseguenze implicite, garantisce «la totale libertà d'azione a queste bande di terroristi; che negli ultimi tre anni hanno ucciso 37 soldati israeliani, impiegati al confine con il Libano. La prevedibile rappresaglia israeliana, o comunque le prossime settimane, diranno fino a che punto il governo di Gerusalemme intende spingere il confronto con la Sirie, e in che misura la Siria accetta questa rischiosissima partita. La strada che si va tracciando, più o meno volontariamente, porta verso uno sbocco militare, il capo di stato maggiore, Shomrom, afferma che le infiltrazioni in territorio Israeliano hanno una connessione diretta con la rivolta nei territori occupati, tesi che potrebbe sottintendere l'equiparazione tra chi lancia un sasso davanti alla propria casa e quei «soldati» palestinesi che ingaggiano scontri a fuoco con le pattuglie di confine. E mentre Arafat si appresterebbe a lanciare una nuova campagna di disobbedienza civile per rinvigorire la sollevazione, la frequenza crescente delle infiltrazioni testimonia che almeno una parte della guerriglia pale¬ stinese pensa di usare i «Kalashnikov» per collaborare all'impresa. Nel vertice israeliano spinte opposte si traducono in un caos di reazioni nervose, in un crescente estremismo, in lacerazioni sempre più vistose. L'affaire di Beita sembra rappresentare perfettamente la situazione. Nel villaggio palestinese di Beita tre settimane fa lo scontro tra un gruppo di coloni e gli abitanti fini con tre morti: due palestinesi e una quattordicenne israeliana. Decisi a credere che la ragazza fosse stata lapidata dagli arabi, al funerale i coloni salutarono con applausi un piccolo demagogo del Likud, il partito del primo ministro, che gridava « Beita va cancellata dalla faccia della terra: Rabin in parte assecondò queste volontà: 14 case vennero demolite, sei palestinesi espulsi; tutto senza alcun processo. Adesso un rapporto ufficiale di fatto conferma ciò che finora l'esercito si era limitato a sussurrare. A Beltà il gruppo di coloni arrivò sen;-a avvertire il comando militare: per una passeggiata, secondo il rapporto; per una provocazione, secondo il sindaco di Betlemme. Quando uno di loro venne colpito da un sasso, cominciò a sparare all'impazzata: prima uccise la ragazza, poi i due palestinesi che tentavano di disarmarlo. La ragazza israeliana morta ti Beita era coetanea della quattordicenne palestinese colpita a morte l'altra sera dai soldati israeliani nella zona di Tulkarem, durante una dimostrazione. Guido Rampoldi

Persone citate: Abul Abbas, Arafat, Assad, Golan, Rabin