«Portami a casa zia», ma il giudice dice no
«Portami a casa zia», ma il giudice dice no Deciderà la corte d'appello di Venezia sulla bambina tolta ai genitori per le troppe cure «Portami a casa zia», ma il giudice dice no TREVISO — Sarà la corte d'appello di Venezia a stabilire se la piccola Ketty Carniel potrà tornare dal genitori. Il caso della bambina di 10 anni di Maserada, un paese alle porte di Treviso, allontanata dalla famiglia perché minacciata dalle troppe cure, è arrivato sul tavolo del giudici di secondo grado, dopo 11 ricorso presentato dal legale del genitori contro 11 decreto emesso dal tribunale dei minorenni Da' oltre un mese Ketty è "ospitata in un istituto di religiose a Palazzolo di Santa Chiara (Vicenza). A deciderne la separazione dal genitori, Annamaria e Gabriele Carniel, è stato 11 giudice Gustavo Sergio che, in base ad alcune segnalazioni giunte al tribunale dei minori, ha ritenuto di dover salvaguardare la salute della piccola sottraendola alle attenzioni eccessive della famiglia. «La misura adottata è stata grave — riconosce il dottor Sergio — via esistevano condizioni di urgenza ed \ emergenza tali da renderla necessaria. Il nostro scopo era quello di tutelare il presente e soprattutto il futuro della bambina, in prospettiva del suo reinserimento nell'ambiente familiare'. Dall'età di tre anni Ketty soffre di una grave forma di emicrània, che si ripresenta periodicamente con crisi acute e dolorose. I genitori della bambina l'hanno sottoposta all'esame di vari specialisti, sperimentando diverse terapie. -Ma--proprio l'eccessivo ricorso al medicinali, in combinazioni forse contrastanti, avrebbe finito per compromettere la salute della piccola. Secondo gli accertamenti del tribunale del minori Ketty recentemente era stata ricoverata quattro volte In ospedale «con manifestazioni evidenti di intossicazione da farmaci'. Convinzione del magistrato che ha firmato U decreto di allontanamento è che la compren¬ sibile preoccupazione per le sofferenze della figlia abbia indotto i genitori a somministrarle troppe medicine, non -confusione di qualità e quantità: Ora invece Ketty sta bene, il mal di testa non si è più presentato e ha potuto riprendere gli studi, In passato molto frammentari a causa delle ripetute assenze per malattia, nella scuola elementare interna all'istituto dov'è ricoverata. La rassicurarione'sUUe:condizionl della bambina è venuta dr. 'o stesso giudice Sergio, che attende Il rapporto del neuropsichiatra Incaricato di verificare le condizioni psicofisiche della piccola in prospettiva del suo ritorno a cas.i. Diverso però è lo stato d anlmo dei familiari. «Si, Ketty sta bene, ma ha tanta nostalgia dei suoi genitori e vuol tornare a casa'. A parlare è la zia Silvana Amadio l'unica parente ad aver avuto dal giudice l'autorizzazione a vedere la bambina. Del¬ la sua ultima visita la zia ha dato un resoconto straziante. 'Sabato scorso sono stata con lei un intero pomeriggio — dice — e alla sera non voleva più. lasciarmi andar via. "Stai qui ancora un po', zia" mi diceva. Non riuscivo più a partire. Se avessi potuto mi sarei fermata con lei. Mi ha fatto tarda pena. Come si può tener lontana dalla mamma e dal papà una bambina?'. L'interroga .Ivo della zia è quello che sta dividendo l'opinione pubblica.-Quasi tutto 11 paese di Maserada è schierato dalla parte dei genitori, ricordando le mille cure prestate alla figlia. Un riraiipeilo al cittadini, parroco in testa, ha voluto manifestate so !aariet:\ ad Annamarip e Gabriele Carniel, scortandoli '"ino a Venezia al loro rrimo colloquio con il magis'rato Gustavo Sergio. Dall'altra parte però stanzio tutti coloro che rite->"!ono inquietanti le moti\ azioni scritte dal giudice a soste¬ gno del provvedimento di separazione dalla famiglia. La bambina, quando intervenne il decreto del tribunale dei minori, versava «in delicate condizioni psicofisiche-, perché sarebbe stata sottoposta a «cure in troppi centri medici, con pericolo di nevrotizzazione* ed esposta al rischio di 'Confusioni terapeutiche'. A riprova che i farmaci erano troppi e l'amore dei genitori quasi ossessivo c'è, secpjjypji4.ribunale, la cqnstatazione che, privata dej,le medicine e lontana da casa. Ketty non ha più sofferto di emicrania. Ma la dimostrazione non convince il legale di Annamaria e Gabriele Carniel. • Come si può dire che la bambina sta bene? — replica l'avvocato Giovanna Cordova —. Le crisi di mal di testa si verificavano di tanto in tanto. C'erano lunghi periodi in cui Ketty non accusava i sintomi dell'emicrania ». Mariagrazia Raffele
Persone citate: Carniel, Gabriele Carniel, Giovanna Cordova, Silvana Amadio
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