Caccia ai mandanti sulla radio di bordo

Caccia ai mandanti sulla radio di bordo Registrati gli ordini dall'estero? Caccia ai mandanti sulla radio di bordo ALGERI — Passata l'angoscia, resta il giallo. I 32 ostaggi del jet kuwaitita oggi sono già nelle loro case e forse anche 1 pirati, che secondo voci attendibili si troverebbero a Beirut o Teheran, ma le autorità algerine tacciono sulla sorte dei dirottatori e sulle ultime, convulse fasi di trattativa che hanno preceduto il rilascio. n commando sciita — si è appreso — manteneva contatti attraverso la radio di bordo del Jumbo con un'emittente situata fuori dell'Algeria (in Iran?) su frequenze che cambiavano continuamente. Nei contatti radio, 1 dirottatori avevano sempre cura di alternarsi H tono della voce, infatti, e l'accento arabo cambiavano in ogni messaggio, come avevano già osservato i giornalisti presenti all'aeroporto algerina .Ad alcuni di noi era riservato un trattamento speciale; ha dichiarato l'altro ieri uno degli ostaggi, lasciando capire che i terroristi avevano saputo individuare sin dall'inizio veri e «falsi» passeggeri Oli autori del dirottamento del Boeing kuwaitita avrebbero inoltre detto ai passeggeri tenuti in ostaggio per sedici giorni che « ricominceranno presto». Cosi afferma David Kyd, responsabile informazioni della lata (l'associazione internazionale del trasporto aereo), il quale ha lamentato che i dirottatori non siano finiti in carcere .E' una vittoria del terrorismo*). Emergono intanto nuove ricostruzioni sulla fase finale dei negoziati senza il crisma dell'ufficialità ma plausibili. A fianco delle trattative «pubbliche», che hanno visto ripetutamente salire a bordo mediatori algerini nella notte fra domenica e lunedi sarebbero cominciate quelle segrete. Protagonista, un alto ufficiale iraniano di origine armena — chiamato Anar Kazarouen. Nessuno s'accorge che sulla pista, a luci spente, sono entrate vetture con targa diplomatica e la sigla dell'Iran, nessuno vede l'incontro dirotta tori-emissario. Ma è 11 che il negoziato ha una svolta. Viene concordata un'opzione accettabile da tutti: l'aereo riparte per Beirut, subito dopo l'atterraggio 1 passeggeri vengono rilasciati nessuno arresta i dirottatori. Qualcosa, tuttavia, s'inceppa, ed è il versante libanese dell'operazione. Martedì, la doccia fredda dall'aeroporto di Beirut: .1! nostro scalo è aperto a tutti i jet salvo quelli del Kuwait: A questo punto — continuano le voci—Algeri offre di mettere a disposizione un aereo per trasbordare ostaggi e pirati. Ma i dirottatori non accettano. Ecco quindi maturare la soluzione posta in opera mercoledì mattina: gli sciiti in due riprese, lasciano il Jumbo quando è ancora notte, prelevati da auto che li oondurrano in un vicino aeroporto militare. Da qui il volo verso Beirut o Teheran mentre gli ostaggi si affacciano al portellone.

Persone citate: David Kyd