«Più Iva e niente sgravi Irpef»

«Più Iva e niente sgravi Irpef» De Michelis: da maggio la manovra per recuperare 7000 miliardi «Più Iva e niente sgravi Irpef» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Punterà sull'aumento dell'Iva la «stangata» che il governo deciderà entro maggio per riassestare i conti dello Stato: cosi annuncia il vicepresidente del Consiglio, Gianni De Michelis in una intervista a Mondo economico. I 6-7000 miliardi che il governo intende recuperare verrebbero per metà circa da tagli alle spese e per metà da un aumento delle entrate fiscali. Oltre all'Iva si ricorrerebbe ad altri tributi indiretti e a nuove anticipazioni di imposta: tutti strumenti di pronto intervento, che non necÉSJltetancodi.troppistu.'.|; di e verranno attuati per decreto-legge. De Michelis prevede che- la manovra' suìl'Iva sarà simile a quella inclusa in origine nella legge finanziaria '88 e poi cancellata nell'ottobre scorso per timore che alimentasse l'inflazio¬ nd ne. Si procederà però in modo «più morbido* proprio per non correre rischi inflazionistici. Altre fonti governative sostengono che si tratta per ora di sempiici ipotesi. Martedì, dopo la fiducia del Senato, il presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, fisserà un calendario di incontri con 1 ministri economici. E' probabile però che la manovra sull'I va finisca per essere piuttosto diversa da quella abortita in autunno. Alcuni ritengono inopportuno alzare al 19% l'aliquota normale dell'Iva, oggi al 18%. La manovra fiscale si dovrebbe infatti raccordare con l'adeguamento dei livelli di imposizione indiretta in tutti i Paesi europei, in vista del 1992. E, benché l'accordo in sede Cee sia ancora lontano, le aliquote normali dell'Iva sono nei principali Paesi già più basse che in Italia (14% in Germania, 15% in Inghilterra) o poco più alte (18,6% in Francia). Nella prospettiva europea dovranno invece essere rialzate le aliquote ridotte dell'Iva, che oggi sono del 2% e del 9%: ma il gettito che da esse si può ottenere è più modesto. In aggiunta alla «stangata». De Michelis conferma la previsione che non si darà corso agli sgravi Irpef (1500 miliardi) nella seconda metà dell'anno. De Mita ha bensì recepito l'accordo preso in seno al governo Gerla, ma questo accordo prevedeva di ■^dòtìàré'gU'sVàri'sbtó &ra> tasso di inflazione non avesse superato il 4,5%. E, a questo punto dell'anno, è probabile che il 4,5% venga superato, sia pure di poco.

Persone citate: Ciriaco De Mita, De Michelis, De Mita, Gianni De Michelis

Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Roma