Ultimatum dei ribelli del psdi «Subito il Comitato centrale»

Ultimatum dei ribelli del psdi «Subito il Comitato centrale» Nuova bordata contro il segretario Cariglia: rinnoviamo la direzione Ultimatum dei ribelli del psdi «Subito il Comitato centrale» «Altrimenti terremo un Ce separato» - Longo raccoglie le firme necessarie • Querelato Ciampaglia ROMA — Longo, Romita, Vizzini e soci hanno sparato nuove bordate contro Cariglia. La minoranza del psdi ha chiesto formalmente la convocazione entro 15 giorni del comitato centrale del partito per rinnovare la direzione. Altrimenti c'è la minaccia - di «un'autoconvocazione» dei membri del ce che ade- - riscono al cartello anti-Cariglia, con. il rischio che dopo le riunioni contrapposte delle -direzioni» di maggioranza e minoranza, la «scissione» coinvolga anche il massimo organo, elettivo del partito. «£ sicuramente noi avremo la maggioranza, per cui Cariglia dovrà tenerne conto», ha sottolineato Vizzini. La richiesta di autoconvocazione, infatti, è arrivata sulla scrivania del segretario del psdi con la firma di 56 membri del ce (il numero previsto dallo statuto per un'autoconvocazione dell'organismo), ma già oggi un comunicato degli oppositori di Cariglia annuncia che il documento ha ricevuto l'assenso di 84 esponenti del comitato centrale, cioè la maggioranza. Virtualmente — se il numero (osse confermato in ce — Cariglia sarebbe già in minoranza. Gli oppositori, comunque, non hanno reso noti i nomi di tutti gli 84 firmatari. «Bisogna essere prudenti — spiega l'ex ministro Carlo Vizzini —. JVtcolazzi ha già aperto la caccia, promettendo posti di sottogoverno'. Ieri nella riunione che si è svolta nell'ufficio di Romita a Montecitorio, gli avversari di Cariglia hanno valutato anche le prossime tappe dello scontro interno. Cariglia, infatti, è intenzionato a mantenere la convocazione del comitato ceni trale per il 10 giugno (Saragat come presidente del partito ha già ratificato la i decisione); limitando l'ordine del giorno alla convocazione del congresso. Nicolazzi, maggior alleato dell'attuale segretario, è stato anche sprezzante nei con¬ fronti dell'iniziativa della minorenni. «Intento presentino —ha detto Ieri — le 56 firme necessarie per la convocazione; poi riuniremo la direzione per dissociarci da questa iniziativa perché è contro gli interessi del partito*. Se Cariglia rimarrà sordo alla richiesta di un ce prima delle elezioni, la minoranza ha già pronta una contromossa: «A quel punto noi riuniremo, lo stesso tutti i nostri firmatari*, hanno risposto in coro Longo, Romita, Ciocia e Vizzini. «Faremo certificare le firme dal notaio, poi andremo dal magistrato e se Cariglia non ci darà retta ci rivolgeremo a Saragat*, ha minacciato l'ex segretario del partito Flavio Orlandi. • Nel psdi già esiste una nuova maggioranza, il problema è solo come cacciarli via*, è stato il grido di guerra di De Rose. Ma tra gli avversari di Cariglia c'è anche chi è più prudente. Le «colombe» sono soprattutto il vicesegretario Moroni e il capogruppo dei deputati Caria, «/o non sono d'accordo — ha tenuto a precisare Moroni — sull'ipotesi di un comitato centrale di contrapposieione*. Man credo che arrivremo a tanto anche perché lo stesso Cariglia si renderà conto che non è possibile andare alle elesioni in queste condizioni-, ha ribadito Caria. Nella riunione di ieri c'è stata anche una vera «messa al bando» di Alberto Ciampaglia, il «fedele» di Cariglia che ha ipotizzato resistenza di «un burattinaio» che tiene le fila della minoranza, alludendo al nome di Gelli. Anche se l'esponente socialdemocratico ieri ha fatto delle precisazioni, 18 membri di direzione e par¬ lamentari della minoranza lo hanno querelato e hanno richiesto ai probiviri la sua sospensione dal partito. Per Ciampaglia quella di ieri è stata veramente una brutta giornata. La mattina lo stesso Cariglia gli ha dato una «strapazzata» per la sua imprudenza. Poi, è stato sottoposto alle reazioni verbali della minoranza. «Bisogna tener conto — ha ironizzato Vizzini — che è molto scosso: era già andato dal sarto per farsi il vestito da ministro, ma alla fine Cariglia lo ha escluso*. Pietro Longo non gli ha risparmiato un commento pesante: «La legge 180 ha fatto tanti guasti. Se non fosse stato per gli altri non lo avrei neanche querelato. Piuttosto è sempre più chiaro che è necessario riformare la legge 180 (il provvedimento per la chiusura dei manicomi, ndr)*. a. m.

Luoghi citati: Roma, Vizzini